Prossedi: differenze tra le versioni

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La prima fonte storica relativa a Prossedi risale al 1125, anno in cui il paese fu dato alle fiamme dalle truppe del Pontefice Onorio II.
 
La storia del paese è stata segnata da continui passaggi di proprietà tra le famiglie nobiliari. L'ultima famiglia alla qualchequale appartenne Prossedi fu la '''famiglia Gabrielli''' che lo acquistò dalla famiglia Altieri nel 1758. Con [[chirografo]] del 1º ottobre 1762 Angelo Gabrielli ottenne da [[papa Clemente XIII]] il titolo di principe riunendo i feudi di Prossedi, Pisterzo e Roccasecca dei Volsci in un unico principato. Placido Gabrielli fu il quarto e ultimo principe di Prossedi; il quale Il 2 gennaio '''1856''' a Parigi si unisce in matrimonio con Augusta Bonaparte, sua cugina. La madre di Placido ed il padre di Augusta sono fratello e sorella ed entrambi figli di Luciano il fratello di '''Napoleone I'''. Dal loro matrimonio non nacquero figli e quando Placido morì il 3 settembre 1911 il patrimonio passò alla famiglia Del Gallo di Roccagiovine.
 
Il centro storico, nonché nucleo originario del paese, si estende con una forma a "ferro di cavallo". Il primo nucleo medievale, con un impianto stradale curvilineo e irregolare si sarebbe formato intorno alla chiesa di San Nicola (XIV secolo) ed al primitivo castello. Il paese è cinto da mura castellane in buono stato e difeso da 6 torri. Nelle epoche passate all'interno delle mura si trovavano anche appezzamenti di terra utilizzati per le attività agricole che successivamente, con l’incremento demografico, vennero trasformati in nuovi spazi edificabili. Lo sviluppo edilizio si concluse quando il tessuto urbano assorbì tutti gli spazi edificabili, arrivando con le ultime case ad inglobare le stesse mura ad eccezione di una stretta fascia a sud-est del paese. L’ingresso al paese veniva garantito da due Porte: la Porta Principale e la Porta Nuova. La porta principale si affaccia sul lato sud-est del paese in corrispondenza di Piazza Umberto I. Da essa si accede a Piazza Plebiscito, caratteristica piazzetta che presenta sul lato destro due archi uno dei quali successivamente chiuso, che formavano un grazioso portico probabilmente sede del dazio in epoca medievale. La porta fu inserita negli edifici circostanti inglobando in parte il suddetto portico.