Lingua minoritaria: differenze tra le versioni

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Per la "sociolinguistica" con il termine di '''lingua minoritaria''' ci si riferisce ad una lingua materna parlata da una comunità linguistica che non costituisce una realtà numericamente dominante rispetto a una data [[Società civile|società]] o [[nazione]]. Si trovano quindi in una situazione di minoranza rispetto a un'altra [[Lingua (linguistica)|lingua]] che normalmente è la lingua più prestigiosa e riconosciuta come [[lingua ufficiale]]. Una lingua minoritaria in uno Stato può essere maggioritaria in un altro: un caso estremo è il [[lingua catalana|catalano]], idioma ufficiale ad [[Andorra]], ma solo "lingua co-ufficiale" in [[Spagna]] ([[Catalogna]], [[Comunità Valenzana]], [[Isole Baleari]]).
 
Il concetto di "lingua minoritaria" è strettamente legato al concetto di "minoranza". La più nota definizione di "minoranza" è quella elaborata negli anni Settanta in un lavoro di ricerca per l'ONU da [[Francesco Capotorti]]: ''"La minoranza è un gruppo numericamente inferiore al resto della popolazione di uno Stato, in posizione non dominante, i cui membri possiedono caratteristiche etniche, religiose o linguistiche che differiscono da quelle del resto della popolazione, e mostrano, anche solo implicitamente, un senso di solidarietà, diretta a preservare la loro cultura, tradizioni, religione o lingua"''.
 
Esiste il pericolo che la lingua minoritaria sia assorbita dalla "lingua principale" (si parla infatti di "[[Lingua in pericolo|lingue in pericolo]]")<ref>[http://books.google.it/books?id=WxJdAAAAMAAJ&q=%22Lingua+minoritaria%22&dq=%22Lingua+minoritaria%22&lr=&cd=45 Atti del XXXVIII Congresso internazionale di studi della Società di linguistica italiana (SLI)] Modena, 23-25 settembre 2004</ref>, fino a diventare una [[lingua estinta]] qualora non vi fossero più parlanti nativi. .