Personaggi de Il padrino: differenze tra le versioni

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* '''James Shea: i'''l personaggio è presente nei [[Romanzo|romanzi]] ''[[La vendetta del padrino]]'' e ''[[Il ritorno del padrino]]''. Nasce a [[New York]] nel [[1919]], figlio di [[Michael Corbett Shea]], e cresce come un ragazzo dal carattere difficile ma forte. Negli [[Anni 1930|anni trenta]] conosce [[Michael Corleone]], figlio di [[Don Vito Corleone|Don Vito]], il celebre [[Cosa nostra statunitense|mafioso]] migrato dalla [[Sicilia]] e da anni socio in affari del [[Michael Corbett Shea|padre]]. Durante la [[Seconda guerra mondiale]] si arruola volontario e diviene un eroe di guerra, e in seguito scrive un [[libro]] sulle vicende vissute. Più tardi, negli [[Anni 1950|anni cinquanta]], si sposa e ha due figli, un maschio e una femmina, ma essendo un impenitente donnaiolo comincia in breve tempo a tradire la moglie. Nel [[1956]] viene eletto [[governatore del New Jersey]], rimanendo in carica fino al [[1960]], anno in cui si candida per il [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico]] alla [[Presidente degli Stati Uniti d'America|Presidenza]]. [[Michael Corleone]], ora capo della [[Famiglia Corleone|Famiglia]] al posto di suo padre e fidanzato della Duvall, decide di appoggiarlo, e durante una riunione della [[Commissione (Cosa nostra statunitense)|Cupola]] convince gli altri padrini a fare altrettanto, nella convinzione che in cambio Shea chiuderebbe un occhio sulle loro attività. Le elezioni si chiudono con la vittoria da parte di Shea. Nel 1961, la [[Central Intelligence Agency|CIA]] contatta il [[Mafia|mafioso]] [[Nick Geraci]] affinché prepari e guidi una squadra di assassini, e un anno dopo il commando viene incaricato di uccidere [[Fidel Castro]], ma la missione rischia di portare alla guerra con [[Cuba]]. Nel frattempo Shea nomina il fratello [[Daniel Shea|Daniel]] [[Procuratore generale degli Stati Uniti d'America|Procuratore generale]], e con il suo aiuto si accanisce contro la [[criminalità organizzata]], provocando un clima di sdegno e rancore tra le [[Famiglia (mafia)|Famiglie]]. Nel [[1963]], il [[Presidente degli Stati Uniti d'America|Presidente]] è una figura assai popolare avendo superato la [[Crisi dei missili di Cuba]], ma nell'estate del [[1964]], mentre firma autografi, viene assassinato con tre colpi di [[pistola]] in un [[albergo]] di [[Miami]]. Subito dopo, l'assassino, il cubano Juan Carlos Santiago, resta a sua volta ucciso per mano dei [[Servizio segreto|servizi segreti]]. Alla sua [[morte]], che suscita molto scalpore e tristezza, Shea viene succeduto alla [[Presidente degli Stati Uniti d'America|Presidenza]] dal [[Vicepresidente degli Stati Uniti d'America|Vicepresidente]], Ambrose Payton, originario della [[Florida]], sospettato di essere parte del piano della sua eliminazione dati i loro pessimi rapporti e le sue ambizioni circa la [[Presidente degli Stati Uniti d'America|Presidenza]].
*'''Joel "Joey" Zasa''' è un personaggio del [[film]] ''[[Il padrino - Parte III]]'', interpretato da [[Joe Mantegna]]. Inizialmente [[Francis Ford Coppola]] e [[Mario Puzo]] pensavano di reintrodurre il personaggio di [[Willy Cicci]] come successore di [[Frank Pentangeli]] alla guida dei [[Famiglia Corleone|Corleone]] a [[New York]]. Tuttavia, la [[morte]] di [[Joe Spinell]], interprete di Cicci, costrinse gli sceneggiatori a inventare Joey Zasa, personaggio ispirato alla figura del [[Cosa nostra statunitense|padrino]] della [[Famiglia Gambino]] [[John Gotti]]. Il cognome ''Zasa'' è lo stesso della nonna paterna del regista. Joey Zasa è un rozzo mafioso di [[Cosa nostra statunitense|Cosa Nostra]] a [[New York]], capo della Famiglia in cui hanno operato [[Peter Clemenza]] e [[Frank Pentangeli]]. Ha ereditato l'impresa di importazione dell'olio d'oliva appartenuta alla [[Famiglia Corleone]]. Benché capace di garantire l'ordine nelle sue zone, è piuttosto mal visto dagli altri capimafia per via degli ispanici e dei neri che arruola e tutela, oltre che per la pubblicità che si è creato come "''gangster più elegante''", arrivando a far pubblicare una propria foto sulle pagine del [[New York|New York Times Magazine]]. Tra le sue schiere lavora il giovane [[Vincent Corleone|Vincent Mancini]], figlio illegittimo di [[Santino Corleone]], con il quale ha un rapporto assai turbolento, principalmente perché Zasa cospira per spodestare [[Michael Corleone]]. Controllato segretamente da [[Ozzie Altobello|Don Ozzie Altobello]], a sua volta un burattino nelle mani del potente e subdolo politico italiano Licio Lucchesi. Sotto incarico di questo, tenta di uccidere [[Michael Corleone|Michael]] ad [[Atlantic City]], presso un meeting dei principali padrini della malavita italoamericana. Sebbene [[Michael Corleone|Michael]] sia sopravvissuto grazie a [[Vincent Corleone|Vincent]], il massacro fa di Zasa il principale padrino di [[Cosa nostra statunitense|Cosa Nostra]], fino al giorno in cui [[Vincent Corleone|Vincent]], spronato e appoggiato da [[Al Neri]] e dalla zia [[Constanzia Corleone|Connie]], lo uccide con tre colpi di pistola durante la [[festa di san Gennaro]] del [[1979]], a [[Little Italy]]. Con la sua morte, i [[Famiglia Corleone|Corleone]] sono obbligati a tornare sulla scena del crimine, che avevano abbandonato da anni, per impedire l'ascesa al potere dei [[Triade (organizzazione criminale)|cinesi]] e dei [[Cartello di Medellín|narcos colombiani]]. Si vendicheranno poi di Lucchesi e di Altobello, uccidendoli entrambi.
 
== Famiglie ==