Papa Clemente XI: differenze tra le versioni

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Suo padre era imparentato con il cardinale [[Gian Girolamo Albani]]. All'età di 11 anni Giovanni Francesco fu condotto a [[Roma]] e fu iscritto al [[Collegio Romano|Collegio dei Gesuiti]], dove si svolse tutta la sua formazione. Studiò il [[greco antico]] sotto la direzione del famoso grecista francese [[Pierre Poussines]] [[S.J.]], che comprese e incoraggiò la sua predisposizione per le lingue classiche.<ref name="l"/>
 
Completò gli studi ginnasiali nel [[1660]]. Dotato di un notevole talento per le lingue, imparò a tradurre dal latino e dal greco antico. In età giovanile tradusse in latino un'[[omelia]] di [[Sofronio di Gerusalemme]] sui santi Pietro e Paolo<ref name="y">Giuseppe de Novaes, ''Elementi della storia de' sommi pontefici'', 1805, vol. XI, p. 3.</ref> e l'elogio di san [[Marco evangelista]] del diacono Procopio. La traduzione di Procopio verrà inserita dai [[Bollandisti]] nell'''Act. SS. Tom. III. April.'' nel giorno 25<ref name="y" /><ref>{{cita libro|titolo=Acta sanctorum|volume=11|città=Antverpiae|editore=apud Michaelem Cnobarum|anno=1675|url=https://books.google.it/books?id=gMk-AAAAcAAJ&pg=PA350&lpg=PA350&dq|curatore1=Godefroid Henschen|curatore2=[[Daniel Papebroch]]|pp=350 e segg}}</ref> Negli stessi anni rinvenì nel [[Abbazia territoriale di Santa Maria di Grottaferrata|monastero di Grottaferrata]] e tradusse in [[Lingua latina|latino]] la seconda parte del [[menologio#Menologio per Basilio II|Menologio di Basilio II]].<ref name="l">{{DBI|nome=CLEMENTE XI, papa|nomeurl=papa-clemente-xi|autore=Stefano Andretta|anno=1982|volume=XXVI|accesso=14 settembre 2016}}</ref> S'iscrisse all'Università di Roma e si laureò ''[[in utroque iure]]''. Ad Urbino conseguì il titolo di dottore (1668).
Nel giro di pochi anni la sua fama portò [[Cristina di Svezia]] a volerlo nella sua Accademia, grazie alla presentazione fatta dal cardinale [[Decio Azzolino juniore|Decio Azzolino]]. Quest'ambiente letterario colto era frequentato da letterati, poeti, pittori, musicisti tra i più famosi del tempo<ref>Nel 1690, dopo la morte della regina Cristina, gli artisti e intellettuali che gravitavano intorno al suo salotto letterario costituirono la famosa [[Accademia dell'Arcadia]], a cui aderì anche il cardinale Albani.</ref>