Primo libro dei Maccabei: differenze tra le versioni

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==Storicità==
L'autore del libro prende in esame un fatto storico reale (la ribellione dei Maccabei) e lo descrive con obiettività e in modo abbastanza imparziale. Questo rende il libro un documento storico apprezzabile, anche se in molti passaggi si osserva l'entusiasmo con cui descrive i personaggi e le nobili cause che sta descrivendo.
A differenza dei libri storici anteriori, come il [[libro di Tobia]], il [[libro di Giuditta]] e il [[libro di Ester]], questo libro non nasconde o modifica i fatti storici per esaltare l'opera di Dio in favore del popolo giudaico.
 
L'autore infatti prende in esame un fatto storico reale (la ribellione dei Maccabei) e lo descrive con obiettività e in modo abbastanza imparziale. Questo rende il libro un documento storico apprezzabile, anche se in molti passaggi si osserva l'entusiasmo con cui descrive i personaggi e le nobili cause che sta descrivendo. <br>Osservano gli studiosi della Bibbia [[Versioni della Bibbia#Italiano|Edizioni Paoline]]<ref>La Bibbia, Edizioni Paoline, 1991, p. 649, ISBN 88-215-1068-9.</ref> come l'[[Agiografia|agiografo]] che scrisse il libro, nonostante "la sua fondamentale onestà nel narrare e la serietà dell'informazione", incorre comunque in vari errori storici in quanto "presenta gli avvenimenti senza nesso cronologico e causale [...] le lettere e i documenti di archivio sono riportati con una certa libertà, le cifre sono spesso maggiorate. I Romani e le loro imprese sono oggetto di una ingenua ammirazione; i campioni dell'indipendenza giudaica sono approvati senza riserva, mentre i re della Siria sono trattati con una severità che spesso è eccessiva". Anche gli esegeti del cattolico "Nuovo Grande Commentario Biblico"<ref>Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana, 2002, p. 552, ISBN 88-399-0054-3.</ref>, pur ritenendo l'autore abbastanza attendibile "nel contesto della sua cultura e secondo i canoni della storiografia allora vigenti", sottolineano che "sono state sollevate riserve sull'attendibilità storica di 1 Mac" e "i problemi storici più delicati insorgono quando si tratta di rapportare tra loro i due libri [1Mac e 2Mac]"; ad esempio, in merito alla cronologia relativa alla morte di Epifane e alla purificazione del tempio<ref>{{passo biblico|1Mac6,1-17; 2Mac9,1-29; 10,1-8}}.</ref> gli studiosi della interconfessionale [[Bibbia TOB]] osservano che "su questo punto è da preferire l'ordine di 2Mac (9: morte Epifane; 10: purificazione tempio), benché anch'esso non sia indenne da confusioni (per es. le lettere del c.11)"<ref>Anche gli studiosi della [[École biblique et archéologique française]] (i curatori della cattolica [[Bibbia di Gerusalemme]]), concordemente a quelli del "Nuovo Grande Commentario Biblico", rilevano che "2Maccabei è da preferirsi a 1Maccabei su un punto importante in cui essi non sono d'accordo: 1Mac 6,1-13 pone la purificazione del tempio prima della morte di Antioco Epìfane; 2Mac 9,1-29 la situa dopo". (Bibbia TOB, Elle Di Ci Leumann, 1997, p. 1897, ISBN 88-01-10612-2; Bibbia di Gerusalemme, EDB, 2011, p. 1009, ISBN 978-88-10-82031-5; Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana, 2002, p. 562, ISBN 88-399-0054-3.).</ref>. I primi due [[libri dei Maccabei]] riportano inoltre tre diversi scenari - tra loro inconciliabili e tutti storicamente infondati - riguardo alla morte di re [[Antioco IV]] Epifane: per le conseguenze di una caduta da un carro da guerra<ref>{{passo biblico|2Mac9,7-28}}.</ref> oppure in seguito ad una profonda crisi depressiva<ref>{{passo biblico|1Mac6,8-16}}.</ref> o, infine, assassinato dai sacerdoti della dea [[Nanea]]<ref>{{passo biblico|2Mac1,13-16}}.</ref>; Antioco IV morì, in realtà, in Tabe di Persia nel 163 a.C., malato di tisi<ref>A dispetto di quanto riportato nei libri dei Maccabei, per Antioco IV il dominio della Giudea fu una questione secondaria e preferì rivolgere le sue mire verso Oriente. Gli esegeti della [[Bibbia di Gerusalemme]] osservano che "[2Mac1,13:] questo racconto popolare della fine di Antioco non corrisponde né a quello di 9,1s, né a quello di 1Mac6,1s. Le circostanze reali della sua morte non erano ancora note e forse sono state ricalcate fittiziamente su quelle di Antioco III, che mori in un'imboscata con tutto il suo esercito, dopo aver saccheggiato un tempio di Bel, sempre in Elimàide" e "[2Mac9,3:] Ecbàtana, l'attuale Hamadan, 700 km a nord-est di Persèpoli. In realtà Epìfane mori a Tabe, a mezza strada tra queste due città"; anche gli studiosi del "Nuovo Grande Commentario Biblico" sottolineano che "[2Mac1,13:] il testo greco suscita l'impressione che (soltanto) Antioco sia stato intrappolato e ucciso in questa maniera. Di fatto fu scacciato e morì più tardi (9,2-3.28-29; 1Mac6,4-16). Può darsi che l'informazione disponibile all'autore di questa lettera abbia confuso la morte di Antioco IV con quella del padre, Antioco III, il quale fu ucciso mentre cercava di depredare il tempio di Bel a Elam" e quelli della Bibbia [[Versioni della Bibbia#Italiano|Edizioni Paoline]] evidenziano che "[Mac1,14-17:] favoloso racconto della morte del persecutore, diverso da quello riportato in 9,1-29 e in 1Mac6,1-16. Probabilmente c'è un fittizio ricalco della morte del padre, Antioco III, che perì in Persia dopo aver saccheggiato il tempio di Bel". ([http://www.treccani.it/enciclopedia/antioco-iv-di-siria-detto-epifane_%28Enciclopedia-Italiana%29/ Antioco IV in Enciclopedia Italiana. URL consultato il 13 febbraio 2019], [https://archive.fo/WK7mT Archivio] ; Bibbia di Gerusalemme, EDB, 2011, pp. 1070, 1090, ISBN 978-88-10-82031-5; Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana, 2002, p. 575, ISBN 88-399-0054-3; La Bibbia, Edizioni Paoline, 1991, p. 688, ISBN 88-215-1068-9.).</ref>. Anche l'episodio biblico<ref>{{passo biblico|1Mac8,1-10}}.</ref> secondo il quale [[Giuda Maccabeo]] viene a sapere della potenza dei [[Storia romana|Romani]] e della loro vittoria sulla [[Lega Achea]] dei [[Antica Grecia|Greci]] non può essere considerato storico in quanto Giuda Maccabeo morì in battaglia nel 160 a.C.<ref>Come ricordato anche in {{passo biblico|1Mac9,3-19}}.</ref> e, quindi, non poté mai sapere della vittoria dei Romani contro la Lega Achea, avvenuta nel 146 a.C., ovvero 14 anni dopo la sua morte<ref>Tale vittoria fu ottenuta da "''un solo generale''" ({{passo biblico|1Mac8,9-10}}), il console [[Lucio Mummio Acaico]], nella battaglia di [[Corinto (città antica)|Corinto]], che fu poi rasa al suolo dai Romani. Anche gli studiosi del "Nuovo Grande Commentario Biblico" sottolineano che "1Mac registra la disfatta della Lega Achea nel 146 ad opera del console romano Lucio Mummio, che dopo aver preso Corinto la devastò. Il riferimento al 146 è anacronistico a questo punto del racconto di 1Mac [...] Giuda fu ucciso nella battaglia di Elasa [...] nel maggio del 160"; concordemente gli esegeti della [[Bibbia di Gerusalemme]] osservano che "1Mac8,9-10: questi due vv non possono riferirsi che alla sconfitta della Lega Achea, alla distruzione di Corinto e alla riduzione della Grecia a provincia romana nel 146, l'autore supera largamente l'orizzonte di Giuda [Maccabeo]". (Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana, 2002, pp. 565-566, ISBN 88-399-0054-3; Bibbia di Gerusalemme, EDB, 2011, pp. 1037-1038, ISBN 978-88-10-82031-5; [http://www.treccani.it/enciclopedia/giuda-maccabeo/ Giuda Maccabeo nell'Enciclopedia Treccani. URL consultato il 13 febbraio 2019], [https://archive.fo/WTBaw Archivio]; [http://www.treccani.it/enciclopedia/lega-achea_(Enciclopedia-Italiana)/ Lega Achea nell'Enciclopedia Treccani. URL consultato il 13 febbraio 2019], [https://archive.fo/6ReWn Archivio] ; cfr anche: La Bibbia, Edizioni Paoline, 1991, pp. 666-667, ISBN 88-215-1068-9 e Bibbia TOB, Elle Di Ci Leumann, 1997, p. 1922, ISBN 88-01-10612-2.).</ref>.
Osservano gli studiosi della Bibbia [[Versioni della Bibbia#Italiano|Edizioni Paoline]]<ref>La Bibbia, Edizioni Paoline, 1991, p. 649, ISBN 88-215-1068-9.</ref> come l'[[Agiografia|agiografo]] che scrisse il libro, nonostante "la sua fondamentale onestà nel narrare e la serietà dell'informazione", incorre comunque in vari errori storici in quanto "presenta gli avvenimenti senza nesso cronologico e causale [...] le lettere e i documenti di archivio sono riportati con una certa libertà, le cifre sono spesso maggiorate. I Romani e le loro imprese sono oggetto di una ingenua ammirazione; i campioni dell'indipendenza giudaica sono approvati senza riserva, mentre i re della Siria sono trattati con una severità che spesso è eccessiva".
 
L'autore infatti prende in esame un fatto storico reale (la ribellione dei Maccabei) e lo descrive con obiettività e in modo abbastanza imparziale. Questo rende il libro un documento storico apprezzabile, anche se in molti passaggi si osserva l'entusiasmo con cui descrive i personaggi e le nobili cause che sta descrivendo. <br>Osservano gli studiosi della Bibbia [[Versioni della Bibbia#Italiano|Edizioni Paoline]]<ref>La Bibbia, Edizioni Paoline, 1991, p. 649, ISBN 88-215-1068-9.</ref> come l'[[Agiografia|agiografo]] che scrisse il libro, nonostante "la sua fondamentale onestà nel narrare e la serietà dell'informazione", incorre comunque in vari errori storici in quanto "presenta gli avvenimenti senza nesso cronologico e causale [...] le lettere e i documenti di archivio sono riportati con una certa libertà, le cifre sono spesso maggiorate. I Romani e le loro imprese sono oggetto di una ingenua ammirazione; i campioni dell'indipendenza giudaica sono approvati senza riserva, mentre i re della Siria sono trattati con una severità che spesso è eccessiva". Anche gli esegeti del cattolico "Nuovo Grande Commentario Biblico"<ref>Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana, 2002, p. 552, ISBN 88-399-0054-3.</ref>, pur ritenendo l'autore abbastanza attendibile "nel contesto della sua cultura e secondo i canoni della storiografia allora vigenti", sottolineano che "sono state sollevate riserve sull'attendibilità storica di 1 Mac" e "i problemi storici più delicati insorgono quando si tratta di rapportare tra loro i due libri [1Mac e 2Mac]"; ad esempio, in merito alla cronologia relativa alla morte di Epifane e alla purificazione del tempio<ref>{{passo biblico|1Mac6,1-17; 2Mac9,1-29; 10,1-8}}.</ref> gli studiosi della interconfessionale [[Bibbia TOB]] osservano che "su questo punto è da preferire l'ordine di 2Mac (9: morte Epifane; 10: purificazione tempio), benché anch'esso non sia indenne da confusioni (per es. le lettere del c.11)"<ref>Anche gli studiosi della [[École biblique et archéologique française]] (i curatori della cattolica [[Bibbia di Gerusalemme]]), concordemente a quelli del "Nuovo Grande Commentario Biblico", rilevano che "2Maccabei è da preferirsi a 1Maccabei su un punto importante in cui essi non sono d'accordo: 1Mac 6,1-13 pone la purificazione del tempio prima della morte di Antioco Epìfane; 2Mac 9,1-29 la situa dopo". (Bibbia TOB, Elle Di Ci Leumann, 1997, p. 1897, ISBN 88-01-10612-2; Bibbia di Gerusalemme, EDB, 2011, p. 1009, ISBN 978-88-10-82031-5; Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana, 2002, p. 562, ISBN 88-399-0054-3.).</ref>. I primi due [[libri dei Maccabei]] riportano inoltre tre diversi scenari - tra loro inconciliabili e tutti storicamente infondati - riguardo alla morte di re [[Antioco IV]] Epifane: per le conseguenze di una caduta da un carro da guerra<ref>{{passo biblico|2Mac9,7-28}}.</ref> oppure in seguito ad una profonda crisi depressiva<ref>{{passo biblico|1Mac6,8-16}}.</ref> o, infine, assassinato dai sacerdoti della dea [[Nanea]]<ref>{{passo biblico|2Mac1,13-16}}.</ref>; Antioco IV morì, in realtà, in Tabe di Persia nel 163 a.C., malato di tisi<ref>A dispetto di quanto riportato nei libri dei Maccabei, per Antioco IV il dominio della Giudea fu una questione secondaria e preferì rivolgere le sue mire verso Oriente. Gli esegeti della [[Bibbia di Gerusalemme]] osservano che "[2Mac1,13:] questo racconto popolare della fine di Antioco non corrisponde né a quello di 9,1s, né a quello di 1Mac6,1s. Le circostanze reali della sua morte non erano ancora note e forse sono state ricalcate fittiziamente su quelle di Antioco III, che mori in un'imboscata con tutto il suo esercito, dopo aver saccheggiato un tempio di Bel, sempre in Elimàide" e "[2Mac9,3:] Ecbàtana, l'attuale Hamadan, 700 km a nord-est di Persèpoli. In realtà Epìfane mori a Tabe, a mezza strada tra queste due città"; anche gli studiosi del "Nuovo Grande Commentario Biblico" sottolineano che "[2Mac1,13:] il testo greco suscita l'impressione che (soltanto) Antioco sia stato intrappolato e ucciso in questa maniera. Di fatto fu scacciato e morì più tardi (9,2-3.28-29; 1Mac6,4-16). Può darsi che l'informazione disponibile all'autore di questa lettera abbia confuso la morte di Antioco IV con quella del padre, Antioco III, il quale fu ucciso mentre cercava di depredare il tempio di Bel a Elam" e quelli della Bibbia [[Versioni della Bibbia#Italiano|Edizioni Paoline]] evidenziano che "[Mac1,14-17:] favoloso racconto della morte del persecutore, diverso da quello riportato in 9,1-29 e in 1Mac6,1-16. Probabilmente c'è un fittizio ricalco della morte del padre, Antioco III, che perì in Persia dopo aver saccheggiato il tempio di Bel". ([http://www.treccani.it/enciclopedia/antioco-iv-di-siria-detto-epifane_%28Enciclopedia-Italiana%29/ Antioco IV in Enciclopedia Italiana. URL consultato il 13 febbraio 2019], [https://archive.fo/WK7mT Archivio] ; Bibbia di Gerusalemme, EDB, 2011, pp. 1070, 1090, ISBN 978-88-10-82031-5; Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana, 2002, p. 575, ISBN 88-399-0054-3; La Bibbia, Edizioni Paoline, 1991, p. 688, ISBN 88-215-1068-9.).</ref>. Anche l'episodio biblico<ref>{{passo biblico|1Mac8,1-10}}.</ref> secondo il quale [[Giuda Maccabeo]] viene a sapere della potenza dei [[Storia romana|Romani]] e della loro vittoria sulla [[Lega Achea]] dei [[Antica Grecia|Greci]] non può essere considerato storico in quanto Giuda Maccabeo morì in battaglia nel 160 a.C.<ref>Come ricordato anche in {{passo biblico|1Mac9,3-19}}.</ref> e, quindi, non poté mai sapere della vittoria dei Romani contro la Lega Achea, avvenuta nel 146 a.C., ovvero 14 anni dopo la sua morte<ref>Tale vittoria fu ottenuta da "''un solo generale''" ({{passo biblico|1Mac8,9-10}}), il console [[Lucio Mummio Acaico]], nella battaglia di [[Corinto (città antica)|Corinto]], che fu poi rasa al suolo dai Romani. Anche gli studiosi del "Nuovo Grande Commentario Biblico" sottolineano che "1Mac registra la disfatta della Lega Achea nel 146 ad opera del console romano Lucio Mummio, che dopo aver preso Corinto la devastò. Il riferimento al 146 è anacronistico a questo punto del racconto di 1Mac [...] Giuda fu ucciso nella battaglia di Elasa [...] nel maggio del 160"; concordemente gli esegeti della [[Bibbia di Gerusalemme]] osservano che "1Mac8,9-10: questi due vv non possono riferirsi che alla sconfitta della Lega Achea, alla distruzione di Corinto e alla riduzione della Grecia a provincia romana nel 146, l'autore supera largamente l'orizzonte di Giuda [Maccabeo]". (Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana, 2002, pp. 565-566, ISBN 88-399-0054-3; Bibbia di Gerusalemme, EDB, 2011, pp. 1037-1038, ISBN 978-88-10-82031-5; [http://www.treccani.it/enciclopedia/giuda-maccabeo/ Giuda Maccabeo nell'Enciclopedia Treccani. URL consultato il 13 febbraio 2019], [https://archive.fo/WTBaw Archivio]; [http://www.treccani.it/enciclopedia/lega-achea_(Enciclopedia-Italiana)/ Lega Achea nell'Enciclopedia Treccani. URL consultato il 13 febbraio 2019], [https://archive.fo/6ReWn Archivio] ; cfr anche: La Bibbia, Edizioni Paoline, 1991, pp. 666-667, ISBN 88-215-1068-9 e Bibbia TOB, Elle Di Ci Leumann, 1997, p. 1922, ISBN 88-01-10612-2.).</ref>.
 
Anche l'episodio biblico<ref>{{passo biblico|1Mac8,1-10}}.</ref> secondo il quale [[Giuda Maccabeo]] viene a sapere della potenza dei [[Storia romana|Romani]] e della loro vittoria sulla [[Lega Achea]] dei [[Antica Grecia|Greci]] non può essere considerato storico in quanto Giuda Maccabeo morì in battaglia nel 160 a.C.<ref>Come ricordato anche in {{passo biblico|1Mac9,3-19}}.</ref> e, quindi, non poté mai sapere della vittoria dei Romani contro la Lega Achea, avvenuta nel 146 a.C., ovvero 14 anni dopo la sua morte<ref>Tale vittoria fu ottenuta da "''un solo generale''" ({{passo biblico|1Mac8,9-10}}), il console [[Lucio Mummio Acaico]], nella battaglia di [[Corinto (città antica)|Corinto]], che fu poi rasa al suolo dai Romani. Anche gli studiosi del "Nuovo Grande Commentario Biblico" sottolineano che "1Mac registra la disfatta della Lega Achea nel 146 ad opera del console romano Lucio Mummio, che dopo aver preso Corinto la devastò. Il riferimento al 146 è anacronistico a questo punto del racconto di 1Mac [...] Giuda fu ucciso nella battaglia di Elasa [...] nel maggio del 160"; concordemente gli esegeti della [[Bibbia di Gerusalemme]] osservano che "1Mac8,9-10: questi due vv non possono riferirsi che alla sconfitta della Lega Achea, alla distruzione di Corinto e alla riduzione della Grecia a provincia romana nel 146, l'autore supera largamente l'orizzonte di Giuda [Maccabeo]". (Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana, 2002, pp. 565-566, ISBN 88-399-0054-3; Bibbia di Gerusalemme, EDB, 2011, pp. 1037-1038, ISBN 978-88-10-82031-5; [http://www.treccani.it/enciclopedia/giuda-maccabeo/ Giuda Maccabeo nell'Enciclopedia Treccani. URL consultato il 13 febbraio 2019], [https://archive.fo/WTBaw Archivio]; [http://www.treccani.it/enciclopedia/lega-achea_(Enciclopedia-Italiana)/ Lega Achea nell'Enciclopedia Treccani. URL consultato il 13 febbraio 2019], [https://archive.fo/6ReWn Archivio] ; cfr anche: La Bibbia, Edizioni Paoline, 1991, pp. 666-667, ISBN 88-215-1068-9 e Bibbia TOB, Elle Di Ci Leumann, 1997, p. 1922, ISBN 88-01-10612-2.).</ref>.
 
==Sentimento religioso==
Il libro introduce un notevole rispetto per la [[fede]] e per la [[pietà (teologia)|pietà]]. Per esempio:

* [[Dio]] non viene chiamato [[Tetragramma biblico|Yahvè]] oppure [[Signore (Bibbia)|Signore]], ma viene chiamato [[eufemismo|eufemisticamente]], come forma di rispetto, [[cielo]].;
 
Molte* molte volte i combattenti ricorrono alla [[preghiera]] per aumentare la loro forza e mostrano una fede incrollabile nel fatto che Dio aiuta coloro che versano il loro sangue nella lotta per la causa giudaica.;
 
* Quando alla fine i Maccabei trionfano, l'autore biblico attribuisce questo esito all'appoggio e all'aiuto che Dio ha prestato.
 
==Note==