Vittoria del Regno Unito: differenze tra le versioni

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[[Guglielmo IV del Regno Unito|Re Guglielmo IV]] morì di una malattia al fegato all'età di 72 anni il 20 giugno [[1837]], lasciando il trono a Vittoria appena diciottenne (pertanto si evitava la reggenza che il re tanto aborriva). Nel suo diario ha lasciato scritto: «Io sono stata svegliata alle 6 dalla Mamma, che mi ha detto che l'[[Arcivescovo di Canterbury]] e Lord Conyngham erano qui e desideravano vedermi. Scesi dal letto e andai nel mio salotto (indossando solo la mia vestaglia) e, sola, li incontrai. Lord Conyngham poi mi fece sapere che il mio povero zio, il Re, non c'era più, e che era spirato 12 minuti dopo le 2 di questa mattina, e di conseguenza che io sono la regina.»<ref>{{Cita|St Aubyn|pp. 55-57 }}.</ref>.
 
I documenti ufficiali preparati per quel giorno recavano l'intestazione ''Alexandrina Victoria'', ma per espressa volontà della sovrana il primo nome fu omesso e mai più usato<ref>{{Cita|Woodham-Smith|p. 140}}.</ref>; uno dei primi atti da sovrana fu quello di chiedere alla madre di lasciarla da sola per un'ora e questo fu l'inizio, come scrive [[Lytton Strachey]], autore di una un'accurata biografia di Vittoria, dell'estromissione della duchessa di Kent dalla vita della regina.
 
Secondo la [[Legge salica]] una donna non poteva regnare sullo [[Hannover (stato)|stato di Hannover]], regno collegato da unione personale con il sovrano della [[Gran Bretagna]] dal [[1714]]. Pertanto l'Hannover andò allo zio di Vittoria: il [[Ernesto Augusto I di Hannover|duca di Cumberland e Teviotdale]] assunse il titolo di re Ernesto Augusto I di Hannover e, finché Vittoria rimase nubile e senza figli, egli rimase anche il primo in linea di successione<ref>{{Cita|Stratchey|p. 50}}.</ref>.
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Due giorni dopo la cerimonia, mentre Vittoria stava scendendo da una carrozza, il diciassettenne irlandese [[Arthur O'Connor]] si rivolse alla regina con una pistola in una mano e una petizione per liberare prigionieri irlandesi nell'altra: l'intento era dimostrativo, infatti la pistola era scarica e l'attentatore confidava di convincere la sovrana ad accogliere la petizione; in ogni caso John Brown, al fianco della regina, buttò il ragazzo a terra prima che essa stessa potesse vedere la pistola e fu ricompensato con una medaglia per il suo coraggio mentre O'Connor fu condannato a un anno di carcere<ref>{{Cita|St Aubyn|pp. 388-389}}.</ref>. L'attentato fece riacquistare a Vittoria numerosi consensi<ref>{{Cita|Hibbert|pp. 345-347}}.</ref>.
 
[[File:Victoria Disraeli cartoon.jpg|thumb|left|upright=0.8|Questo fumetto ''Nuove Corone per i soliti vecchi'' da una un'antica favola araba, rappresenta Disraeli come un venditore ambulante mentre offre a Vittoria la corona imperiale.]]
 
Le elezioni del [[1874]] premiarono i conservatori di Disraeli, il quale, seguendo il sentimento imperialista assai diffuso nella società europea e britannica, dedicò notevoli cure nell'amministrazione dell'India, la maggiore delle colonie britanniche: infatti, a seguito della [[Moti indiani del 1857|rivolta del 1857]] i domini della [[Compagnia britannica delle Indie orientali]] così come numerosi principati indigeni, furono annessi direttamente all'Impero, anche per evitare, nelle parole della regina, un nuovo bagno di sangue e per garantire una maggiore comprensione e la tolleranza religiosa<ref>{{Cita|Woodham-Smith|pp. 384-386}}.</ref><ref>{{Cita|Hibbert|pp.249-251}}.</ref>.