Dieci giornate di Brescia: differenze tra le versioni

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Il 1848 rappresentò un punto di svolta che cambiò radicalmente la realtà dell'Europa tutta. Nel febbraio la monarchia francese di Luigi Filippo cade per far posto alla Repubblica. Negli stessi giorni Ferdinando II, re delle Due Sicilie, dopo varie sollevazioni popolari promulga una Costituzione. In marzo la nuova ondata rivoluzionaria colpisce anche i governi di Vienna e di Berlino mentre sia Pio IX per lo stato pontificio che Carlo Alberto in Piemonte concedono la Costituzione.Il 17 marzo prende le armi Venezia e il 18 marzo cominciano le Cinque Giornate di Milano.Il 23 marzo Carlo Alberto dichiara guerra all'Austria varcando il Ticino sostenuto dall'aiuto militare del Re di Napoli, del Granduca di Toscana e del Pontefice. Radetzky è obbligato a ritirarsi nel famoso quadrilatero (Verona, Mantova, Legnago e Peschiera). Il 22 marzo del 1848 a Brescia viene firmata la capitolazione della guarnigione austriaca senza spargimento di sangue e si crea un governo provvisorio guidato da Luigi Lechi. Purtroppo gli animi di chi aveva appoggiato la santa causa dell'Unità Nazionale non erano ancora così forti. Il comportamento contraddittorio di Pio IX che rivede la sua posizione induce anche il Granducato di Toscana e il Regno delle Due Sicilie ad un passo indietro. Il 26 luglio l'esercito piemontese viene sconfitto a Custoza dagli austriaci. Il 9 agosto viene firmato l'armistizio di Salasco che consegna nuovamente Brescia all'Austria ed il 16 agosto del 1848 il soldati austriaci riprendono il castello di Brescia. Il 4 gennaio 1849 a rendere la situazione ancora più esplosiva a Brescia il generale Haynau impone una multa di 520mila lire austriache alla città in maniera ingiustificata. Il 12 marzo 1849 Carlo Alberto rompe l'armistizio e riapre le ostilità con l'Austria che nel mentre ha avuto modo di riorganizzarsi.Il 22 marzo Tito Speri, rientrato a Brescia da Torino organizza i propri volontari. Il Comitato Clandestino di Insurrezione, presieduto dal medico Bartolomeo Gualla, è pronto a dare l'ordine di sollevazione popolare.
 
== Le Diecidieci Giornategiornate ==
[[File:Dieci giornate di brescia faustino joli.jpg|306x306px|miniatura|destra|Episodio delle Dieci giornate di Brescia: La difesa di Porta Torrelunga]]
23 marzo - Mentre l'esercito piemontese veniva sconfitto a Novara, Brescia si prepara alla riscossa e comincia così una rivolta epica. A mezzogiorno il capitano Pomo va in Municipio per riscuotere la multa comminata il 4 gennaio ma viene aggredito da una folla inferocita. Avuta notizia dei disordini in città, il comandante della guarnigione in castello fa sparare dieci colpi di cannone sui tetti delle case come avvertimento.
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1 aprile - La città dopo una notte di scontri e violenze inaudite è in mano alla truppe austriache e quindi la capitolazione è vicina. Il Municipio decide di mandare in Castello il francescano padre Maurizio Malvestiti a trattare con il generale Haynau, il quale chiede la resa incondizionata per discutere la tregua.Il Municipio accetta la resa ma la situazione non si normalizza e sacche di resistenza continuano a macchia di leopardo in tutta la città. Ad aggravare la situazione arrivano in città altri venti battaglioni austriaci (circa quindicimila uomini) a dar manforte alle truppe presenti e le brutalità nei confronti della popolazione si moltiplicano. La notte sigla la capitolazione e così ha fine la "Decade Bresciana".
 
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== Bibliografia ==