Seconda guerra anglo-olandese: differenze tra le versioni

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L'11 agosto 1665, fu nominato il nuovo comandante della flotta olandese: il tenente-ammiraglio [[Michiel de Ruyter]].
Questi, che aveva precedentemente influenzato l'ammodernamento della flotta come consigliere informale del suo predecessore, van Wassenaer Obdam, continuò questo processo dopo la sua nomina. Sotto la sua guida, la flotta fu addestrata a navigare in "[[linea di battaglia]]" in modo che tutte le navi avessero simultaneamente un campo di fuoco libero verso il nemico, ricopiando le tattiche dell'ammiraglio inglese Robert Blake. Inoltre fu introdotto un sistema di ''bandiere di segnalazione''. Fino ad allora, una battaglia navale era stata principalmente una lotta non coordinata tra nave e nave. <br>
L'aumento della potenza della flotta olandese fu evidente nella [[battaglia dei quattro giorni]], dall'11 al 14 giugno 1666. Fu una delle più lunghe battaglie navali della storia e finì con ambo le parti che reclamavano la vittoria; l'ammiraglio olandese de Ruyter si era ritirato per primo, ma aveva causato agli inglesi perdite doppie di quelle subite dagli olandesi.
 
Dopo questo scontro gli inglesi ottennero la vittoria nella [[battaglia del Giorno di San Giacomo]], ma a causa di problemi finanziari furono costretti a ridurre le loro operazioni. Il re [[Carlo II d'Inghilterra]] mise in disarmo la sua flotta e chiese la pace. Gli olandesi, infuriati per la distruzione ingiustificata di oltre 130 navi mercantili da parte degli inglesi durante un'incursione attraverso il canale [[Vlie]], e per il seguente saccheggio della città di [[Terschelling]], decisero per prima cosa di ripagare l'insolenza.