Ninco Nanco: differenze tra le versioni

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Tuttavia, altre ipotesi ritengono che il brigante venne ucciso per ordine del comandante della G.N. aviglianese, Don Benedetto Corbo, appartenente ad una delle maggiori famiglie gentilizie della zona, per evitare che venissero alla luce sue presunte connivenze con le bande. Due mesi dopo, lo stesso Corbo fu coinvolto in un'altra vicenda di complicità con i briganti e venne accusato dal generale Baligno, comandante delle truppe di [[Basilicata]], di aver rilasciato senza permesso alcuni briganti appartenenti alla banda Ninco Nanco.
 
Crocco raccontò nelle sue memorie che, venuto a conoscenza della morte del suo luogotenente, decise di vendicarlo e, trovandosi nelle vicinanze del posto in cui avvenne l'assassinioesecuzione, preparò la punizione da infliggere ai suoi esecutori ma, vedendo l'arrivo di un reggimento di soldati, dovette abbandonare il piano.<ref>Ettore Cinnella, ''Carmine Crocco. Un brigante nella grande storia'', Della Porta, 2010, p.168</ref> La salma di Ninco Nanco fu trasportata, il giorno dopo, ad Avigliano e fu appesa all'[[Avigliano#L'Arco della Piazza|Arco della Piazza]] come monito<ref>{{cita web|url= http://www.comune.avigliano.pz.it/menu/default.asp?id_cat=542|titolo= Sito istituzionale della città di Avigliano - Piazza Gianturco|accesso= 31 dicembre 2008|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20081209044855/http://www.comune.avigliano.pz.it/menu/default.asp?id_cat=542|dataarchivio= 9 dicembre 2008}}</ref>. Il giorno seguente, il suo corpo fu portato a Potenza, ove venne seppellito. Deceduto il brigante, i suoi uomini confluirono nella banda di [[Gerardo De Felice]] detto "Ingiongiolo", brigante di [[Oppido Lucano]].
 
== Folclore e letteratura ==