Anarco-comunismo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 85:
Sebbene Lenin avesse inizialmente inteso la NEP come una fase di reflusso solo provvisoria e contingente indotta dall'emergenza delle rivolte contadine, il sistema inizialmente praticato non fu più ripristinato; per questo, nonostante [[Karl Marx]] non abbia mai indicato precisamente in cosa dovesse consistere in pratica il [[Comunismo|sistema comunista]], gli interpreti comunisti libertari ritengono che l'abbandono del comunismo ''di guerra'' basato sul metodo [[Distribuzione commerciale|distributivo]] del [[razionamento]] (ossia secondo loro del comunismo tout court, da evolvere in seguito ma non abbandonare totalmente come, secondo questa interpretazione, invece fece Lenin) abbia rappresentato l'abbandono del sistema comunista stesso, non considerando essi più tale quello che ne seguì ma solo un [[capitalismo di stato]] ritenendo essi assolutamente imprescindibile dal sistema comunista l'abolizione del concetto stesso di "[[unità di conto]]" conseguentemente rappresentato dal [[denaro]] nel suo utilizzo come [[Moneta merce|mezzo di scambio]] e di accumulazione di valore ("[[Capitale (economia)|capitale]]") e quindi inconciliabile con il comunismo la sua esistenza che Marx implicitamente non avrebbe contemplato. Difatti sebbene la dottrina marxista indicasse una società "con accumulazione di capitale" come presupposto fondamentale per la creazione del socialismo, egli non necessariamente si riferiva al [[capitale finanziario]] ma al [[capitale fisico]] ossia i [[mezzi di produzione]], per questo motivo egli immaginò erroneamente come candidati al comunismo i paesi più ricchi anziché quelli poveri.
 
Questa interpretazione deriva principalmente dalla [[teoria marxiana del valore]] nella quale viene imputata la scarsità non a deficit materiali o produttivi ma unicamente al [[problema della trasformazione dei valori in prezzi di produzione]] derivato dalla [[mercificazione]] ossia dalla valutazione tramite unità di computo, da cui come conseguenza [[sovraccumulazione]] e [[sottoconsumo]], in particolare di [[forza-lavoro]], nota come [[disoccupazione]], che vieneverrebbe ad essere essa stessa sia causa '''unica''' che conseguenza di sovraccumulazione e sottoconsumo. Lenin stesso disse: <blockquote>L'impoverimento non solo non ostacola lo sviluppo del capitalismo, ma, al contrario, è precisamente l'espressione del suo sviluppo</blockquote>La distribuzione mediante razionamento (ossia distribuendo per suddivisione '''tutto''' ciò che viene prodotto, indipendentemente quindi dal potere d'acquisto finanziario dei soggetti usufruitori, seppur gerarchizzata in base delle [[Numero|quantità]] disponibili, egualitaristicamente in virtù del motto "ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni") secondo Marx risolverebbe tale problema portando quindi automaticamente la [[produttività]] ed [[Lavoro|impiego]] delle [[Risorsa naturale|risorse]] perennemente al suoloro limite massimo possibile ("[[ottimo paretiano]]" o "[[frontiera delle possibilità produttive]]"). In tale nuovo contesto produttivo, secondo la visione di [[Emile Durkheim]], le forme precedenti di organizzazione sociale nei [[Rapporto di lavoro|rapporti di lavoro]] verrebbero automaticamente sostituite da quella che egli definì [[Autonomia privata|solidarietà contrattuale]].
 
===Attualità===