Provincia (Italia): differenze tra le versioni

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[[File:Italian regions provinces.svg|upright=1.6|thumb|Mappa d'Italia con le province]]
 
Il secondo decennio del [[XXI secolo]] portò un ampio dibattito sul ruolo e la gestione delle province. Il [[governo Monti]] recepì le pressioni [[CEE|comunitarie]] in tema di risparmi di bilancio e fu emanato il decreto-legge 6 dicembre [[2011]], n. 201, che prevedeva nelle regioni a statuto ordinario la spoliazione dei poteri delle province, e la nomina dei loro organi da parte degli amministratori comunali, abolendo le giunte. Il provvedimento comportò il rinvio degli appuntamenti elettorali del [[2012]] e del [[2013]], offrendo ai presidenti uscenti la permanenza in carica come [[commissario straordinario|commissari]]. Le iniziative nazionali trovarono accoglimento in [[Sicilia]] dopo la vittoria di [[Rosario Crocetta]], che con un provvedimento più radicale licenziò tutte le autorità provinciali a far data dal 30 giugno [[2013]] sostituendole con commissari da lui stesso nominati, ma vennero fermate proprio a [[Roma]] dalla [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Corte Costituzionale]] che il 3 luglio cassò la riforma Monti, giudicandola incostituzionale a causa dell'uso di un decreto per riformare un ente costituzionalmente garantito quale la provincia. La reazione dei nuovi governi di [[centrosinistra]] si concretizzò quindi il 3 aprile [[2014]] con l'approvazione della legge proposta dal ministro [[Graziano Delrio]], che confermò la trasformazione delle province in enti amministrativi di seclondosecondo livello, e la mutazione di dieci di esse in [[città metropolitane]]. La nuova normativa cancellò anche le elezioni previste nel [[2014]], sostituendole con consultazioni a [[suffragio ristretto]] celebrate in autunno, e abolì le giunte redistribuendo le deleghe ai consiglieri provinciali ridotti in numero.<ref>[http://www.lagazzettadeglientilocali.it/quotidiano/2014/080414/gu1.htm Legge Delrio]</ref>
 
L'attuazione della riforma fu posticipata all'inizio del [[2015]] per le realtà metropolitane, a capo delle quali fu posto per principio e di diritto il [[sindaco]] del capoluogo, e fu recepita in forma modificata dal [[Friuli-Venezia Giulia]], mentre al [[Parlamento siciliano]] il dibattito subì una brusca frenata, obbligando a continue proroghe o nomine di nuovi commissari, mantenendo nel frattempo comunque in vita gli enti e garantendo il relativo personale impiegatizio.<ref>[http://www.liberautopia.it/art_appr.php?cod=1362495680&titolo=Abolizione%20province:%20varato%20il%20Ddl,%20oggi%20in%20commissione Abolizione province: varato il Ddl, oggi in commissione - liberautopia.it<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141102210005/http://www.liberautopia.it/art_appr.php?cod=1362495680&titolo=Abolizione%20province:%20varato%20il%20Ddl,%20oggi%20in%20commissione |data=2 novembre 2014 }}</ref> Per quanto riguarda la [[Sardegna]],<ref name="RAS2012">{{cita web|url=http://www.regione.sardegna.it/j/v/13?s=196067&v=2&c=392&t=1|titolo=Referendum Sardegna: 100% sezioni scrutinate, netta prevalenza si|editore=Regione Autonoma della Sardegna|data=7 maggio 2012|accesso=13 maggio 2012}}</ref> in seguito all'esito dei [[referendum del 2012 in Sardegna|referendum del 2012]] si tentò di avviare un processo di riorganizzazione amministrativa, ma la delibera del Consiglio regionale del 24 maggio [[2012]] rimase disattesa,<ref name="firma">{{cita web|url=http://www.consregsardegna.it/XIVLegislatura/Leggi%20approvate/lr2012-11.asp|titolo=Legge Regionale 25 maggio 2012, N. 11|editore=Consiglio Regionale della Sardegna|accesso=8 giugno 2012}}</ref> mentre la successiva del 27 febbraio [[2013]] portò solo al commissariamento delle quattro nuove province a far data dal 30 giugno [[2013]].<ref>{{cita web|url=http://www.regione.sardegna.it/j/v/1270?s=224129&v=2&c=&t=1&anno=|titolo=Legge Regionale 27 febbraio 2013, N. 5|editore=Consiglio Regionale della Sardegna|accesso=30 maggio 2013}}</ref> L'amministrazione regionale ha poi annullato le [[elezioni]] provinciali previste nel [[2015]], prevedendo una gestione [[commissario straordinario|commissariale]] fino alla fine dell'anno.<ref>[http://consiglio.regione.sardegna.it/XVLegislatura/Leggi%20approvate/lr2015-07.asp Legge regionale sarda n°7/2015]</ref> In Sicilia solo con la legge regionale n.15 del 4 agosto 2015 si approva l'eliminazione delle Province e la loro sostituzione con sei [[libero consorzio comunale|Liberi consorzi comunali]] e le tre città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, che mantengono territorio e funzioni delle vecchie province regionali, mentre i commissari nel novembre 2015 sono ulteriormente prorogati fino al giugno [[2016]]<ref>http://livesicilia.it/2015/11/10/province-verso-il-rinvio-delle-elezioni-la-diretta-la-prima-allars-del-crocetta-quater_683925/</ref>.