Franklin Delano Roosevelt: differenze tra le versioni

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==== Segretario Aggiunto alla Marina (1913-1920) ====
Dopo la vittoria democratica alle [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1912|elezioni presidenziali del 1912]], fu scelto dal nuovo presidente [[Woodrow Wilson]] per ricoprire la carica di ''Assistant Secretary of the Navy'', ovvero di viceministro della [[United States Navy|Marina]]. Questa carica era stata occupata in passato ([[1897]]-[[1898|98]]) dal cugino [[Theodore Roosevelt]], Presidente degli Stati Uniti dal [[1901]] al [[1909]]. Franklin Roosevelt accettò con molto entusiasmo questa nomina soprattutto perché fin da piccolo aveva avuto una forte passione per il mare e le barche. Grazie a questa particolare predisposizione riuscì sempre ad avere un linguaggio colloquiale con icoi suoi sottoposti. Quando aveva occasione di visitare navi militari e mercantili, si s'intratteneva spesso con l'equipaggio a parlare di dettagli tecnici che solo un appassionato della materia poteva conoscere. Il suo modo di fare era molto differente rispetto a quello del Ministro della Marina, l'austero ''Secretary of Navy'' [[Josephus Daniels]].
 
Roosevelt e Daniels si rispettavano profondamente ma avevano due visioni della Marina abbastanza divergenti e spesso entravano in conflitto. Roosevelt voleva una flotta più grande e mal sopportava la lentezza di Daniels nell'attuare le direttive governative, soprattutto in vista del coinvolgimento degli Stati Uniti nella [[prima guerra mondiale]]. Tuttavia durante il conflitto i due ebbero modo di collaborare in maniera approfondita e leale. Roosevelt lavorò incessantemente nel Ministero della Marina, dove ebbe modo di constatare da vicino le problematiche relative al riarmo della Marina militare e alla conduzione delle operazioni militari. Determinante fu la sua opera nel convincere gli inglesi a minare il mare del Nord, al fine di rallentare notevolmente gli attacchi dei sommergibili tedeschi. Fu inoltre responsabile delle forniture navali, dei contratti e dell'invio al fronte dei materiali di rifornimento. Gestì gli appalti ed ebbe un ruolo rilevante all'interno del Ministero, a volte anche superiore al Segretario Daniels; egli stesso affermò che ogni cosa passava fra le sue dita.<ref>{{cita web|http://docs.fdrlibrary.marist.edu/ussroos3.html|FDR Library: Roosevelt e la Marina|20 settembre 2014}}</ref>
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=== La malattia ===
[[File:Roosevelt in a wheelchair.jpg|miniatura|Una delle rare immagini di Roosevelt sulla sedia a rotelle.]]
Nel [[1921]], all'età di 39 anni, mentre era in vacanza sull'isola di Campobello, nel [[Nuovo Brunswick|New Brunswick]], contrasse una malattia, ritenuta al tempo una grave forma di [[poliomielite]], che causò la [[Paraparesi|paralisi quasi completa]] dei suoi arti inferiori. La malattia gli provocò sin dall'inizio seri problemi di movimento: usava spesso la [[sedia a rotelle]] in privato, ma in pubblico si sforzò di nascondere la sua [[disabilità]] per tutta la vita. In effetti, sono conosciute solo due fotografie di Roosevelt sulla sua sedia a rotelle. Durante i primi tre anni cercò invano una cura per riacquistare la funzionalità delle gambe. Per camminare usava dei [[Tutore (ortopedia)|tutori metallici]] sotto i vestiti e un [[bastone da passeggio]], ma utilizzava anche le [[Stampella|stampelle]] (esistono alcune fotografie anche di ciò, e numerose immagini e filmati che lo ritraggono invece con ilcol bastone) e vari sostegni.<ref>[https://www.sociale.it/2015/11/09/disabili-famosi-roosevelt-e-lhandicap-nascosto/ Disabili famosi: Roosevelt e l'handicap nascosto]</ref>
[[File:80-G-26853_(25366204643).jpg|thumb|left|Roosevelt in un meeting sull'oceano Atlantico, a bordo della USS Augusta, con [[Winston Churchill]] (agosto 1941). Per mascherare la disabilità al pubblico, il Presidente, come in altre foto di gruppo, è sostenuto da una persona vicina, in questo caso si tiene al braccio di un alto ufficiale della Marina.]]
Roosevelt camminava con difficoltà, e spesso [[Claudicazione|zoppicava]] vistosamente, ma della sua invalidità non si parlava in pubblico, benché fosse ben nota negli ambienti diplomatici e politici ([[Benito Mussolini]], che lo aveva incontrato, durante la guerra vi alluse sprezzantemente nelle sue conversazioni, fatto riportato nel diario privato di [[Galeazzo Ciano]]<ref>«Nella storia non si è mai visto un popolo retto da un paralitico. Si sono avuti Re calvi, Re grossi, Re belli e magari stupidi, ma mai Re che per andare al gabinetto, al bagno o a tavola avessero bisogno d'essere retti da altri uomini». (28 maggio 1941, citato in G. Ciano, Diario 1937-1943, Rizzoli, 1980, p. 517)</ref>). La malattia gli lasciò anche [[Cardiopatia|problemi cardiaci]] ([[Aritmia cardiaca|aritmia]]).
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{{Citazione|Sono convinto che se c'è qualcosa da temere, è la paura stessa, il terrore sconosciuto, immotivato e ingiustificato che paralizza. Dobbiamo sforzarci di trasformare una ritirata in un'avanzata. [..] Chiederò al Congresso l'unico strumento per affrontare la crisi. Il potere di agire ad ampio raggio, per dichiarare guerra all'emergenza. Un potere grande come quello che mi verrebbe dato se venissimo invasi da un esercito straniero.|Discorso inaugurale del 4 marzo 1933<ref>La traduzione in italiano è tratta dal documentario ''People<nowiki>'</nowiki>s Century 1900-1999'', realizzato dalla [[British Broadcasting Corporation]]. L'edizione italiana è stata curata della Multimedia Network.</ref>}}
==== Primo mandato (1933-1937) ====
La costituzione statunitense prevedeva un periodo di interregno di quattro mesi fra l'elezione del presidente e il suo insediamento, con la conseguente acquisizione dei poteri presidenziali. Durante questo periodo di transizione (8 novembre 1932 - 4 marzo 1933) la crisi economica toccò livelli tragici: un quarto della forza lavoro del Paese non aveva un'occupazione; i prezzi agricoli erano scesi del 60% gettando così sul lastrico molti agricoltori; la produzione industriale era scesa più della metà rispetto al 1929; due milioni di persone erano senza casa. Il giorno in cui s'insediò Roosevelt, in quasi tutti gli Stati era stata dichiarata una "chiusura a tempo indefinito delle banche" per tentare d'arginare l'ondata di fallimenti bancari che aveva attraversato in quei giorni gli Stati Uniti e che aveva portato molti risparmiatori a ritirare i propri depositi. I repubblicani attribuirono a Roosevelt la colpa dell'acuirsi della crisi a causa del suo rifiuto di collaborare con ilcol presidente uscente Hoover per cercare una soluzione. Dal canto suo Roosevelt rispose che Hoover era presidente a tutti gli effetti fino al giorno dell'insediamento e che quindi aveva tutto il "potere di agire, se necessario". Questo episodio spronò il [[Congresso degli Stati Uniti d'America]] ad approvare il XX emendamento costituzionale che abbreviò l'interregno a due mesi e mezzo.<ref>Alter Jonathan, ''Il momento decisivo: i cento giorni di FDR e il trionfo della speranza'', 2006, ISBN 978-0-7432-4600-2 .</ref>
===== Il primo ''New Deal'' =====
{{Vedi anche|New Deal}}
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Il primo mandato della presidenza di Roosevelt fu caratterizzato, come egli stesso programmò il giorno dell'insediamento, da una "politica di buon vicinato, quella di chi ha il massimo rispetto per sé stesso e così facendo rispetta anche i diritti degli altri". Ciò si tradusse nella continuazione del disimpegno militare americano in [[America Latina]], avviato dai suoi predecessori repubblicani. Fin dalla [[dottrina Monroe]] del [[1823]], quest'area era stata considerata come una [[sfera di influenza]] americana. Le forze americane furono ritirate da [[Haiti]], e nuovi trattati con [[Cuba]] e [[Panama]] posero fine al loro ''status'' come [[Protettorato|protettorati]] degli Stati Uniti. Nel dicembre [[1933]] Roosevelt firmò la [[Convenzione di Montevideo]] sui diritti e i doveri degli Stati, rinunciando al diritto di intervenire unilateralmente negli affari dei Paesi latino-americani. Gli americani, soprattutto quelli di idee progressiste, approvarono il rientro delle truppe americane dagli stati cetroamericani, anche se poco dopo dovettero ricredersi: in quasi tutti questi Paesi, il ritiro dei militari statunitensi favorì la nascita di feroci dittature.<ref>Leuchtenburg (1963), pp. 203–210.</ref>
 
Rilevante fu il riconoscimento ufficiale dell'[[Unione Sovietica]], che era stato sempre respinto dai precedenti governi. Il riconoscimento era auspicato in particolar modo dagli alti ambienti finanziari che speravano di fare fortuna grazie alle esportazioni nell'URSS, ma anche il governo mirava ad allacciare relazioni con icoi russi, che erano considerati come un valido baluardo contro l'espansionismo giapponese in [[Asia]]. Molti americani erano però restii al riconoscimento a causa di motivi religiosi (l'avversione a tutti i credi religiosi) e politici (il finanziamento sovietico di movimenti rivoluzionari in varie parti del mondo) ma ci fu una negoziazione sui debiti economici del precedente governo zarista che ando' a buon fine. Nonostante ciò il riconoscimento fu approvato nel novembre 1933. Esso prometteva agli americani residenti in Unione Sovietica la piena libertà di culto, una negoziazione sui debiti pre-1917 e l'impegno a non effettuare campagne sovversive contro gli Stati Uniti, ma i russi rispettarono solo la clausola economica. Deludenti furono anche gli scambi commerciali fra i due Paesi.<ref>{{cita|Jones|p. 440.}}</ref>
 
===== Il secondo ''New Deal'' =====
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[[File:1936prescountymap2.PNG|miniatura|upright=1.3|I risultati delle elezioni presidenziali del 1936 per contea: le gradazioni di blu indicano le percentuali di voti ottenuti da Roosevelt.]]
{{Vedi anche|Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1936}}
La convenzione democratica, riunitasi nel giugno 1936, confermò con entusiasmo Roosevelt quale candidato alle elezioni presidenziali di quell'anno. Egli esaltò i risultati raggiunti con ilcol New Deal e promise di continuare su quella strada. I repubblicani invece condannavano tali provvedimenti e accusavano il presidente di aver usurpato i poteri del Congresso. Essi scelsero come loro candidato un repubblicano progressista, [[Alf Landon]] dal [[Kansas]], l'unico governatore repubblicano che era riuscito a mantenere la carica nelle elezioni del 1932, vinte in maniera schiacciante dai democratici. I toni della campagna elettorale furono spesso aspri: Roosevelt usò parole dure contro gli uomini dell'alta finanza; in cambio i repubblicani lo accusarono di essere un demagogo privo di principi morali.
 
La maggior parte delle testate giornalistiche erano molto critiche nei confronti del presidente e anche i sondaggi sembrarono confermare l'avanzata dei repubblicani. La prestigiosa rivista settimanale ''The Literary Digest'', che aveva indovinato i vincitori delle ultime cinque elezioni presidenziali, aveva realizzato un ampio sondaggio che prevedeva la schiacciante vittoria di Landon. I risultati delle elezioni invece diedero a Roosevelt una vittoria ancora più marcata e netta di quattro anni prima: egli ottenne quasi ventotto milioni di voti (pari al 60,80%), vinse in ben 46 Stati su 48 e conquistò la cifra record di 523 grandi elettori contro i soli 8 di Landon. Il partito del presidente, inoltre, ottenne tre quarti dei seggi al Senato e i quattro quinti della Camera dei rappresentanti. Il voto dimostrò l'appoggio del popolo americano alle politiche di Roosevelt e bocciò sonoramente l'opposizione repubblicana. La rivista ''The Literary Digest'' — che aveva pronosticato una grande vittoria repubblicana — perse credibilità e lettori; fu costretta a chiudere dopo due anni.<ref name=autogenerato2 />
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Nel 1941, il presidente Franklin Delano Roosevelt autorizzò la creazione dell'[[Ufficio del Coordinatore degli affari inter-americani]] (OCIAA) in risposta agli sforzi di propaganda percepiti in America Latina dalla Germania e dall'Italia. Attraverso l'uso di notizie, film e programmi radiofonici negli Stati Uniti, Roosevelt ha cercato di migliorare la sua [[politica di buon vicinato]], promuovere il [[panamericanismo]] e prevenire l'ostilità militare in America Latina attraverso l'uso della [[diplomazia culturale]].<ref>Media Sound & Culture in Latin America. Editors: Bronfman, Alejanda & Wood, Andrew Grant. University of Pittsburgh Press, Pittsburg, PA, USA, 2012, p. 41-54 {{ISBN|978-0-8229-6187-1}} [https://books.google.com/books?id=ehN4sM0Xy_UC&pg=PA49&lpg=PA49&dq=Alfredo+Antonini+Elsa+Miranda&source=bl&ots=0QO5CA2OqH&sig=hFsApCcT681beYgWl_JZnVvINZ4&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwi3nbSWnpTWAhVE34MKHReZCrsQ6AEIQzAK#v=onepage&q=Alfredo%20Antonini%20Elsa%20Miranda&f=false Panamericanism e Ufficio del Coordinatore degli affari inter-americani sopra books.google.com Vedere p. 41-54]{{en}}</ref><ref>Anthony, Edwin D. Records of the Office of Inter-American Affairs. National Archives and Record Services - General Services Administration, Washington D.C., 1973, P. 1-8 Library of Congress Catalog No. 73-600146 [https://www.archives.gov/files/research/foreign-policy/related-records/rg-229-inter-american-affairs.pdf Documenti dell'ufficio degli affari interamericani presso l'archivio nazionale degli Stati Uniti sopra www.archives.gov]{{en}}</ref><ref>Thomson, Charles Alexander Holmes, [https://books.google.com/books?id=5ZXqQTLCm54C&printsec=frontcover ''Overseas information service of the United States Government''], The Brookings Institution, 1948. Cf. p.4. {{en}}</ref><ref>[https://books.google.com/books?id=Qx00pQIkclMC&pg=PA166&dq=Eva+Garza&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwiXg_qkiPnZAhVFPN8KHbynAMAQ6AEILTAB#v=snippet&q=ociaa&f=false ''Dissonant Divas in Chicana Music: The Limits of La Onda'' Deborah R. Vargas. University of Minnesota Press, Minneapolis, 2012 p. 152-157 OCIAA (ufficio degli affari interamericani), politica di buon vicinato, CBS, Viva America, La Cadena de las Americas, panamericanismo sopra google.books.com] ISBN 978-0-8166-7316-2{{en}}</ref><ref>[http://www.presidency.ucsb.edu/ws/index.php?pid=16152 "84 - Executive Order 8840 Establishing the Office of Coordinator of Inter-American Affairs, Ordine esecutivo 8840 che istituisce l'ufficio di coordinatore degli affari inter-americani 30 luglio 1941"], ''The American Presidency Project''{{en}}</ref><ref>[https://www.archives.gov/federal-register/executive-orders/1941.html#8840 "1941: Executive Order 8840"], [[Federal Register]], 1941.{{en}}</ref>
 
Il [[14 gennaio]] [[1943]] Roosevelt fu il primo presidente degli Stati Uniti a viaggiare in [[aeroplano|aereo]] durante la carica, con ilcol suo volo da [[Miami]] al [[Marocco]] per incontrare [[Winston Churchill]] e discutere sull'andamento della guerra. L'incontro si concluse il [[24 gennaio]]. Roosevelt s'incontrò a [[Teheran]], dal [[28 novembre]] al [[1º dicembre]] 1943, con Churchill e [[Iosif Stalin|Stalin]] e, in quella occasione, i Servizi Segreti Tedeschi tentarono di rapirlo. L'operazione, in codice, era stata chiamata "[[Operazione Weitsprung]]", e faceva capo al maggiore [[Otto Skorzeny]], già famoso per aver fatto evadere [[Benito Mussolini]] dalla sua prigione del [[Gran Sasso]] qualche mese prima. A sventare, però, i piani tedeschi, fu il servizio segreto sovietico che ne aveva avuto comunicazione da un suo agente, sotto copertura, a [[Taganrog]], in [[Ucraina]]. Assieme ai servizi segreti alleati, allertati per l'occasione, si smantellò il commando di spie eccetto Skorzeny, che si dileguò.<ref>{{Cita libro|titolo=Laslo Havas, Lungo Salto, Milano, Sugar,1967}}</ref> Tra il [[4 febbraio|4]] e l'[[11 febbraio]] 1945 partecipò, insieme a Stalin e Churchill, alla [[Conferenza di Jalta]], il più famoso degli incontri nei quali fu deciso quale sarebbe stato l'assetto politico internazionale al termine della guerra.
 
A posteriori, probabilmente, la decisione più discutibile di Roosevelt fu l'[[Ordine esecutivo 9066]] che provocò l'internamento in campi di prigionia di 110&nbsp;000 tra cittadini giapponesi e cittadini statunitensi di origini giapponesi sulla [[West Coast (Stati Uniti d'America)|West Coast]]. Considerato una grave violazione delle [[libertà civili]], fu anche avversato a quel tempo dal direttore dell'[[Federal Bureau of Investigation|FBI]] [[John Edgar Hoover|Edgar Hoover]], da Eleanor Roosevelt e da molti altri gruppi. La Corte Suprema sostenne la costituzionalità dell'Ordine Esecutivo. Altri hanno criticato Roosevelt per non aver fatto di tutto per contrastare il [[genocidio]] [[Nazionalsocialismo|nazista]] contro gli [[ebraismo|ebrei]], nonostante avesse informazioni sulle atrocità.
 
Proseguì l'abitudine di rivolgersi regolarmente al pubblico americano attraverso la [[Radiofonia|radio]] con icoi discorsi settimanali chiamati "chiacchierate attorno al caminetto". Queste "[[Il discorso di Fala|chiacchierate]]" gli diedero l'opportunità di presentare colloquialmente le sue opinioni agli [[statunitensi]], e spesso contribuirono ad affermare la sua popolarità in una fase in cui il presidente era impegnato a sviluppare una politica interna ed estera discussa e innovativa. Durante la guerra, le "chiacchierate attorno al caminetto" del presidente Roosevelt furono considerate molto efficaci per sostenere il morale delle comuni famiglie americane.
 
Un discorso per il quale Roosevelt è famoso fu [[discorso sullo stato dell'Unione (Stati Uniti)|quello sullo stato dell'Unione]] nel [[1941]]. Questo è anche conosciuto come il "[[Quattro libertà|discorso delle Quattro Libertà]]". Il suo messaggio al Congresso e alla nazione l'8 dicembre [[1941]], dopo l'attacco di [[Pearl Harbor]], entrò nella storia con la frase: «Il 7 dicembre 1941&nbsp;– una data che vivrà nell'infamia». Dopo questo discorso gli Stati Uniti entrarono nella [[seconda guerra mondiale]] a fianco degli Alleati.