Le opere e i giorni: differenze tra le versioni

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=== Lo stile de ''Le Opere e i Giorni'' ===
Da un punto di vista stilistico, l'opera è composta in una lingua ancora perfettamente aderente al modello e al lessico omerico, anche se si può riscontrare una maggiore incidenza di elementi del dialetto eolico nelle particolari forme del beotico. A differenza di Pseudo Omero, cantore di eroi, quindi del ceto monarchico e aristocratico del tempo, Esiodo illustra con realismo anche materialista un mondo umile, in cui egli è vissuto a stretto contatto (e del quale ha anche criticato il conservatorismo ottuso, da cui il suo "''Us Boiotia''", cioè "porca Beozia"). Da notare è anche il fatto che la narrazione risulti formata da blocchi giustapposti: prima parte con il racconto dei due miti e dell'apologo, seconda parte di precetti agricoli a seconda delle stagioni, parte finale con calendario di date fauste e infauste. Ultimo elemento da segnalare è la particolare cura che Esiodo presenta nella descrizione dei minimi dettagli del mondo agreste: è un mondo che egli conosce perfettamente e del quale non fa una rappresentazione idealizzata come avverrà poi in [[Teocrito]] o in [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]]; l'autore sa che l'agricoltura è prima di tutto fatica e lavoro, alla quale può seguire un momento di gratificazione dato dal godimento dei frutti del proprio operato.
 
==Note==