Massimo (famiglia): differenze tra le versioni

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[[File:Arme Famiglia Massimo.jpg|upright=0.7|thumb|L'arme dei Massimo]]
 
Nel [[XVI secolo]] la famiglia si divise in due rami: il primo, quello dei signori (poi principi di [[Arsoli]]) detti "delle Colonne", residente nel [[palazzo Massimo alle Colonne]], ancora esistente; il secondo, quello dei marchesi di [[Ortona dei Marsi|Ortona]] poi duchi di [[Rignano Flaminio|Rignano]] detti "di Aracoeli" ora estinto nella linea maschile con Emilio, nel [[1907]].<ref>Mario Tosi, ''La società romana : dalla feudalità al patriziato: 1816-1853'', Roma: Edizioni di Storia e Letteratura, 1968, pp. 68-70 ([http://books.google.it/books?id=ZNrIcZ6sV7QC&pg=PA68 Google libri])</ref>. Nel [[palazzo Massimo alle Colonne]] una lapide ricorda come sia stata la sede della prima stamperia di Roma ad opera di [[Conrad di Schweinheim]] e di [[Arnold Pannartz]] coadiuvati dai fratelli [[Pietro Massimo|Pietro]] e [[Francesco Massimo]] figli di [[Massimo di Lello di Cecco]]; in realtà l'edificio adibito a stamperia doveva essere situato in una casa che i due fratelli possedevano nelle immediate adiacenze di [[Campo de' Fiori]], lungo la via Mercatoria<ref>A. Modigliani, «[http://www.treccani.it/enciclopedia/pietro-massimo_%28Dizionario-Biografico%29/ MASSIMO, Pietro]». In: ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', Roma: Istituto dell'Enciclopedia italiana, Vol. LXXII, 2009</ref>. Dal [[XVI secolo]] in poi tutti i primogeniti maschi della famiglia Massimo sottoscrissero gli atti pubblici non col proprio nome di battesimo, ma con quello di «Camillo», in ricordo di Camillo Massimo ([[1577]]-[[1640]]), primo istitutore del [[Diritto di maggiorasco|fedecommesso di primogenitura]]<ref>Maura Piccialuti Caprioli, ''L'immortalità dei beni: fedecommessi e primogeniture a Roma nei secoli XVII e XVIII'', Roma: Viella, 1999, ISBN 88-85669-99-9</ref>.<br>
 
Nel 1826 ebbero il privilegio di titolarsi Principi sul feudo di Arsoli, già refutato al Papa nel 1818 a seguito dell'eversione della feudalità.<br>
 
I Massimo strinsero rapporti di parentela con esponenti di alcune famiglie reali europee: Cristina di Sassonia (sposò nel [[1796]] [[Massimiliano Camillo VIII Massimo, I principe di Arsoli]]); Beatrice di Borbone-Spagna (figlia del [[carlismo|pretendente carlista]] [[Carlo Maria Isidoro di Borbone-Spagna|infante Carlo]], fu la moglie nel [[1827]] di Fabrizio); [[Maria Adelaide di Savoia-Genova]] (figlia del [[duca]] [[Tommaso di Savoia-Genova]], fratello della [[Margherita di Savoia|regina Margherita]], nel [[1935]] si unì in matrimonio con Leone).<ref>Ceccarius, p. 20</ref>