Giuseppe (patriarca): differenze tra le versioni

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Il Faraone, colpito dall'intelligenza e dall'abilità di Giuseppe, ripone in lui la sua fiducia e lo nomina vice-Re d'Egitto, secondo solo al Faraone, perché realizzi quanto aveva suggerito. Secondo quindi il racconto biblico<ref>{{passo biblico|Gen41,41-57}}.</ref> Giuseppe è elevato alla più alta carica in Egitto e riceve dallo stesso Faraone il nome di Safnat-Panèach («Dio dice: egli è vivente»), benché tale nome, così come quello della moglie Asenat («Appartenente alla dea Neit»), non è attestato in alcun documento egizio delle dinastie XX-XXI<ref>Così precisano gli studiosi della [[École biblique et archéologique française]] (i curatori della cattolica [[Bibbia di Gerusalemme]]) e aggiungono come "l'autore immagina questa investitura da ciò che ha sentito dire della corte d'Egitto: Giuseppe diviene il vizir d'Egitto; senza altro superiore che il faraone, egli regge la sua casa che è la sede dell'amministrazione, detiene il sigillo regale. [...] Giuseppe è assimilato alla più alta nobiltà di Egitto. Ma questi tipi di nomi non sono attestati con le dinastie XX-XXI. Sono il prodotto dell'erudizione dell'autore". (Bibbia di Gerusalemme, EDB, 2011, p. 104, ISBN 978-88-10-82031-5. Cfr anche La Bibbia, Edizioni Paoline, 1991, p. 60, ISBN 88-215-1068-9.).</ref>. Giuseppe sposa quindi Asenat, la figlia di Potifar, dalla quale nascono i figli [[Efraim]] e [[Manasse (patriarca)|Manasse]].
 
Durante i sette anni di carestia, i fratelli di Giuseppe, che vivevano ancora a Canaan insieme al padre Giacobbe, per ordine di quest'ultimo, si recano in Egitto per acquistare del grano e si inginocchiano come servi davanti a lui, senza riconoscerlo. Giuseppe si fa raccontare dai fratelli chi siano e quale sia la loro storia. A questo punto, Giuseppe mette alla prova i fratelli: dopo averli accusati di essere spie, fa arrestare uno di essi e manda i restanti a prendere Beniamino, volendolo incontrare. La pena per l'eventuale mancato incontro sarebbe stato l'arresto definitivo del fratello e la mancata consegna del grano. Ritornati a Canaan, i fratelli riferiscono al padre quanto ordinato dal vice-re. Giacobbe nel timore di perdere un altro figlio, si rifiuta di inviare Beniamino in Egitto ma a causa della carestia opprimente, decide infine di mandarlo. Giuseppe quindi incontra Beniamino. Fa mettere di nascosto la sua coppa d'argento nel sacco di grano di Beniamino e fa nuovamente arrestare i fratelli. Giuda allora implora Giuseppe di risparmiarlo per non causare altro dolore al padre, offrendosi lui come schiavo al posto di Beniamino. A queste parole, Giuseppe scoppia in pianto, si fa riconoscere e decide di non vendicarsi del male ricevuto dai fratelli, perdonandoli. Essendo al secondo anno di carestia, Giuseppe invia allora i fratelli dal padre per riferirgli di essere vivo, di avere potere sull'Egitto e di stabilirsi insieme a tutta la tribù in Egitto. Giuseppe quindi si ricongiunge col padre e lo fa stabilire in Egitto sotto il benestare del Faraone, che dispone di allocare gli israeliti presso la terra di Gosen. La carestia intanto si è inasprita e gli egizianiisraeliti chiedono a Giuseppe il pane; quest'ultimo glielo concede in cambio del loro bestiame e dei loro terreni affinché diventino di proprietà del Faraone. Trascorsi diciassette anni, Giacobbe muore dopo aver benedetto i suoi figli e i figli di Giuseppe e fatto giurare a quest'ultimo di seppellirlo a Canaan insieme ai suoi padri. Giuseppe quindi ottiene dal Faraone il permesso di andare a seppellire il padre insieme a tutte le tribù, lasciando in Egitto i figli e il bestiame. Dopo la sepoltura, essi tornano in Egitto.
 
Giuseppe muore all'età di 110 anni. Prima di morire, predice agli Israeliti che Dio li avrebbe condotti nella terra promessa e li fa giurare di portare le sue spoglie con sé e di seppellirle nella terra di Canaan. Ciò avverrà in seguito all'esodo, quando gli ebrei guidati da [[Mosè]] porteranno con sé anche le ossa<ref>Notano gli studiosi del cattolico "Nuovo Grande Commentario Biblico" che "Gen 50,25 suggerisce che il corpo di Giuseppe fu mummificato alla maniera egiziana (cf. Gen 50,2-3), ma Es13,19 e questo versetto [Gios24,32] parlano solo delle sue ossa". (Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana, 2002, p. 171, ISBN 88-399-0054-3.).</ref> del patriarca e le seppelliranno presso [[Sichem]].