Primiero San Martino di Castrozza: differenze tra le versioni

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== Storia ==
=== Origini e Medioevo ===
I siti archeologici dei laghetti del Colbricon testimoniano la presenza di cacciatori al tempo del [[Neolitico]].
I più antichi documenti storici relativi alla valle del Primiero risalgono a poco dopo il [[1000|Mille]]<ref>{{Cita web|url=https://www.sanmartino.com/IT/la_storia_di_primiero/index.asp|titolo=La storia di Primiero|sito=www.sanmartino.com|accesso=2019-08-23}}</ref>. Probabilmente il territorio comunale apparteneva alla chiesa [[Feltre|feltrina]], infatti durante il restauro della [[Chiesa Arcipretale di Fiera]], sono state trovate le fondamenta di alcune chiese risalenti al [[VI secolo|V-VI secolo]] d.C. Dalle dimensioni delle chiese si evince che fosse già presente una comunità stabile.<ref name=":5" />
 
I più antichi documenti storici relativi alla valle del Primiero risalgono a poco dopo il [[1000|Mille]]<ref>{{Cita web|url=https://www.sanmartino.com/IT/la_storia_di_primiero/index.asp|titolo=La storia di Primiero|sito=www.sanmartino.com|accesso=2019-08-23}}</ref>. Probabilmente ilIl territorio comunale apparteneva alla chiesa [[Feltre|feltrina]] dalla discesa dei Longobardi in Italia, infatti durante il restauro della [[Chiesa Arcipretale di Fiera]], sono state trovate le fondamenta di alcune chiese risalenti al [[VI secolo|V-VI secolo]] d.C. Dalle dimensioni delle chiese si evince che fosse già presente una comunità stabile.<ref name=":5" />
Inizialmente il paese era costituito solamente da una chiesa (l'attuale [[Chiesa di San Martino Vescovo (Primiero San Martino di Castrozza)|chiesa di San Martino Vescovo]], a San Martino di Castrozza) e da un ospizio in mezzo alle montagne.<ref name=":5" />
 
Nel 1273 vengono concessi alla comunità di valle degli statuti, con i quali veniva costituito un consiglio formato dai borgomastri delle 4 principali regole (Imer e Casal San Bovo, Mezzano, Tonadico e Siror, Transacqua e Romanico) e dall'ufficale del vescovo, che era il capitano del [[Castel Pietra (Tonadico)|Castel Pietra]] a Tonadico. San Martino di Castrozza invece era la sesede del Gastaldo, il preposto dal Conte di Feltre, in seguito deposto dal vescovo di Trento.
 
Inizialmente il paese di San Martino era costituito solamente da una chiesa (l'attuale [[Chiesa di San Martino Vescovo (Primiero San Martino di Castrozza)|chiesa di San Martino Vescovo]], a San Martino di Castrozza) e da un ospizio in mezzo alle montagne, infatti il paese centrale della vallata fu Tonadico dall' XI secolo al XV, quando la valle passò sotto il dominio della dinastia Welsperg e il centro diventò Fiera.<ref name=":5" />
 
L'ospizio ospitava, fino all'inizio del [[XV secolo]], una comunità di frati, e aveva il ruolo di "rifugio" per viaggiatori e viandanti che transitavano lì, infatti i frati si occupavano di fornire loro cibo, acqua e riparo durante la permanenza.<ref name=":5">{{Cita libro|titolo=Il parco naturale di Paneveggio-Pale di San Martino. Un mondo di acque, rocce e foreste|anno=1997|editore=Taylor & Francis|pp=72-77}}</ref>
 
Nel [[1349]] [[Carlo IV di Lussemburgo]], [[imperatore del Sacro Romano Impero]], conquistate Feltre e [[Belluno]] dopo una rapida incursione contro i [[Della Scala]], eresse Primiero a giurisdizione e infeudò il suo territorio al [[Bonifacio Lupi]]. Da quest'anno cesserà l'influenza veneta sulla valle, che entrerà a far parte dei domini dei conti del [[Tirolo]]. Nel [[1373]] gli [[Asburgo]], divenuti possessori del Tirolo, riconoscono i diritti concessi da Carlo IV a Bonifacio e la valle passa definitivamente sotto dominio austriaco.
Il territorio di Primiero venne conteso, durante l'[[Alto Medioevo]], da vari Stati: solo nel 1373 entrò nella sfera [[Asburgo d'Austria|asburgica]]. Il 22 marzo 1401 il [[Leopoldo IV d'Asburgo|Duca Leopoldo]], [[Conti del Tirolo|conte del Tirolo]], concede a [[Giorgio Welsperg]] la [[Primiero|valle del Primiero]] per 4000 [[Fiorino|fiorini d’oro]].<ref name=":5" />
 
Il territorio di Primiero venne conteso, durante l'[[Alto Medioevo]], da vari Stati: solo nel 1373 entrò nella sfera [[Asburgo d'Austria|asburgica]]. Il 22 marzo 1401 il [[Leopoldo IV d'Asburgo|Duca Leopoldo]], [[Conti del Tirolo|conte del Tirolo]], concede a [[Giorgio Welsperg]] la [[Primiero|valle del Primiero]] per 4000 [[Fiorino|fiorini d’oro]].<ref name=":5" /> La dinastia Welsperg mantenne il controllo della valle del Primiero per più di quattro secoli, fino alla caduta del Trentino nelle mani francesi nel 1807.
 
=== Età Moderna ===
Il paese si estese, ma l'ospizio di San Martino rimase il centro religioso dell'intera vallata, dove si svolgevano feste e processioni.
 
Con i [[Welsperg]] venne incentivata l’attività mineraria e pian piano Primiero diventò tra i più importanti bacini minerari d'[[Impero austriaco|Austria]] attorno al [[XV secolo]]. In quel periodo il borgo di [[Fiera di Primiero|Fiera]] diventò un piccolo centro commerciale, anche grazie al bilinguismo [[Lingua italiana|italiano]]-[[Lingua tedesca|tedesco]]. Fu in questo secolo che venne costruita la chiesa arcipretale di Fiera.

Durante il XVI secolo l'attività mineraria fu progressivamente abbandonata, ma la zona del Primiero rimase un importante centro anche grazie al commercio, che sbocciò poi per tutto il XIX secolo. Durante le vicende [[Napoleone Bonaparte|napoleoniche]], nel 1807, la [[Primiero|valle]] passò sotto la [[Baviera]] per poi essere restituita agli [[Impero austriaco|austriaci]], che la tennero dal 1809 sotto il dipartimento del Piave.<ref name=":5" /><ref name=":18">{{Cita web|url=http://www.comune.fieradiprimiero.tn.it/informazionistoriche.php|titolo=Comune di Fiera di Primiero - Informazioni storiche|sito=www.comune.fieradiprimiero.tn.it|accesso=2019-09-03}}</ref>
 
=== Età Contemporanea ===
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Gli scalatori inglesi furono seguiti dopo da un barone tedesco, [[Theodor Wundt]], che riuscì a scalare la montagna e lasciò anche un racconto e delle foto della sua scalata<ref name=":6">Nel libro "Die Besteigung des Cimone della Pala"</ref>.
 
In seguito alcuni alpinisti italiani, come [[Michele Bettega]], [[Bortolo Zagonel]] e [[Giuseppe Zecchini]], decisero di fare da guide turistiche agli scalatori e ai visitatori, dandosi il nome di [[Aquile di San Martino]].<ref name=":19" />[[File:Cimon_della_Pala.jpg|alt=|miniatura|Il Cimon della Pala, scalato per la prima volta da Edward Whitthell nel 1870.]]
 
Qualche anno dopo vennero anche inaugurati dei rifugi: il primo, inaugurato il [[13 agosto]] [[1889]], fu il [[Rifugio Rosetta]]<ref>{{Cita libro|autore=Lucio de Franceschi|titolo=Pale di San Martino Ovest : Dolomiti di Falcade e Primiero ; Mulàz, Cimòn della Pala, Rosetta, Sass Maò|anno=2003|editore=Touring Editore|p=|pp=59 e 61-67}}</ref>, di proprietà della [[Società degli alpinisti tridentini|Società Alpinisti Tridentini]], seguito poi nel [[1897]] dai rifugi Pradidali<ref>{{Cita libro|autore=Lucio de Franceschi|titolo=Pale di San Martino Ovest : Dolomiti di Falcade e Primiero ; Mulàz, Cimòn della Pala, Rosetta, Sass Maò|anno=2003|editore=Touring Editore|pp=67-75}}</ref> e Canali.<ref name=":19">{{Cita web|url=http://www.castrozza.eu/sanmartinodicastrozza/Nasce_un_Paese_Ursprung_des_Dorfes_The_birth_of_a_Village/Pagine/Le_montagne_-_Die_Berge.html|titolo=la nascita di un paese - URSPRUNG DES DORFES - THE BIRTH OF A VILLAGE|sito=www.castrozza.eu|accesso=1º settembre 2018}}</ref>
 
Intanto nella seconda metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]] l'ospizio venne tramutato in locanda-albergo, gestito inizialmente da [[Leopoldo Ben]], poi (dal [[1888]] al [[1894]]) da [[Vittore Toffol]] che lo ingrandì e ammodernò.<ref>{{Cita libro|titolo=Il parco naturale di Paneveggio-Pale di San Martino. Un mondo di acque, rocce e foreste|anno=1997|editore=Taylor & Francis|pp=70-71}}</ref>
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La [[Prima guerra mondiale]], come in tutto il [[Trentino-Alto Adige]], ha lasciato il segno anche a Primiero San Martino di Castrozza. Il territorio si trovava all'epoca sotto l'[[Impero austro-ungarico]], ma all'entrata del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] in guerra, unica nazione interessata al Trentino-Alto Adige per completare l'unità d'Italia, il 24 maggio 1915, l'impero asburgico si trovava in guerra già da un anno, e lasciò dunque quasi sguarnita la zona di Primiero. I pochi soldati presenti nella zona erano incaricati di schierarsi lungo la catena del [[Catena del Lagorai|Lagorai]], che già offriva un'ottima difesa naturale.<ref name=":16">{{Cita web|url=http://valsuganaww1.altervista.org/la-prima-guerra-mondiale-in-primiero/|titolo=La prima guerra mondiale in Primiero|autore=Daiana Boller|sito=Tyrolean History Magazine|data=2017-05-15|lingua=it-IT|accesso=2019-09-02}}</ref>
 
Tra il 24 e il 25 maggio, prima di formare la linea difesa sulla catena, gli austriaci bruciarono cmpletamente [[San Martino di Castrozza]], incendio che distrusse diversi alberghi ma che lasciò intatta la chiesa di San Martino vescovo.<ref name=":20">{{Cita web|url=http://www.castrozza.eu/sanmartinodicastrozza/La_prima_guerra_mondiale_ed_il_dopoguerra_Erster_Weltkrieg_und_Nachkriegszeit_World_War_I_and_the_post-war_period/Pagine/La_guerra_-_Der_Krieg.html#4|titolo=la prima guerra mondiale ed il dopoguerra|sito=www.castrozza.eu|accesso=2019-09-04}}</ref>
Ma con i soldati sulla catena del Lagorai la zona del Primiero finì senza difese contro gli italiani, difatti la zona venne conquistata inizialmente tra la fine di maggio e i primi di giugno 1915<ref>{{Cita web|url=https://cultura.primiero.tn.it/lentrata-degli-italiani-primiero/|titolo=L’entrata degli Italiani a Primiero|autore=root|sito=Primiero Cultura|data=2014-03-17|lingua=it-IT|accesso=2019-09-02}}</ref> fino a [[Canal San Bovo|Caoria]] e [[San Martino di Castrozza|San Martino]], che divennero due paesi protagonisti di diversi pattugliamenti dai due eserciti, poi anche le due località vennero conquistate<ref name=":16" /> e da quel momento passarono tra Italia e Austria-Ungheria frequentemente, rimanendo un fronte aperto fino al 4 novembre 1918, quando gli austriaci fuggirono inseguiti dagli italiani lasciando la zona del Primiero in poco tempo e in manier abbastanza precipitosa, infatti hanno lasciato vari reperti ora conservati nei musei.<ref name=":17">{{Cita web|url=https://cultura.primiero.tn.it/la-fine-della-guerra-a-primiero/|titolo=La ritirata austriaca attraverso Primiero|autore=doublesimon|sito=Primiero Cultura|data=2013-11-27|lingua=it-IT|accesso=2019-09-02}}</ref>
 
Ma con i soldati sulla catena del Lagorai la zona del Primiero finì senza difese contro gli italiani, difatti la zona venne conquistata inizialmente tra la fine di maggio e i primi di giugno 1915<ref>{{Cita web|url=https://cultura.primiero.tn.it/lentrata-degli-italiani-primiero/|titolo=L’entrata degli Italiani a Primiero|autore=root|sito=Primiero Cultura|data=2014-03-17|lingua=it-IT|accesso=2019-09-02}}</ref> fino a [[Canal San Bovo|Caoria]] e [[San Martino di Castrozza|San Martino]], che divennero due paesi protagonisti di diversi pattugliamenti dai due eserciti, poi anche le due località vennero conquistate<ref name=":16" /> e da quel momento passarono tra Italia e Austria-Ungheria frequentemente, rimanendo un fronte aperto fino alalla 4fine novembredella 1918, quando gli austriaci fuggirono inseguiti dagli italiani lasciando la zona del Primiero in poco tempo e in manier abbastanza precipitosa, infatti hanno lasciato vari reperti ora conservati nei museiguerra.<ref name=":17">{{Cita web|url=https://cultura.primiero.tn.it/la-fine-della-guerra-a-primiero/|titolo=La ritirata austriaca attraverso Primiero|autore=doublesimon|sito=Primiero Cultura|data=2013-11-27|lingua=it-IT|accesso=2019-09-02}}</ref>
 
La linea del fronte e delle trincee tra Austria e Italia si attestò all'incirca dal Passo Rolle al monte Cauriol, e i due eserciti dunque si affrontarono ad altezze anche superiori a 2000 [[Metro|m.]][[Livello del mare|s.l.m.]]. Le trincee sono ancora oggi visibili e visitabili sulle cime del Colbricon, della Cavallazza, della Ceremana, fino al monte Cauriol.<ref name=":20" />
 
La [[Spedizione punitiva]] non influì molto in queste zone, ma durante l'estate e l'autunno 1916 le truppe italiane partirono alla conquista del Lagorai, per poi finire il Trentino con la val di Fiemme e val Travignolo. Gli attacchi nelle cime orientali della catena (come il Colbrico, il Cavallazza o il Cardinal) però non permisero agli italiani di sfondare il fronte, ma solamente di conquistare in battaglie cruente il Passo Rolle e il monte Cauriol, così che vennero fermati in inverno dalla neve e dal ghiaccio.<ref name=":21">{{Cita web|url=https://www.accademiamontagna.tn.it/sites/default/files/Lungo%20i%20sentieri%20Primiero%20Vanoi.pdf|titolo=Lungo i sentieri - Primiero e Vanoi}}</ref>
 
La campagna riprese nell'estate 1917 con la "guerra sotteranea", e vennero fatte esplodere alcune mine sul Colbricon e alle Buse dell'Oro, ma in autunno con la [[Battaglia di Caporetto|sconfitta di Caporetto]] gli italiani dovettero ritirarsi fino al [[Piave]] e al [[Monte Grappa]]. Gli austriaci così poterono riscendere nella valle ed entrarono a Fiera di Primiero il 6 novembre 1917. Queste zone rimasero quindi sotto il controllo austriaco fino al successivo attacco italiano, a novembre 1918.<ref name=":21" />
 
Il 4 novembre 1918 gli austriaci fuggirono inseguiti dagli italiani lasciando la zona del Primiero in poco tempo e in manier abbastanza precipitosa, infatti hanno lasciato vari reperti ora conservati nei musei.<ref name=":17">{{Cita web|url=https://cultura.primiero.tn.it/la-fine-della-guerra-a-primiero/|titolo=La ritirata austriaca attraverso Primiero|autore=doublesimon|sito=Primiero Cultura|data=2013-11-27|lingua=it-IT|accesso=2019-09-02}}</ref>
 
La zona ha lasciato un subito anche un bombardamento aereo da parte della 15ª compagnia aerea imperial-regia austriaca guidata dal tenente Hans Folk da Millowitz il 23 maggio 1917. L'obiettivo era il deposito di munizioni e il comando della brigata Calabria.<ref name=":16" />