Storia della Sardegna giudicale: differenze tra le versioni

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Le stesse condizioni vigevano presso i [[monasteri]] che basavano le proprie entrate anche sul lavoro dei servi esattamente come avveniva per i signori dell'aristocrazia fondiaria. Le cessioni immobiliari delle aziende agricole e dei borghi rurali, trasferivano anche la proprietà delle genti asservite. Lo stato e le condizioni della popolazione rurale cambiò moltissimo nel corso di cinque secoli passando da una sorta di [[servitù della gleba]] alla quasi completa libertà di tutti i cittadini nel periodo di [[Eleonora d'Arborea]] (e ciò forse spiega l'appoggio popolare dei Sardi alla giudicessa per il timore che il successo dei Catalani avrebbe, come poi successe realmente, imposto un ritorno alle condizioni servili di tipo feudale).
In Sardegna si diffuse un ceto di [[Cavaliere|cavalieri]] - piccoli proprietari terrieri - detti ''Lieros de Cavallu'', che prestavano servizio militare verso il giudicato, sul solco forse della tradizionale figura bizantina dei ''Kaballarioi'': cavalieri sovente esentati da tributi e dotati di un fondo rurale di proprietà per il sostentamento. Ma sin dalle origini più remote dei giudicati si affermò una classe di famiglie [[Latifondo|latifondiste]] imparentate con i giudici chiamata dei ''Donnos majorales'' che, probabilmente, costituirono l'insieme dei membri che affiancavano il giudice nel controllo dei giudicati con le ''Coronas de Logu'', soggetti di autorità giurisdizionale ed attribuzione della legittimazione al governo dei Giudici. Così avvenne, tra le altre, per le famiglie Lacon, Gunale, [[De Thori]], Athen, Serra, Kerki, Gitil, Carbia.
 
L'aristocrazia fondiaria assisteva inoltre il giudice nella predisposizione dell'esercito: i documenti citano oltre ai ''Lieros de cavallu'' anche le figure dei ''Buiachesos'' e dei ''Maiores de ianna'', le guardie giudicali derivanti in tutta probabilità da quegli ''eskoubitores'', guardie imperiali bizantine, che includevano contingenti di Sardi presso il palazzo imperiale di [[Costantino VII Porfirogenito]].