Ludovico il Moro: differenze tra le versioni

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=== La Congiura degli Orsi ===
{{Vedi anche|Congiura degli Orsi}}
Il 14 aprile 1488 gli Orsi, nobili forlivesi, dopo aver congiurato a lungo contro [[Girolamo Riario]], nipote di [[Alessandro VI]] e signore di [[Forlì]], riuscirono ad intrufolarsi nel Palazzo Comunale della città e ucciderlo a coltellate per poi gettarlo da una finestra e lasciare che il popolo facesse scempio del suo cadavere. [[Caterina Sforza]], moglie del Riario e figlia naturale di Galeazzo Maria, fu catturata e imprigionata nella rocchetta di Porta Nuova insieme ai figli. Gli Orsi tuttavia non riuscirono a convincere [[Tommaso Feo]] a cedere la [[rocca di Ravaldino]]. Caterina riuscì a persuadere gli Orsi a lasciarla entrare nella rocca per indurre il Feo alla resa ma una volta dentro le mura si rifiutò di uscire malgrado gli Orsi minacciarono di ucciderle i figli. Quando il Moro seppe della congiura, inviò un esercito a [[Bologna]] alla guida di [[Galeazzo Sanseverino]] che unendosi alle truppe di [[Giovanni II Bentivoglio|Giovanni Bentivoglio]] ammontava a 3.000 fanti e altrettanti cavalieri. Gli sforzeschi circondarono la città minacciando di saccheggiarla e fare strage dei congiurati che il giorno successivo si arresero e si diedero alla fuga. [[Ottaviano Riario|Ottaviano]], figlio di Caterina, divenne nuovo signore di Forlì sotto tutela della madre che di fatto continuò a governare la città facendo giustiziare quasi tutti coloro che avevano preso parte alla congiura. Al suo ritorno a Milano, Galeazzo Sanseverino fu nominato capitano generale dell'esercito sforzesco.<ref>B. Corio, ''Storia di Milano'', Milano, 1856, vol III, p. 424</ref>
 
=== Il matrimonio ===