Cristoforo Armeno: differenze tra le versioni

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Riconosciuto già dai suoi contemporanei come interprete della cultura persiana in [[Italia]], tradusse nel [[1548]] il racconto orientale intitolato ''Viaggi e avventure dei tre principi di Serendippo''<ref name="zadig">{{cita libro|autore=Voltaire|curatore=Maria Moneti|titolo = Candido - Zadig - Micromega - L'ingenuo|editore =Garzanti|città=Milano|anno=2008|ed =28|pagine =106|ISBN=978-88-11-36038-4}}</ref> che ispirò [[Horace Walpole]]<ref>''[[Horace Walpole#Fortuna letteraria|La fortuna letteraria]]'' alla voce [[Horace Walpole]].</ref> (a cui si deve il largo utilizzo della parola ''serendipity'' nella [[lingua inglese]]<ref name="armena">{{cita web|url=http://www.comunitaarmena.it/akhtamar/cristoforo%20armeno.html|titolo=La serendipità in Cristoforo Armeno|autore=Barbara Najarian|accesso=26 giugno 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120213153245/http://www.comunitaarmena.it/akhtamar/cristoforo%20armeno.html|dataarchivio=13 febbraio 2012}}</ref>) e [[Voltaire]] che s'ispirò ad esso per il racconto ''Il cane e il cavallo'' in ''[[Zadig]]''<ref name="zadig" />.
Il testo fu pubblicato dall'editore Michele Tramezzino a [[Venezia]] nel [[1557]]<ref name="armena" /> e tradotto in seguito in [[lingua francese|francese]] da de Mailly nel [[1719]]<ref name="zadig" />.
In realtà Cristoforo Armeno non si limita a una semplice traduzione, ma rielabora e riadattatoriadatta alla cultura occidentale e cristiana il poema Hasht Bihisht di Amir Khusrau da Delhi, contaminandolo con il poema Haft Peikar di Nezami di Ganjè.<ref>{{cita libro|autore=Cristoforo Armeno|curatore=Renzo Bragantini|titolo = Peregrinaggio di tre giovani figliuoli del re di serendippo|editore =Salerno Editrice|città=Roma|anno=2000|pagine =330|ISBN=88-8402-300-9}}</ref>
 
== Note ==