Thomas Mann: differenze tra le versioni
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=== Studi ===
Nel [[1892]] il padre morì, la ditta di famiglia fu liquidata e la madre si trasferì a [[Monaco di Baviera]] con i figli
Nel [[1894]] entrò in una compagnia di [[Assicurazione|assicurazioni]] ma nel tempo libero continuava a scrivere: nacque così il primo racconto, ''Gefallen'', pubblicato sulla prestigiosa rivista ''Gesellschaft'' e capace di suscitare l'ammirazione di [[Richard Dehmel]], rinomato poeta che lo spronò a continuare nell'attività letteraria e gli rimase amico fino alla morte.<ref>T. Mann, cit., pp. 11-13</ref> Nel [[1895]], dopo un solo anno di lavoro, decise di rinunciare alla professione borghese e dedicarsi ai propri interessi a tempo pieno.
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|contenuto = Se [[Friedrich Nietzsche]] vivesse oggi e avesse bisogno di esempi per sostenere la sua eroica psicologia dei vecchi affetti morali nessun altro autore tedesco moderno gliene potrebbe offrire di tanto chiari quanto quelli elargiti da questo tipico [[effeminato]], che con mille pretesti di [[estetismo]] rispecchia un [[decadentismo]] moralista. T. Mann è segretamente un "moralista", più ancora è un'[[anima]] del tutto priva di ogni [[etica]], al tempo stesso pieno di sé e piagnucolosamente altruista, egocentrico e sentimentale<ref>''[[La morte a Venezia]]''. Citato in Hermann Krunzke ''Thomas Mann. Una vita come opera d'arte'' Mondadori 2005, pag. 215</ref>.}}
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Il primo romanzo di Mann, ''[[I Buddenbrook. Decadenza di una famiglia|I Buddenbrook]]'', pubblicato all'età di ventisei anni, riscosse immediatamente un notevole successo di pubblico in [[Germania]].
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* [[Michael Thomas Mann|Michael]] (Monaco di Baviera, 21 aprile [[1919]] - [[Orinda]] in [[California]], [[Stati Uniti d'America|USA]], 1º gennaio [[1977]]), musicista e letterato
== Temi e caratteri dell'opera
* Il problema della decadenza <ref>G. Zamboni, ''Thomas Mann e il problema della decadenza'', in ''Civiltà Moderna'', 1931, pp. 1125-1158.</ref><ref>Ladislao Mittner, ''Thomas Mann, decadente longevo'', in ''La letteratura tedesca del Novecento e altri saggi'',Torino 1960, pp. 168-176.</ref>
* L'ambiguità borghese <ref>Alberto Asor Rosa, ''Thomas Mann o dell'ambiguità borghese'', Bari 1971.</ref>
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