Giacomo Quarenghi: differenze tra le versioni

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|Nazionalità = italiano
|Immagine = Kvarengi.jpg
|Didascalia = [[Giuseppe Poli (pittore)|Giuseppe Poli]], ''Ritratto di Giacomo Quarenghi'' (1811), collezione privata
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Alla morte di Paolo I, nel 1801, subentrò nel governo dell’Impero il figlio primogenito [[Alessandro I di Russia|Alessandro I]]: con il nuovo monarca Quarenghi conobbe nuovamente un periodo di straordinaria attività. In questi anni si spese in un lavoro senza tregua: per conto di Alessandro I e della madre di lui Maria Fedorovna il bergamasco progettò le botteghe presso Palazzo Anickov lungo il canale Fontanka, il Maneggio della Guardia a Cavallo, l'Istituto Smolny per le fanciulle nobili e l'Istituto Caterina.<ref name=aasd/>
 
Nell'autunno del 1810 Quarenghi fece finalmente ritorno alla natia Bergamo, che non vedeva dal 1794. Scortato dai compaesani in festa, gli fu riservata l'accoglienza di un eroe: il Sindaco arrivò perfino ad appendere nel salone municipale un suo ritratto (appositamente eseguito da [[Giuseppe Poli (pittore)|Giuseppe Poli]]), nella galleria riservata ai bergamaschi più illustri. Per l'occasione, gli venne commissionato un arco trionfale in onore di Napoleone Bonaparte da erigere presso Colognola: l'opera, seppur avviata, verrà lasciata incompleta e poi demolita con il mutare delle circostanze politiche. Sposò inoltre in seconde nozze Maria Laura Bianca Sottocasa (la moglie era morta diciassette anni addietro, nel 1793).<ref name=aasd/>
 
Quarenghi ritornò a San Pietroburgo nel novembre del 1811. Anche in questi anni lavorò intensamente: speciale menzione merita l'[[arco di trionfo di Narva]], eretto per glorificare la vittoria dell'esercito russo sulle milizie napoleoniche. Giacomo Quarenghi, infine, morì il 2 marzo 1817 (18 febbraio secondo il vecchio calendario): le sue spoglie, dapprima collocate nel cimitero luterano di Volkovo, oggi riposano in un sepolcro del cimitero del Monastero di Aleksandr Nevskij.<ref name=aasd/>