Giulio Tremonti: differenze tra le versioni

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=== Carriera politica ===
[[File:Giulio Tremonti 94.jpg|thumb|sinistra|Giulio Tremonti nel 1994]]
Candidato nelle liste del [[Partito Socialista Italiano|PSI]] alle politiche del [[1987]] in quanto vicino a [[Gianni De Michelis]], tra il [[1979]] e il [[1990]] fu uno stretto collaboratore e consigliere degli ex ministri delle Finanze [[Franco Reviglio]] e [[Rino Formica]]. Per un breve periodo, nel [[1993]], ha fatto parte di [[Alleanza Democratica (Italia)|Alleanza Democratica]], e poi del movimento politico fondato da [[Mario Segni]], il [[Patto Segni]], con il quale venne eletto deputato nel [[1994]]. Appena eletto, Tremonti passò, attraverso la [["Fondazione Liberaldemocratica]]", a Forza Italia e votò la fiducia al [[Governo Berlusconi I|primo governo Berlusconi]], nel quale divenne [[Ministri delle finanze della Repubblica Italiana|Ministro delle finanze]].
 
Rieletto alla [[Camera dei deputati]] nel [[1996]] e nel [[2001]] nelle liste di Forza Italia, entrò a far parte del [[Governo Berlusconi II|secondo governo Berlusconi]] come [[Ministri dell'economia e delle finanze della Repubblica Italiana|Ministro dell'economia e delle finanze]]. Fu così il primo titolare del [[Ministero dell'Economia e delle Finanze]], dicastero che era stato istituito mediante l'accorpamento del "Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica" e del "Ministero delle Finanze". Dopo più di tre anni nell'incarico fu costretto alle dimissioni il 3 luglio [[2004]]: in quel periodo la maggioranza dell'epoca andò incontro a un periodo di crisi, dovuta alle forti divergenze in materia di economia con [[Gianfranco Fini]], allora vice Presidente del Consiglio.