Classificazione stellare: differenze tra le versioni

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! abbr="color" | Colore apparente<ref name="möre">{{cita libro | cognome=Moore | nome=Patrick | titolo=The Guinness book of astronomy facts & feats | editore=Guinness Superlatives | città=Vancouver, British Columbia | anno=1992 |ISBN=0-900424-76-1 }}</ref><ref name="Colour">{{cita web
| data=21 dicembre 2004
| url = http://outreach.atnf.csiro.au/education/senior/astrophysics/photometry_colour.html
| titolo = The Colour of Stars
| editore= Australia Telescope Outreach and Education
| accesso=26 settembre 2007
| urlarchivio=https://www.webcitation.org/6630AbtJZ?url=http://outreach.atnf.csiro.au/education/senior/astrophysics/photometry_colour.html
| dataarchivio=10 marzo 2012
| urlmorto=sì
}}&nbsp;Spiega le ragioni della differenza dei colori percepiti.</ref><ref>{{cita web |url=http://www.vendian.org/mncharity/dir3/starcolor/ |titolo=What color are the stars? |accesso=23 gennaio 2012 }}</ref>
! [[Massa (fisica)|Massa]]<ref name=calib>{{cita pubblicazione|titolo=Empirical bolometric corrections for the main-sequence |autore=G. M. Habets, J. R. Heinze |rivista=Astronomy and Astrophysics Supplement Series |anno=1981 |volume=46 |pp=193-237 |url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1981A&AS...46..193H |accesso=23 gennaio 2012}} Le luminosità sono ricavate dalla M<sub>bol</sub>, utilizzando l'equazione M<sub>bol</sub>(☉)=4,75.</ref>
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Le stelle di classe K sono di un colore giallo abbastanza chiaro fino a un decisamente più intenso bianco-giallino sfumato e chiaro, dovuto alla loro temperatura superficiale di {{Val|3700|–|5200|u=K}}<ref name=calib />. Quando sono di sequenza principale, hanno masse comprese fra 0,45 e 0,8 M<sub>☉</sub><ref name=calib />. I loro spettri hanno linee dell'idrogeno molto deboli o addirittura assenti in quanto la temperatura superficiale non è più sufficiente ad eccitare questo [[elemento chimico|elemento]] in modo significativo. Le linee dei metalli ionizzati tendono a farsi più rare a vantaggio di metalli neutri come [[Manganese|Mn]] I, [[ferro|Fe]] I, [[silicio|Si]] I. Specie nelle prime sottoclassi sono comunque ancora presenti le linee del ferro e del calcio ionizzati una volta (Fe II e Ca II)<ref name="Chimica"/><ref name=kaler/>. Nelle ultime sottoclassi, invece, cominciano a comparire le linee di alcune [[Molecola|molecole]], come l'[[Monossido di titanio|ossido di titanio]] (TiO), che possono resistere solo a temperature relativamente basse.
 
Le stelle di tipo K sono abbastanza comuni: un ottavo delle stelle di sequenza principale appartiene a questa classe<ref name="LeDrew2001"/><ref name="proportions"/>. Ci sono indicazioni che questo tipo di stelle sono adatte ad ospitare la vita nei [[Sistema planetario|sistemi planetari]] orbitanti intorno ad esse<ref>{{cita web |url=http://spacefellowship.com/2009/08/10/on-a-cosmological-timescale-the-earths-period-of-habitability-is-nearly-over/ |titolo=On a cosmological timescale, The Earth's period of habitability is nearly over |accesso=31 gennaio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091212183229/http://spacefellowship.com/2009/08/10/on-a-cosmological-timescale-the-earths-period-of-habitability-is-nearly-over/ |dataarchivio=12 dicembre 2009 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
Numerose stelle di classe K sono giganti, come [[Arturo (astronomia)|Arturo]] e [[Aldebaran]], o supergiganti, come [[Omicron2 Cygni|&omicron;² Cygni]].