Richard Wagner: differenze tra le versioni

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=== Wagner come sintesi della musica precedente ===
Secondo alcuni critici, da un punto di vista puramente musicale, il wagnerismo si configura come la grandiosa sintesi dell'esperienza di quattro secoli di musica: da [[Giovanni Pierluigi da Palestrina|Palestrina]] – il cui stile corale polifonico riecheggia in ''Parsifal''<ref>vedi: Enciclopedia Rizzoli-Larousse, alla voce ''Wagner''</ref> – a [[ClaudioCarlo MonteverdiGesualdo]] – il cui cromatismo armonico è ravvisabile nel ''Tristano e Isotta''<ref>Lionello Cammarota, ''Breve storia della musica'', Editori Laterza, Roma-Bari 1990</ref> – da [[Johann Sebastian Bach|Bach]] – il cui magistero contrappuntistico è avvertibile ne ''I maestri cantori di Norimberga'' – a [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] – per la raffinatezza dello strumentale e l'estrema perfezione formale<ref name="ReferenceA">Enciclopedia Rizzoli-Larousse, alla voce ''Wagner''</ref> – da [[Luigi Cherubini]] – la cui concezione drammaturgica è presente nel ''Wort Ton Drama'' wagneriano<ref>per l'influenza di Cherubini vedi: Marco Ravera, ''Invito all'ascolto di Cherubini'', Gruppo Editoriale Mursia, Milano 1996;</ref> – a [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]] – per la tecnica di elaborazione e sviluppo dei ''[[leitmotiv]]'' e la variazione del materiale tematico, oltre che per il "[[titanismo]]" e il sentimento eroico di cui è intrisa l'intera produzione wagneriana<ref name="ReferenceA"/> – da [[Felix Mendelssohn|Mendelssohn]] – per la ricca tavolozza orchestrale e timbrica – a [[Hector Berlioz]] – delle cui conquiste e innovazioni nel campo dell'orchestrazione e della strumentazione si avvale l'opera wagneriana – da [[Georges Bizet|Bizet]] – per la profonda e acuta introspezione psicologica che scandaglia l'animo umano – a [[Franz Liszt|Liszt]] – per la sconcertante audacia e arditezza degli accordi.<ref><!-- Per la ricezione e la sintesi dei più grandi compositori di tutti i tempi nell'opera di Wagner, vedi: per l'influenza di Palestrina, Bach, Mozart, Beethoven e dell'opéra-comique francese (ovvero Bizet) vedi: Enciclopedia Rizzoli-Larousse, alla voce ''Wagner''; per l'influenza di Monteverdi vedi: Lionello Cammarota, ''Breve storia della musica'', Editori Laterza, Roma-Bari 1990; per l'influenza di Cherubini vedi: Marco Ravera, ''Invito all'ascolto di Cherubini'', Gruppo Editoriale Mursia, Milano 1996; --> per l'influenza di Mendelssohn (che incide soprattutto nelle opere di transizione ''Tannhäuser'' e ''Lohengrin''), di Berlioz (dal quale Wagner mutua la concezione della compagine orchestrale estremamente dilatata nell'organico), di Liszt (che con Wagner stringe un vero e proprio sodalizio musicale), si vedano: ''Grande Storia della musica'' a cura di Eduardo Rescigno; ''Storia della musica'' di Giulio Confalonieri; ''Breve storia della musica'' di Massimo Mila; ''Corso di storia della musica'' di Rino Maione; ''Storia della musica occidentale'' di Donald Jay Grout. Di D. J. Grout si veda anche ''Breve storia dell'opera'', dove Grout paragona Wagner a Palestrina e a Bach, affermando che, come Palestrina nella sua opera sintetizza tutta la musica del Rinascimento e Bach tutta la musica del Barocco, Wagner nella sua opera attua una sintesi di tutta la musica precedente.</ref>
 
== Influenza sulla musica leggera e sul rock ==