Terapia radiometabolica dell'ipertiroidismo: differenze tra le versioni

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[[File:MBq AutonomesAdenom.jpg|thumb|right|Nodo autonomo]]
 
Questo trattamento è stato per la prima volta effettuato nel [[1942]]. Le forme di ipertiroidismo trattabili includono la [[malattia di Basedow-Graves]], [[Adenoma tossico di Plummer|l'adenoma di Plummer]] e il [[gozzo multinodulare tossico]]. Nel morbo di Basedow si ha la presenza nell'organismo di auto-[[anticorpi]] diretti contro il recettore del [[ormone tireostimolante|TSH]] che agiscono su tutta la ghiandola stimolandone l'iperattività. Questo quadro è visibile alla [[scintigrafia tiroidea]] come una captazione molto intensa e diffusa del radiofarmaco diagnostico somministrato (di solito [[tecnezio|pertecnetato]]). Dato che il radioiodio si distribuisce nella ghiandola esattamente come il [[radiofarmaco]] usato in scintigrafia, l'obiettivo del trattamento in questo caso è più spesso la completa distruzione del parenchima tiroideo, con residuo [[ipotiroidismo]] nel post trattamento. Questo anche perché il morbo di Basedow, in presenza di cellule tiroidee vitali, tende a recidivare per ristimolazione delle stesse da parte dell'anticorpo (l'ipotiroidismo è comunque un successo terapeutico in quanto è molto più semplice da controllare farmacologicamente mediante somministrazione orale dell'ormone tiroideo sostitutivo. Inoltre si eliminano i possibili effetti collaterali tossici dei farmaci antitiroidei). Nei casi invece in cui l'ipertiroidismo sia causato da nodi iperproducenti l'ormone l'obiettivo desiderato del trattamento radiometabolico è la sola distruzione di questi con risparmio del [[parenchima]] tiroideo sano. Questo obbiettivo è possibile in quanto i nodi iperattivi provocano a livello [[ipofisi|ipofisario]] un blocco della produzione del TSH, con conseguente relativo "spegnimento" del parenchima ghiandolare sano che quindi non capterà il radioiodio (alla scintigrafia tiroidea in questi casi si vedranno per lo più dei nodi "caldi" iperattivi e meno o nulla il resto della ghiandola). Tuttavia la selettività del trattamento verso le sole aree iperattive non è prevedibile con certezza; quindi anche in questi casi può residuare un ipotiroidismo nel post-trattamento<ref>{{Cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Fondamenti di Medicina Nucleare|editore=Springer|p=325-328}}</ref>.
 
== Indicazioni e controindicazioni al trattamento ==
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==Preparazione al trattamento==
I farmaci antitiroidei vanno sospesi 1 o 2 settimane prima dell'assunzione del radioiodio (tempi più precoci sono applicabili in caso di ipertiroidismo più grave). Inoltre il paziente '''non deve assumere''' per un tempo variabile prima del trattamento dipendente dalla quantità di iodio contenuta, alimenti e farmaci contenenti tale sostanza per evitare che questa interferisca con la captazione del radioiodio ('''sale iodato''', prodotti del mare, soia, prodotti surgelati, tintura di iodio, '''[[mezzoMezzo di contrasto|mezzi di contrasto]] radiografici''', '''[[amiodarone]]'''). Stessa regola vale anche per le '''tinture per capelli'''. Il paziente deve inoltre essere digiuno al momento della somministrazione del radiofarmaco (e rimanerci per qualche ora) in modo da facilitarne l'assorbimento<ref>{{Cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Fondamenti di Medicina Nucleare|editore=Springer|p=329}}</ref>.
 
==Calcolo della dose da somministrare==
La quantità di radioiodio da somministrare al paziente può essere decisa in 2due modi:
* empiricamente: il medico nucleare, basandosi sull'esperienza, sulla grandezza del bersaglio e sulla gravità della malattia decide una dose.
* secondo stime dosimetriche personalizzate a seconda del paziente.
 
Un approccio intermedio fra i due sopra prevede di somministrare una dose modulata a seconda del volume della tiroide nel caso di Basedow (oppure dell'adenoma iperfunzionante) stimato su misure ecografiche. A tale scopo si utilizza la formula semplificata di Marinelli che prevede di somministrare una dose in funzione del peso del bersaglio in grammi che viene poi corretta dividendo questo valore per la frazione di captazione del radioiodio alla 24ª ora ( di base: 5,55 M[[Becquerel|Bq]] per grammo di tessuto nel Basedow, 7,4 MBq nel caso di adenoma. L'[[attività (fisica)|attività]] finale varia in un rangeintervallo che va da un minimo di 185 MBq a un massimo di 555 MBq).
 
Il calcolo della dose secondo stime dosimetriche è invece eseguito dopo un test di captazione. Questo si esegue somministrando al paziente digiuno una piccola dose traccia di radioiodio e osservando nel tempo, con misure ripetute dei conteggi in tiroide rilevati con un'apposita sonda o con [[gamma camera]], quanto dell'attività somministrata in percentuale si trova nella tiroide. Le variabili prese in considerazione sono il valore del picco massimo di captazione e il [[decadimento esponenziale|tempo di dimezzamento]] rilevato sulla curva. Anche dopo la somministrazione della dose traccia il digiuno va mantenuto per qualche ora. Il picco di captazione massima si ha di solito a 24 ore dalla somministrazione, ma nel morbo di Basedow questo può verificarsi anche prima (4 o 6 ore) a causa dell'accelerato turn-overturnover dello iodio in questa malattia (''sindrome da small pool''). Le misure sono di solito eseguite fino a 96 ore dalla somministrazione della dose traccia. La dose somministrata al tessuto bersaglio varia di solito fra i 100 [[gray (unità di misura)|Gy]] e i 300 Gy<ref>{{Cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Fondamenti di Medicina Nucleare|editore=Springer|p=330}}</ref>.
 
==Effetti indesiderati==