Dieci giornate di Brescia: differenze tra le versioni

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1 aprile - La città dopo una notte di scontri e violenze inaudite è in mano alla truppe austriache e quindi la capitolazione è vicina. Il Municipio decide di mandare in Castello il francescano padre Maurizio Malvestiti a trattare con il generale Haynau, il quale chiede la resa incondizionata per discutere la tregua.Il Municipio accetta la resa ma la situazione non si normalizza e sacche di resistenza continuano a macchia di leopardo in tutta la città. Ad aggravare la situazione arrivano in città altri venti battaglioni austriaci (circa quindicimila uomini) a dar manforte alle truppe presenti e le brutalità nei confronti della popolazione si moltiplicano. La notte sigla la capitolazione e così ha fine la "Decade Bresciana".
 
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== Monumenti a ricordo delle Dieci Giornate ==
 
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A ricordo delle Dieci Giornate a Brescia sono presenti diversi monumenti e targhe:
 
- Monumento alla Bella Italia, opera di G.B. Lombardi. La statua venne donata alla città di Brescia da Vittorio Emanuele II ed è collocata in piazza Loggia
 
- Obelisco dedicato ai Martiri delle Dieci Giornate. Venne eretto nel 1897 e decorato di fregi nel 1910. E' collocato in Castello
 
- Monumento a Tito Speri, opera di Domenico Ghidoni, collocato in piazzetta dell'Albera
 
- Monumento a Maurizio Malvestiti, collocato sulla salita che da via San Faustino porta in Castello
 
- Targa in metallo posta dagli emigrati bresciani in Argentina sotto il volto del palazzo Monte Vecchio in piazza Loggia.
 
== Bibliografia ==