Recale: differenze tra le versioni

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==Storia==
Incerte sono le origini di Recale e la derivazione del suo toponimo, che ha dato luogo nel tempo a diverse teorie ed ipotesi, che non sono state ancora sufficientemente documentate. Ricari compare la prima volta in un documento capuano dell'Archivio del monastero di S. Giovanni di Capua dell'aprile del 1132, si trattava di una donazione di tre pezze di terra al monastero<ref>{{Cita libro|titolo=G. Bova, Le pergamene normanne della Mater Ecclesia capuana, Napoli, 1996, pp. 253-254.}}</ref>. Nel 1259 ritroviamo ''Ricari'' in un altro documento capuano relativo alla vendita di due pezzi di terra nella località detta ''Villa Urbana''<ref>{{Cita libro|titolo=J. MAZZOLENI, Le pergamene di Capua, vol. II, p. II, Napoli, 1960, pp. 50-52.}}</ref>''. Nel 1265 la villa Ricari è citata in una pergamena che conferma il possesso di una terra sita nei pressi della villa Caturani''<ref>{{Cita libro|titolo=BOVA, Surici e Medici nella Capua Vetere e nella Capua nuova medievali, Santa Maria Capua Vetere, 1995, pp. 51-53.}}</ref>''. Nel 1326 la chiesa di San Simeone e S. Maria di Recale nell'«archipresbiteratu Terre Lanei», pagò 2 tarì di decima''<ref>{{Cita libro|titolo=Rationes Decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV, Campania, a cura di M. INGUANEZ, L. MATTEI-CERASOLI, P. SELLA, Città del Vaticano, 1942, n. 3192, p. 225.}}</ref>''. L'anno seguente il presbitero Petro de Villa Turris pagò 3 tarì e 5 grana di decima per la Cappellania di S. Maria e San Simeone''<ref>{{Cita libro|titolo=Ivi, n. 3308, p. 233.}}</ref>''.''<br />
==Società==
===Evoluzione demografica===