Conciliarismo: differenze tra le versioni
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=== XV secolo ===
Queste idee si rinnovarono con lo [[Scisma d'Occidente|Scisma tra Roma e Avignone]] ([[1378]]-[[1417]]) e apparvero così nuovi scritti, per lo più legati alla tradizione canonistica, del [[Enrico di Langenstein|Langenstein]], di [[Corrado di Gelnhausen|Konrad von Gelnhausen]], di [[Pierre d'Ailly]], di Nicolas di Clémanges, di [[Jean Gerson]], del cardinale [[Francesco Zabarella]]. Tre erano le vie proposte per risolvere lo scisma: la ''via cessionis'', ossia la rinunzia dei papi contendenti; la ''via compromissionis'', ossia un arbitrato; la ''via concilii''. Fu quest'ultima la strada maestra seguita per porre fine allo scisma: così i concili di [[Concilio di Costanza|Costanza]] e di [[Concilio di Basilea, Ferrara e Firenze|Basilea]] furono nuove occasioni per approfondire la teoria conciliarista.
Al [[Concilio di Costanza]] (1414-1418), convocato in assenza di [[papa Gregorio XII]], venne approvato il famoso decreto ''Haec sancta'' (6 aprile [[1415]]), che affermò la superiorità del concilio sul papa:
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