Martino di Tours: differenze tra le versioni

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Martino si impegnò nella lotta contro l'[[eresia]] [[Arianesimo|ariana]], condannata al I [[Concilio di Nicea I|concilio di Nicea]] (325), e venne per questo anche frustato (nella nativa Pannonia) e cacciato, prima dalla [[Francia]], poi da [[Milano]], dove erano stati eletti vescovi ariani.<ref name="Antonio Socci">{{Cita|Socci}}.</ref>
Nel [[357]] si recò quindi nell'[[Isola Gallinara]] ad [[Albenga]] in provincia di Savona, dove condusse quattro anni di vita eremiticain parziale eremitaggio, poiché risulta esservi stato con un ‘’prete, uomo di grandi virtù’, e per un periodo con Ilario di [[Poitiers]]; su quest’isola, che abbondava di galline selvatiche, si cibava di elleboro, una pianta velenosa di cui non sapeva di questa proprietà. Una leggenda narra che trovandosi in punto di morte per aver mangiato quest’erba, pregò e venne miracolato. Tornato quindi a [[Poitiers]], al rientro del vescovo cattolico, divenne [[monachesimo|monaco]] e venne presto seguito da nuovi compagni, fondando uno dei primi monasteri d'occidente, a [[Ligugé]], sotto la protezione del vescovo [[Ilario di Poitiers|Ilario]].<ref name="Antonio Socci" />
 
=== Vescovo di Tours ===