Lev Trockij: differenze tra le versioni

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Lev Davidovič Bronštejn nacque in una benestante famiglia [[Ebrei|ebraica]] a [[Bereslavka (Ucraina)|Bereslavka]] nella fattoria Janovka, nel [[governatorato di Cherson]], il 7 novembre [[1879]] (il 26 ottobre secondo il [[calendario giuliano|vecchio calendario]]), ossia lo stesso giorno della [[Rivoluzione d'ottobre|Rivoluzione russa del 1917]] e nello stesso periodo in cui veniva fondata l'organizzazione rivoluzionaria [[Narodnaja volja]].<ref>Due circostanze sottolineate da lui stesso: cfr. L. Trozkij, ''La mia vita'', 1961, p. 20.</ref>
 
Gli antenati di Trockij erano originari di [[Poltava]], da dove ai primi dell'[[XIX secolo|Ottocento]] si erano stabiliti a Bobrinec, paese a una ventina di chilometri da Janovka. Il nome Janovka deriva dalla grande proprietà terriera che il colonnello Janovskij aveva in parte venduto e in parte affittato al padre di Lev, David Leont'evič Bronštejn ([[1847]]-[[1922]]), che qui si era trasferito nel 1879 per dedicarsi, caso raro per un ebreo, all'agricoltura. Gran lavoratore e ambizioso, portò la sua famiglia a un livello di vita molto confortevole: servitori e braccianti coltivavano i suoi 300 ettari di terreno<ref>NelCol tempo, affittò altre centinaia di ettari di terra dai vicini. Un ''[[ukaz]]'' imperiale del 1881 impediva agli ebrei di acquistare la terra: cfr. I. Deutscher, ''Il Profeta armato: Trotskij 1879-1921'', 2011, p. 22.</ref> e curavano le sue stalle, il suo mulino era utilizzato dai contadini del distretto, il suo grano veniva venduto al mercato di [[Mykolaïv|Nikolaev]].<ref>I. Deutscher, ''Il Profeta armato'', cit., pp. 17-19.</ref>
 
In casa non si parlava lo [[Lingua yiddish|yiddish]], ma un [[Lingua russa|russo]] misto all'[[Lingua ucraina|ucraino]]. Se David Bronštejn era analfabeta<ref>L. Trozkij, ''La mia vita'', cit., p. 32: « imparò a sillabare da vecchio, tanto da poter decifrare almeno il titolo dei miei libri ».</ref> e indifferente alla religione, sua moglie Anna L'vovna Životovskaja (m. [[1910]]), cresciuta in città, osservava le pratiche del culto e leggeva a fatica qualche romanzo russo. Ebbero otto figli: Aleksandr, Elizaveta, Rozalija, che morì in tenera età,<ref>L. Trozkij, ''La mia vita'', cit., p. 45.</ref> Lev, dal nome del nonno materno, Ol'ga ([[1883]]-[[1941]]) e altri tre bambini deceduti nella prima infanzia.<ref>L. Trozkij, ''La mia vita'', cit., p. 31; I. Deutscher, ''Il Profeta armato'', cit., pp. 18-20.</ref>
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[[File:Krasin2.jpg|thumb|upright=0.7|Leonid Krasin]]
[[File:Leo Trotzki Oktober 1917.jpg|thumb|left|Trockij Comandante dell'Armata Rossa]]
Trockij era già stato ospite di Parvus a [[Monaco di Baviera|Monaco]] nel settembre del 1904, e tornò da lui nel gennaio del [[1905]], all'indomani della ''[[Domenica di sangue (1905)|Domenica di sangue]]'', sottoponendogli un suo opuscolo. Scritto prima della manifestazione operaia guidata da [[Georgij Apollonovič Gapon|Gapon]] ma ora intitolato ''Fino al 9 gennaio'' (До 9 января, Do 9 janvarja) vi aveva teorizzato lo sciopero generale quale scintilla della rivoluzione, nella quale gli operai socialisti avrebbero dovuto assumersi la parte dirigente per rovesciare lo zarismo. Diversamente dai menscevichi, egli riteneva che non si dovesse contare sui liberali, sempre pronti ada accettarevenire ila patti col dispotismo.<ref>I. Deutscher, ''Il Profeta armato'', cit., pp. 153-161.</ref>
 
In febbraio partì da Monaco con Natal'ja Sedova, che proseguì per [[Kiev]], mentre Trockij si fermava da [[Victor Adler]] a [[Vienna]]. Poi, munito di falsi documenti, raggiunse Kiev, dove conobbe l'ingegnere [[Leonid Borisovič Krasin|Leonid Krasin]], un importante dirigente bolscevico che fece ospitare lui e la Sedova in un alloggio di [[Pietroburgo]]. Natal'ja Sedova fu arrestata durante una manifestazione per il 1º maggio e confinata a [[Tver']], mentre Trockij dovette fuggire in [[Finlandia]].<ref>L. Trozkij, ''La mia vita'', cit., pp. 148-150.</ref>
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[[File:Leo Trotzki 1940.jpg|thumb|left|upright=1.4|Trockij con alcuni amici statunitensi durante il suo esilio in [[Messico]], [[1940]]]]
Piegata l'Opposizione e cominciata la persecuzione sistematica dei suoi militanti, Trockij venne esiliato ad [[Alma Ata]] (oggi nel [[Kazakistan]]) il 17 gennaio [[1929]]<ref>Nicolas Werth, ''Storia della Russia nel Novecento'', Il Mulino, Bologna, 2000.</ref>. Fu poi espulso e dovette cominciare per lui il periodo dell'esilio, un lungo vagabondaggio in diversi paesi. Nonostante questo, il suo ottimismo rivoluzionario utopico, quasi [[transumanismo|transumanista]]<ref>[http://www.divenire.org/stampa.asp?id=4 ''L'utopia di Trotsky. Un socialismo dal volto postumano'']</ref>, non viene meno ed egli continua la propaganda in ogni luogo, auspicando una rinascita dell'URSS e del comunismo:
{{Citazione|Mediante ilCol comunismo, l'uomo diventerà incomparabilmente più forte, saggio, acuto. Il suo corpo diventerà più armonioso, i movimenti più ritmati, la voce più melodiosa. Le forme della sua esistenza acquisteranno un'eccezionale potenza drammatica. L'uomo medio raggiungerà la statura di [[Aristotele]], [[Goethe]], [[Marx]]. A quote ancora più alte s'ergeranno nuove vette.|''Letteratura e rivoluzione''}}
 
Si spostò dalla [[Turchia]], all'[[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]]<ref>{{Cita web|url=https://stanforddailyarchive.com/cgi-bin/stanford?a=d&d=stanford19321205-01.2.20|titolo=The Stanford Daily, Volume 82, Issue 44, 5 December 1932|sito=Stanforddailyarchive.com}}</ref>, alla [[Francia]] e alla [[Norvegia]], tenterà anche di stabilirsi negli [[Stati Uniti]] ma [[Franklin Delano Roosevelt|Roosevelt]] gli negherà il [[visto d'ingresso]]. Poco prima di lasciare la Turchia, venne intervistato dallo scrittore [[belga]] [[Georges Simenon]].<ref>[http://www.trilobiti.it/meteoriti/la-penna-e-la-dialettica.html ''La penna e la dialettica'']</ref>
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=== L'assassinio ===
{{Citazione|Non ho bisogno di confutare ancora una volta le stupide e vili calunnie di Stalin e dei suoi agenti: non v'è una macchia sul mio onore rivoluzionario. Né direttamente né indirettamente non sono mai sceso ad accordi, o anche solo a trattative dietro le quinte, assieme aicoi nemici della classe operaia. Migliaia d'oppositori di Stalin sono cadute vittime d'accuse analoghe, e non meno false. Le nuove generazioni rivoluzionarie ne riabiliteranno l'onore politico e tratteranno i giustizieri del Cremlino come si meritano. (...) Quali che siano le circostanze della mia morte, io morirò con la incrollabile fede nel futuro comunista. Questa fede nell'uomo e nel suo futuro mi dà, persino ora, una tale forza di resistenza che nessuna religione potrebbe mai darmi. (...) Morirò [[rivoluzione (politica)|rivoluzionario]], [[internazionalismo proletario|proletario]], [[marxista]], [[materialismo dialettico|materialista dialettico]] e di conseguenza [[ateo]] convinto. La mia fede nell'avvenire comunista dell'umanità non è meno ardente, anzi è più salda oggi di quanto non fosse nella prima gioventù. Natascia si è appena avvicinata alla finestra che dà sul cortile, e l'ha aperta in modo che l'aria entri più liberamente nella mia stanza. Posso vedere la lucida striscia verde dell'erba ai piedi del muro, e il limpido cielo azzurro al disopra del muro, e sole dappertutto. La vita è bella. Invito le generazioni future a purificarla da ogni male, oppressione e violenza e a goderla a pieno.|dal ''Testamento politico'' del 27 febbraio 1940}}
 
Il 24 maggio [[1940]], Trockij sopravvisse a un ''raid'' nella sua casa da parte di sicari stalinisti capitanati dal pittore [[David Alfaro Siqueiros]], fervente sostenitore dell'[[URSS]]. La polizia messicana sospettò anche Rivera, che risultò innocente.<ref name=bio/>
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Secondo il marxismo "classico", la riforma agraria (portato della rivoluzione democratico-borghese) nei paesi arretrati, come la Russia, preparerebbe il terreno in ultima analisi soltanto per uno sviluppo del capitalismo, in quanto i contadini liberati diventano piccoli proprietari, produttori e commercianti che portano alla crescita dei mercati delle materie prime, da cui una nuova classe capitalista sarebbe emersa. Solo il pieno sviluppo capitalista, secondo questo schema, prepara le basi per il socialismo.
 
Trockij riteneva che un nuovo Stato socialista e l'economia in un Paese come la Russia non sarebbero stati in grado di resistere alle pressioni di un mondo ostile capitalista, così come alle pressioni interne. La rivoluzione secondo Trockij avrebbe dovuto diffondersi rapidamente nei principali Paesi capitalistici e in tutto il mondo. Questa posizione, in contrasto rispetto al "marxismo classico", difeso per esempio dai menscevichi, era condivisa da Trockij, in parte da [[Lenin]] e dai [[bolscevichi]] fino al 1924, quando [[Stalin]], dopo la morte di [[Lenin]], cercando di consolidare il suo controllo sempre più burocratico e autoritario sul partito bolscevico ha cominciato a presentare lo slogan del [[socialismo in un solo paese]], sostituendo alll'[[internazionalismo proletario]] ilcol [[nazionalismo di sinistra]].
 
Tuttavia la prospettiva internazionalista della rivoluzione permanente si trova già nelle opere di [[Karl Marx]]. Il termine "rivoluzione permanente" è difatti tratto da una frase di Marx del marzo 1850.<ref>"Fare la rivoluzione permanente fino a quando tutte le classi, più o meno abbienti siano state cacciate dalle loro posizioni dominanti, fino a che il proletariato abbia conquistato il potere dello Stato e fino a quando l'associazione dei proletari sia progredita abbastanza lontano - non solo in un paese ma in tutti i principali paesi del mondo - così che la concorrenza tra i proletari di questi paesi cessi e le forze decisive di produzione siano concentrate nelle mani dei lavoratori". (Marx, Discorso del Comitato Centrale alla Lega dei comunisti)</ref> Un altro importante tema affrontato da Trotzky fu quello del lavoro, oltre che contrario alla Nep con le sue moderate aperture richieste dei contadini, sostenne la necessità della "militarizzazione del lavoro". In Terrorismo e Comunismo del 1920 l'autore scrisse: “''i'' ''sindacati diventano l'apparato di repressione rivoluzionaria contro indisciplinati, anarchici, elementi parassiti della classe operaia... interessi economici, costrizioni legali, la influenza di una organizzazione economica internamente coordinata, il potere della repressione, nonché influenza morale, agitazione, propaganda, e l’innalzamento del livello culturale. Soltanto attraverso la combinazione di tutti questi metodi possiamo ottenere un alto livello di economia socialista”''<ref>{{Cita libro|autore=L. Trotzky|titolo=Terrorismo e Comunismo|data=1920|editore=|p=}}</ref>''.''