Cristiano X di Danimarca: differenze tra le versioni

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=== Crisi di Pasqua del 1920 ===
{{Vedi anche|Crisi di Pasqua}}
Nell'aprile del [[1920]], Cristiano provocò la [[Crisicrisi di Pasqua]], forse l'evento più incisivo per la monarchia danese nel [[XX secolo]]. La causa fu il conflitto tra il re e il gabinetto sulla riunificazione alla [[Danimarca]] dello [[Schleswig (regione)|Schleswig]], un antico possedimento danese, che era stato perduto a vantaggio della [[Prussia]] nella [[Secondaseconda guerra dello Schleswig]]. I danesi rivendicarono la regione alla fine della [[Primaprima guerra mondiale]], ritenendo che con la sconfitta della [[Germania]] si potesse risolvere la disputa a favore della [[Danimarca]]. In accordo coi termini del [[Trattato di Versailles (1919)|Trattato di Versailles]], la posizione dello [[Schleswig (regione)|Schleswig]] dovette essere determinata attraverso [[plebisciti nello Schleswig|due plebisciti]]: uno nello Schleswig del Nord (oggi una contea dello [[Jutland]] del Sud della Danimarca), l'altro nello Schleswig Centrale (oggi parte del [[Stati federati della Germania|land tedesco]] dello [[Schleswig-Holstein]]. Nessun plebiscito fu indetto invece nello Schleswig del Sud, poiché era abitato da una maggioranza etnica tedesca e, in accordo con i sentimenti prevalenti del periodo, rimase quindi parte dello stato tedesco post-bellico.
 
Nello Schleswig del Nord, il 75% votò per la riunificazione con la Danimarca, mentre il 25% voleva rimanere con la Germania. Nello Schleswig Centrale, la situazione invece risultò capovolta: l'80% votò per continuare a far parte della Germania e il 20% per ritornare alla Danimarca. Alla luce dei risultati, il governo del primo ministro [[Carl Theodor Zahle]] decise che la riunificazione con lo Schleswig settentrionale poteva procedere, mentre la parte centrale sarebbe rimasta sotto controllo tedesco.