Qianlong: differenze tra le versioni
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Nato con il nome di '''Hongli''' ({{cinese|t=弘曆|p=''Hónglì''}}), quarto figlio dell'imperatore [[Yongzheng]] regnò ufficialmente dal 18 ottobre [[1735]] al 9 febbraio [[1796]], momento in cui [[abdicazione|abdicò]] in favore di suo figlio, l'imperatore [[Jiaqing]] - un atto filiale allo scopo di non regnare più a lungo di suo nonno, l'illustre imperatore [[Kang Xi (imperatore Qing)|Kangxi]]. Malgrado il suo ritiro, tuttavia, mantenne il potere supremo fino alla sua morte nel [[1799]]. Sebbene i suoi primi anni abbiano visto la continuità di un'era di prosperità in Cina, fu inflessibile nei suoi atteggiamenti conservatori e [[sinocentrismo|sinocentrici]]. Il risultato di tale comportamento fu un successivo declino della dinastia Qing.
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=== Primi anni ===
Diversi miti e leggende affermano che Hongli era in realtà di discendenza [[Han (popolo)|Han]] e non [[Manciù]], mentre secondo altri era solo per metà Manciù e per metà Han. Ciononostante, guardando le testimonianze storiche, era adorato sia da suo nonno, l'imperatore [[Kang Xi (imperatore Qing)|Kangxi]], che da suo padre, l'imperatore [[Yongzheng]]. Da adolescente, Hongli era molto abile nelle [[arti marziali]] e possedeva un grandissimo talento letterario.
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Nel [[1722]], dopo la successione di suo padre, Hongli divenne principe Bao (宝亲王/寶親王). Come molti dei suoi zii, entrò in una lotta di successione intestina con il suo fratellastro maggiore [[Hongshi]], che aveva il sostegno di una vasta fazione di ufficiali di corte, come pure di [[Yinsi|Yinsi, il principe Lian]]. Per molti anni l'imperatore Yongzheng non concesse la posizione di Principe della Corona a nessuno dei suoi figli, ma molti ipotizzavano che favorisse Hongli. Questi si recò in viaggi di ispezione al sud, e divenne noto come abile negoziatore. Fu scelto, in alcune occasioni, come principale [[reggenza|reggente]], quando suo padre era in missione, fuori dalla capitale.
=== Ascesa al trono ===
Alla morte del padre, Yongzheng, ancora prima che il nome del successore fosse letto ad alta voce alla corte riunita, tutti sapevano che Hongli sarebbe stato il nuovo imperatore. Il giovane Hongli, infatti, era stato un favorito di suo nonno Kangxi così come di suo padre: Yongzheng gli aveva affidato parecchi importanti compiti rituali mentre era ancora un principe, e lo includeva in importanti discussioni di strategia militare. Sperando di evitare la ripetizione della crisi di successione che aveva guastato il suo accesso al trono, Yongzheng fece porre il nome del suo successore in una scatola sigillata messa al sicuro dietro la targa sul trono, nel [[Palazzo della Purezza Celeste]] (''Qianqing Gong'', 乾清宫). Il nome nella scatola doveva essere rivelato agli altri membri della famiglia imperiale alla presenza di tutti i ministri anziani solo alla morte dell'imperatore. Yongzheng morì improvvisamente nel [[1735]]: le sue volontà furono quindi estratte e lette ad alta voce davanti all'intera corte Qing e Hongli divenne il quarto imperatore manciù della Cina. Prese il [[nianhao|titolo del Regno]] di '''Qianlong''' (乾隆), che significa "forte/celeste" (''qian'') e "prospero" (''long'') o, messo insieme, "l'Era della Forte Prosperità".
=== Guerre di frontiera ===
{{Panorama
|immagine = File:Conquests of the Emperor of China by Helman, c1785.jpg
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Alla fine delle guerre di frontiera, l'esercito stava iniziando a indebolirsi. Il sistema militare divenne più indulgente, mentre i signori della guerra erano ormai soddisfatti del loro stile di vita. Dal momento che la maggior parte delle guerre si erano concluse, infatti, essi non vedevano più alcun motivo di addestrare degli eserciti, determinando come conseguenza, verso la fine del regno di Qianlong, un rapido declino delle forze militari. Questa fu la principale spiegazione degli insuccessi militari contro la [[Setta del Loto Bianco]] proprio alla fine degli anni del regno di Qianlong.
=== Successi artistici ===
L'imperatore Qianlong fu anche un importante patrono delle arti. La più significativa delle sue commesse fu un catalogo di tutte le più importanti opere della [[cultura cinese]], il ''[[Siku Quanshu]]'' (四庫全書). Prodotta in 36.000 volumi, conteneva circa 3.450 opere complete, realizzate da quasi 15.000 copisti; per completare l'opera intera furono necessari circa vent'anni. Essa preservò molti libri, ma era intesa anche come un mezzo per scoprire e sopprimere i testi ritenuti offensivi per i governanti mancesi. Furono elencate circa 2.300 opere da sopprimere totalmente e altre 350 parzialmente. Lo scopo era distruggere gli scritti che erano [[anti-Qing]] o sovversivi, che insultavano le precedenti dinastie barbare, o che affrontavano i problemi delle frontiere o della difesa.
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Architettonicamente, Qianlong si interessò personalmente all'espansione dell'[[Antico Palazzo d'Estate]] e sovrintese alla costruzione della [[Xiyanglou]] o residenza occidentale. Nel decennio del [[1750]], Qianlong incaricò il gesuita italiano [[Giuseppe Castiglione (pittore)|Giuseppe Castiglione]] di progettare una serie di opere idrauliche e di fontane a tempo complete di macchinari e tubazioni sotterranee per il divertimento della famiglia imperiale. Durante il suo regno, per commemorare suo padre, fu costruito a [[Turfan]] il [[Minareto di Emin]]. ⋅
=== Ultimi anni ===
[[File:Qianlongcoin.jpg|thumb|upright=0.7|Moneta del regno dell'imperatore Qianlong.]]
Nei suoi ultimi anni, Qianlong era piuttosto deluso e stanco del potere e della gloria. Il governo giornaliero del paese era lasciato nelle mani di [[Heshen]], il ministro di rango più elevato e all'epoca il preferito di Qianlong, mentre Qianlong stesso indulgeva ai lussi quotidiani e nel suo passatempo preferito della caccia. È dimostrato che Heshen con la sua gestione pose le basi per l'ulteriore crollo dell'impero Qing, anche con l'aumento della corruzione, arrivando infine a un punto di non ritorno. Quando il primo ministro Heshen fu ucciso, si scoprì che era ancora più ricco del tesoro ormai impoverito del paese. Qianlong iniziò il suo regno nel [[1735]] con circa 33.950.000 [[tael]] ereditati dal periodo di Yongzheng. Intorno al [[1775]], Qianlong raggiunse, con le casse dell'impero il picco della prosperità dei Qing, con circa 73.900.000 tael, un primato ineguagliato dal periodo di Kangxi o da quello di Yongzheng; tuttavia, la corruzione di massa diffusa a tutti i livelli, unitamente alle pesanti spese di oltre 150.200.000 tael per le spedizioni, la costruzione di altri palazzi, i sei viaggi personali a [[Jiangnan]], il denaro per la Ribellione del Loto Bianco, il lento aumento dell'oppio e le spese per il lusso, quasi impoverirono il tesoro un tempo prospero e immenso. Verso la fine del regno di Qianlong nel [[1796]], quasi tutto il tesoro del paese era esaurito. Insieme al declino dell'Esercito delle Otto Bandiere, ciò avrebbe lasciato un enorme problema da affrontare per il successore Jiaqing.
=== L'ambasciata di Macartney ===
[[File:LordMacartneyEmbassyToChina1793.jpg|thumb|L'ambasciata di Lord Macartney, 1793.]]
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Al contrario di Macartney, [[Isaac Titsingh]], l'emissario dei [[Paesi Bassi|olandese]] e della [[Compagnia Olandese delle Indie Orientali]] (VOC) nel [[1795]] non rifiutò di prostrarsi. Dopo lo scortese rifiuto di Macartney, Titsingh e i suoi colleghi ottennero l'approvazione dei Cinesi grazie al loro atteggiamento che apparve rispettoso dell'etichetta convenzionale della corte imperiale.<ref>A.E. van Braam, ''Voyage de l'ambassade de la Compagnie des Indes Orientales hollandaises, vers l'empereur de la Chine, dans les années 1794 & 1795.'' (1797).</ref>
=== Abdicazione ===
[[File:Emperor Qianlong reading.jpg|thumb|L'imperatore Qianlong che pratica la calligrafia.]]
Nell'ottobre [[1795]], Qianlong annunciò ufficialmente che nella primavera dell'anno successivo avrebbe volontariamente abdicato al trono in favore del figlio. Al riguardo, si diceva che Qianlong avesse fatto una promessa durante l'anno della sua ascesa al trono di non governare più a lungo di suo nonno, l'imperatore [[Kang Xi (imperatore Qing)|Kanxi]].
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