Primo e Donato: differenze tra le versioni

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Primo e Donato erano due [[Diaconato|diaconi]] della [[Diocesi di Lemellefa|Chiesa di Lemellefa]], il cui martirio è raccontato da [[Ottato di Milevi]] nel suo ''De schismate Donatistarum''. Lemellefa era un borgo romano nella [[Mauretania (provincia romana)|Mauritania Sitifense]], sede di una [[diocesi]], identificabile con Bordj-Redir nella [[provincia di Bordj Bou Arreridj]] in [[Algeria]].<ref>Jaubert, ''Anciens évêchés et ruines chrétiennes de la Numidie et de la Sitifienne'', p. 120.</ref>
 
Durante una sommossa organizzata dai [[Donatismo|donatisti]], guidati dai vescovi Ianuario di [[Diocesi di Fiumepiscense|Fiumepiscense]]<ref>Mandouze, ''Prosopographie de l'Afrique chrétienne'', p. 583, ''Ianuarius 5''.</ref> e Felice di [[Diocesi di Zabi|Zabi]]<ref>Mandouze, ''Prosopographie de l'Afrique chrétienne'', p. 415, ''Felix 15''.</ref>, fu presa d'assalto la chiesa [[Cattolicesimo|cattolica]] di Lemellefa. Trovandola chiusa, gli aggressori scoperchiarono il tetto e lanciarono le tegole sui fedeli radunati in chiesa; in quest'assalto, trovarono la morte i due diaconi che difendevano l'altare, Primo, figlio di Ianuario,<ref>Mandouze, ''Prosopographie de l'Afrique chrétienne'', pp. 916-917, ''Primus 1''.</ref> e Donato, figlio di Nino.<ref>Mandouze, ''Prosopographie de l'Afrique chrétienne'', p. 305, ''Donatus 9''.</ref> Questo fatto cruento si svolse nel [[362]] circa.
 
Nel [[sinodo]] donatista di [[Theveste]], celebratosi dopo questi fatti, il vescovo cattolico di Lemellefa, Primoso, accusò i donatisti dell'assalto alla sua chiesa e della morte dei suoi due diaconi.<ref>Mandouze, ''Prosopographie de l'Afrique chrétienne'', p. 915, ''Primosus 1''.</ref>