Ludovico il Moro: differenze tra le versioni

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=== La congiura di Luigi Vimercati ===
Nel dicembre 1383 un gruppo di congiurati composto da [[Luigi Vimercati]], [[Pietro Pasino VimercatiEustachi]] e [[Guido Eustachi]] (fratello di Filippo, prefetto del castello di Porta Giovia), tutti fedeli alla duchessa Bona di Savoia, congiurarono per uccidere il Moro dal momento che questi aveva ingiuriato un certo Sant'Angelo, stipendiato dl castello, e poiché ritenevano che volesse soppiantare il legittimo duca. Il 7 dicembre 1483, festa di [[Sant'Ambrogio]], i congiurati si appostarono presso il portone principale della basilica dedicata al patrono della città. Il corteo di Ludovico però, avvedendosi della grande folla di persone che si era assiepata davanti all'entrata principale preferì farlo entrare da una porta secondaria. Dopo il fallimento di questo primo tentativo, Luigi Vimercati si appostò presso una delle porte del castello attendendo l'uscita del Moro che era solito attraversarla ogni mattina per far visita a Filippo Eustachi e al Pallavicino. Un giorno il Moro chiese dell'Eustachi ma gli fu risposto che stava pranzando, pertanto tornò indietro dirigendosi alle sue stanze, tallonato dal Vimercati. Giunto in un salone, i famigliari del Moro si accorsero della lama del Vimercati a causa del riflesso provocato dalla luce di un camino e lo avvertirono. Presto il Vimercati fu catturato e imprigionato. Il 27 febbraio 1484 venne decapitato su di un patibolo eretto davanti al castello poi fu squartato con e le quattro parti furono appese ad altrettante porte della città. Pasino fu frustato e incarcerato a vita a [[Sartirana Lomellina|Sartirana]]; per volontà del Moro ad ogni successiva festa di Sant'Ambrogio avrebbe ricevuto due frustate per ricordargli il tradimento. Guido Eustachi fu licenziato.<ref>B. Corio, ''Storia di Milano'', Milano, 1856, vol III, p. 404-405</ref>
 
=== Alleanze ===