San Marzano di San Giuseppe: differenze tra le versioni

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È noto che l'area di San Marzano di San Giuseppe era abitata nel [[Medioevo]]. A causa delle continue [[incursioni]] dei [[saraceni]], che durarono dal secolo VIII secolo fino all'anno 1000 ca., gli abitanti si ritirarono nelle vicine grotte sparse e nelle comunità vicine nell'entroterra, dove potevano vivere più tranquilli.<ref name=":52">Casali Albanesi nel Tarentino, p. 52</ref>
 
Nei secoli precedenti all'arrivo degli [[albanesi]], non c'è quasi nessuna informazione sulla successione [[Feudalesimo|feudale]] di San Marzano.<ref name=":5">Cenni storici, p. 5</ref> Il documento più antico che menziona questa zona è del 1196, quando l'antico ''Castrum Carrellum'' (struttura fortificata) era associato all'adiacente area di ''Caprarica''<ref>Pietro Dalena, p. 60</ref> Un altro documento è un atto di donazione di tale Andrea, soldato e proprietario della struttura fortificata di Castrum Carrellum, al clero di Taranto dell'anno 1281.<ref>{{cita libro |autore=Vittorio Farella |titolo=Il santuario Madonna delle Grazie presso San Marzano (Ta) e i recenti lavori di restauro |editore= |città=Taranto |anno=1978 |pagine=5-6 }}</ref> Nel 1304 Egidio de Fallosa, proprietario del ''Tenimentum Sancti Marzani'', venne sollecitato dalla cancelleria [[Angioini|angioina]] a pagare le [[Decima|decime]] al clero di Oria.<ref>{{cita libro |autore=Mario Mattarelli Pagano|titolo=Raccolta di notizie patrie dell'antica città di Oria nella Messapia, a cura di Travaglini |editore= |città=Oria |anno=1976|pagine=142-144}}</ref>
 
Nel 1329, il casale venne infeudato a Giovanni Nicola De Temblajo;<ref>{{cita libro |autore=Giuseppe Miccoli|titolo=Roccaforzata nell'Albania tarantina, Studi e Ricerche |editore= Arti grafiche Angelini e Pace |città=Locorotondo |anno=1964 |pagine=135}}</ref> da un documento degli archivi di [[Napoli]] del 1378 si evince che il feudatario di San Marzano era Guglielmo de Vicecomite che possedeva anche i casali di [[Lizzano]], San Paolo, Mandurino e Sant'Erasmo.<ref name=":103">{{cita web| titolo=[https://books.google.de/books?id=M3w9AQAAMAAJ&hl=it&pg=RA3-PA103#v=onepage&q&f=false Casali Albanesi nel Tarentino] |editore=Italo-Orientale |città=Roma |anno=1912 |accesso=12 marzo 2019}}</ref>
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Ci sono poche prove del primo insediamento di San Marzano. Solo da un inventario dei beni del [[Università]] di Taranto del 1528 si evince che San Marzano per ''"servicio Cesareo"'' ha dovuto pagare dieci [[Unità di misura storiche della Sicilia|salme]] di paglia.<ref name=":12">Cenni storici, p. 12</ref>
 
Con disposizione del 24 aprile 1530, il [[re di Napoli]], [[Carlo V d'Asburgo|Carlo IV]], incaricò il [[viceré di Napoli]], [[Filiberto di Chalons|Filiberto de Chalôns]] di mettere all'asta i beni appartenenti al regio demanio e quei feudi devoluti alla corona, per raggiungere la somma di 40.000 [[Ducato (moneta)#Ducato d'oro|ducati d'oro]]. A sua volta, il principe de Chalôns delegò per tale operazione il [[luogotenente]] [[Pompeo Colonna]], futuro viceré.<ref>San Marzano di San Giuseppe - Un'isola culturale in Tera di Puglia, p. 65</ref> Con dispaccio personale del 1°º maggio di quell'anno dispose la delega al Colonna di vendere città, terre, luoghi, castelli ecc.<ref>Francesco Occhinegro, pp. 22-23</ref> Si avviò una serie di negoziati che vide interessato anche il feudo di San Marzano in Terra d'Otranto, situato tra il confine della città di Taranto e quella della città di Oria, per il quale fece richiesta di acquisto il fedele "caballero de armadura ligera" (cavaliere della [[cavalleria leggera]]),<ref>{{cita libro|autore=J. Ernesto Martinez Ferrando, a cura di |titolo=Privilegios otorgados por el emperador Carlos V en el reino de Nápoles |editore= |città=Barcelona |anno=1943 |pagine=364}}</ref> Demetrio Capuzzimati (anche: Capuzomano; il cui cognome è stato italianizzato, in quanto letteralmente in lingua albanese significa “scarpa grande”)<ref>{{cita web|url=http://www.salentoacolory.it/san-marzano-san-giuseppe-anima-arbereshe/ |titolo=San Marzano di San Giuseppe, anima arbereshe |accesso=9 febbraio 2019}}</ref> che lo ebbe per 700 ducati insieme al titolo di barone con atto di compravendita, datata 27 luglio 1530.<ref>Francesco Occhinegro, p. 19</ref> All'inizio del '500, i Cappuzzimati vivevano a [[San Pietro Vernotico]] e a [[Squinzano]] nel [[Salento]].<ref>{{cita web|autore=Gino Giovanni Chirizzi |url=http://www.vatrarberesh.it/biblioteca/ebooks/albanesiecorfioti.pdf |titolo=Albanesi e Corfioti immigrati a Lecce nei secoli XV-XVII |p=3 |accesso=24 sgosto 2019}}</ref>
 
[[File:San Marzano di San Giuseppe - Palazzo Capuzzimati.jpg|miniatura|upright=1.5|Palazzo Capuzzimati con la chiesa San Gennaro del XVI secolo]]