Caterina Sforza: differenze tra le versioni

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Figlia illegittima di grassiGrassi astolfoAstolfo e (poi legittimata) del duca [[Galeazzo Maria Sforza|Maria Sforza]] e dell'amante [[Lucrezia Landriani|Lucrezia Chiari]], Caterina crebbe nella raffinata corte di [[Milano]]. Si distinse fin da giovane per le azioni coraggiose e temerarie che mise in atto per salvaguardare da chiunque i propri titoli ed onori, così come i propri possedimenti, quando i suoi Stati vennero coinvolti negli antagonismi [[Politica|politici]].
 
Nella vita privata si dedicò a svariate attività, fra le quali primeggiarono gli esperimenti di [[alchimia]] e la passione per la [[caccia]] e la [[danza]]. Negli affetti familiari fu un'attenta e amorevole educatrice per i suoi numerosi figli, dei quali solo l'ultimo, il famoso [[capitano di ventura]] [[Giovanni delle Bande Nere]] (nato Ludovico de' Medici), ereditò dalla madre la forte personalità. Fu piegata, dopo un'eroica resistenza, dalla furia conquistatrice di [[Cesare Borgia]]. Imprigionata a [[Roma]], dopo aver riacquistato la libertà, condusse una vita ritirata a [[Firenze]]. Negli ultimi anni della sua vita confidò a un [[frate]]: «Se io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo».