Linguistica romanza: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
LauBot (discussione | contributi)
m Bot: passaggio degli url da HTTP a HTTPS
m grafia
Riga 303:
# '''declinazione''': in latino ci sono cinque declinazioni, al plurale e al singolare, mentre nella maggior parte delle lingue romanze non si trovano declinazioni, ma si ha una forma per il plurale e il singolare derivata frequentemente dall'accusativo latino. Una declinazione bicasuale, la si trova, invece, in epoca medievale, nel gallo-romanzo francese e nell'occitano con la distinzione fra caso retto, con funzione di soggetto e vocativo, e caso obliquo, comprendente tutte le altre funzioni. Nella seconda parte del medioevo, anche il gallo-romanzo francese e l'occitano hanno eliminato la declinazione per usare, in gran parte, il caso obliquo.
# '''genere''': in latino, oltre al maschile e al femminile, si trova anche il genere neutro, eliminato da tutte le lingue romanze con l'eccezione del romeno. Al singolare, il neutro latino spesso prevede la terminazione in ''-um'' sia al nominativo sia all'accusativo (sempre uguali per il genere neutro), quindi, con la perdita della consonante finale, la forma va a coincidere con il maschile; al plurale, invece, i neutri sono marcati sempre dalla terminazione in ''-a'' e coincidono con il singolare femminile. In qualche dialetto dell'Italia centrale si trova ancora qualche traccia del genere neutro, infatti si distinguono sostantivi terminanti in ''-u'' che in latino erano maschili e sostantivi terminanti in ''-o'' che in origine erano neutri.
#'''sistema verbale''': il sistema verbale nelle lingue romanze è molto diverso da quello del latino, anche se le due lingue coincidono per alcuni tratti, come per esempio il verbo coniugato. Per questo, si utilizzano desinenze diverse per esprimere le varie funzioni delle voci verbali. Tra i principali cambiamenti troviamo così [[Metaplasmo|metaplasmi]] di coniugazione: nel passaggio alle lingue romanze alcuni verbi possono cambiare coniugazione (''dicere''→''dire''), infatti le [[Coniugazione (linguistica)|coniugazioni]] in latino erano quattro: -are, -ēre, -ĕre, -ire e nelle lingue romanze diventano tre: -are, -ere, -ire (''cantare, habēre, vendĕre, dormire''). E'È importante evidenziare che alcune forme latine spariscono: i [[verbi deponenti]], ossia quei verbi che hanno forma passiva ma significato attivo, ad esempio ''sequor → *sequo → seguo'', il congiuntivo imperfetto e l'indicativo piuccheperfetto in quasi tutta la Romània, l'infinito perfetto e l'infinito passivo. Tra le forme che cambiano in modo radicale possiamo trovare il futuro e il condizionale. Il futuro presentava due forme: la prima veniva utilizzata per la 1ª-2ª coniugazione (''canta'''bo'''-habe'''bo'''''), ma poteva essere facilmente confusa con l'imperfetto, la seconda era usata per la 3ª-4ª (''vend'''am'''-aud'''iam''''') e poteva essere fraintesa con il congiuntivo. Per evitare errori le lingue romanze adottano strategie diverse: o l'utilizzo del presente con avverbio temporale oppure della [http://www.treccani.it/vocabolario/perifrasi/ perifrasi], come ''habeo cantare''. Con il passare del tempo ''habeo'' perde il suo significato [[Lessico|lessicale]] pieno e viene reinterpretato come morfema grammaticale. Si crea così una nuova forma verbale sintetica, per esempio ''canterò''. Il condizionale in latino si esprimeva attraverso il congiuntivo. Le lingue romanze creano quindi una nuova forma che segue lo stesso meccanismo del futuro, per esempio da ''cantare+*hebŭi'' si forma ''canterei''. C'è però da precisare che tra le forme verbali latine che sopravvivono alcune cambiano funzione: il congiuntivo ''[[piuccheperfetto]]'' assume le funzioni del congiuntivo imperfetto nelle lingue occidentali e nell'indicativo ''piuccheperfetto'' in romeno. Come il latino, anche le lingue romanze hanno forme irregolari dei verbi, ma non sempre i verbi irregolari della lingua dei romani sono gli stessi di quella romanza, come il verbo ''avere'' che tende a essere irregolare anche se deriva dal verbo ''habere''.
#'''sistema nominale''': Come ogni sistema nominale delle lingue romanze moderne, anche quello latino riguardava i sostantivi, gli aggettivi, i pronomi e i numerali. Ma le parole appartenenti a queste categorie nel sistema latino erano declinate, pertanto la parola assumeva un caso (funzione svolta dalla parola nella frase), un genere e un numero diverso a seconda della propria uscita: la [[Declinazione (linguistica)|declinazione]] era quindi determinante. Nello specifico il latino prevedeva sei casi: il nominativo (soggetto), il genitivo (complemento di specificazione), l'accusativo(complemento oggetto), il dativo (complemento di termine) il vocativo (indicante la persona o la cosa a cui ci si rivolge) e l'ablativo (complemento d'agente, origine, mezzo, modo, luogo). I sostantivi latini, pertanto, si dividevano in cinque declinazioni, ciascuna con forma singolare e plurale con specifiche desinenze a seconda dei casi.
Schema esplicativo dei tipi più frequenti.