Rasoio di Occam: differenze tra le versioni

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non è ''Occam'' ma ''Ockham''
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[[File:Pluralitas.jpg|thumb|Parte di una pagina di [[Duns Scoto]], ''Commentaria oxoniensia ad IV libros magistri Sententiarus'', novis curis edidit p. Marianus Fernandez Garcia (1914, p. 211): ''Pluralitas non est ponenda sine necessitate'', in [[Lingua italiana|italiano]]: ''Non considerare la pluralità se non è necessario''.]]
 
'''Rasoio di OccamOckham''' (''Novacula Occami'' in [[Lingua latina|latino]]) è il nome di un principio [[Metodo (filosofia)|metodo]]logico che, nella sua forma più immediata, suggerisce di scegliere ai fini della risoluzione di un problema quella più semplice tra più ipotesi possibili.
 
Il principio, ritenuto alla base del [[pensiero scientifico]] moderno<ref>Stefano Bagnasco; Andrea Ferrero; Beatrice Mautino. ''Sulla scena del mistero. Guida scientifica all'indagine dei fenomeni inspiegabili'', Sironi Editore, 2010, p.89.</ref>, fu espresso nel [[XIV secolo]] dal [[Filosofia|filosofo]] e [[frate]] [[Francescani|francescano]] [[Inghilterra|inglese]] [[Guglielmo di Ockham]].
== Giustificazione storica del principio ==
Il principio logico del ''Rasoio di OccamOckham''<ref>Sulla storia dell'argomento vedere: Roger Ariew, ''Did Ockham Use His Razor?'', In ''Franciscan Studies'', 37, 1977, pp. 5-17 e Magali Roques, ''Le principe d’économie d’après Guillaume d’Ockham'', in ''Franciscan Studies'', 73, 2015, pp. 169-197.</ref> è stato un segnale opportuno nel momento opportuno: infatti il procedere delle teorie filosofiche e scientifiche, con l'uso eccessivo di varianti e di possibili diramazioni nella complicazione dimostrativa, faceva in passato perdere il senso della dimostrazione stessa, soprattutto quando questo accadeva per il desiderio da parte dell'autore di evidenziare una certa sua originalità.
 
Il rasoio logico evita la postulazione di entità inutili, implicitamente favorisce la partenza da principi dimostrati e quindi semplici, e con solide e semplici deduzioni fa in modo che si arrivi alla conclusione.
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In questo senso, la prima versione ''non postula enti ulteriori'' (come ad esempio la divinità) ed è quindi preferibile secondo questo metodo. Si tende a definire la teoria del Rasoio di Occam come ''la scelta più semplice''.
 
OccamOckham non imponeva di scegliere il complesso di ipotesi di numero minore né suggeriva che esso sarebbe stato quello più vicino alla verità ma che, se le ipotesi formulate bastavano a spiegare il fatto, non si doveva inutilmente complicare bensì accettare la semplicità della spiegazione.
 
È stato infatti osservato come da un punto di vista storico generalmente le teorie "più semplici" hanno superato un numero maggiore di verifiche rispetto a quelle "più complicate", con un insieme maggiore di ipotesi.<ref>Donald Gillies e Giulio Giorello, ''La filosofia della scienza nel XX secolo'', Roma, Laterza, 1995.</ref>
 
== Utilizzo ==
Il ''Rasoio di OccamOckham'', nato per la filosofia e per la cultura, è giunto alla scienza, ed è stato solitamente usato come una regola pratica per scegliere tra ipotesi che avessero la stessa capacità di spiegare uno o più fenomeni naturali osservati.
 
Siccome per ogni [[teoria]] esistono generalmente infinite variazioni egualmente compatibili con i dati, ma che in alcune circostanze predicono risultati molto differenti, il ''Rasoio di OccamOckham'' è usato implicitamente in ogni istanza della ricerca scientifica. Consideriamo ad esempio il famoso principio di [[Isaac Newton|Newton]] "a ogni azione corrisponde una reazione uguale e opposta".
Una [[teoria]] alternativa potrebbe essere: "Per ogni azione c'è una reazione uguale e opposta, eccetto il 10 ottobre 2064, quando la reazione avrà metà intensità." Questa aggiunta, a parte la sua assurdità, vìola il principio di Occam perché è un'aggiunta gratuita, come lo sarebbero anche delle serie di infinite altre teorie alternative. Senza una regola come il ''Rasoio di OccamOckahm'' gli [[scienziato|scienziati]] non avrebbero mai alcuna giustificazione pratica o filosofica per far prevalere una [[teoria]] sulle infinite concorrenti; la scienza perderebbe ogni potere predittivo.
 
Sebbene il ''Rasoio di OccamOckham'' sia la regola di selezione tra teorie, non basata sull'evidenza, più ampiamente usata e filosoficamente comprensibile, ci sono oggi approcci matematici simili basati sulla [[teoria dell'informazione]] che bilanciano il potere esplicativo con la semplicità. Uno di questi approcci è l'inferenza sulla [[minima lunghezza di descrizione]] (''minimum description length'').<ref>Alberto Strumia, ''Introduzione alla filosofia delle scienze'', Bologna, ESD, 1992.</ref>
 
=== Tema dell'esistenza di Dio ===
{{vedi anche|Esistenza di Dio}}
C'è chi sostiene che, in base a un utilizzo particolare dei principi di ragionamento indotti dal ''Rasoio di OccamOckham'', sia inutile introdurre un [[Dio]] per spiegare l'esistenza del [[mondo]].<ref>{{en}} [http://www.infidels.org/library/modern/mathew/arguments.html#occam Occam FAQ di infidels]</ref><ref name=uaar>[http://www.uaar.it/ateismo/inesistenza-di-dio/argomenti-non-credenti.html#02 <nowiki>L'[in]esistenza di Dio: gli argomenti dei non credenti</nowiki>], da ''UAAR.it''</ref>
 
Infatti alla domanda "Chi ha creato il [[Mondo (filosofia)|mondo]]?" i credenti dei principali monoteismi<ref>Ebraismo, cristianesimo e islamismo.</ref> rispondono che "Il mondo è stato creato da Dio", ma non essendoci per sua stessa definizione nulla di più potente di questo Dio e quindi nulla che possa averlo creato, ne consegue che Dio, a differenza del mondo, è sempre esistito. A questo punto se è possibile che questo qualcosa sia sempre esistito, perché non anche il mondo? La risposta alla domanda iniziale "Il mondo è stato creato da Dio, che è sempre esistito" si semplifica quindi in "Il mondo è sempre esistito", o "la [[Materia (filosofia)|materia]] è sempre esistita", è [[Causa (filosofia)|causa]] incausata.
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Scienziati moderni vicini al movimento del "[[nuovo ateismo]]" ([[Stephen Hawking]], [[Lawrence Krauss]], [[Richard Dawkins]]) hanno trasposto il concetto dalla filosofia (dichiarata da essi superata) alla [[fisica]] (da "l'[[universo]] è stato [[Creazionismo|creato da Dio]]" a "l'universo è nato dal [[Big Bang]]-il Big Bang è un probabile [[Fluttuazione quantistica|effetto quantistico]]-gli effetti quantistici sono sempre esistiti"), riutilizzando il ''Rasoio di Occam'' in un contestato amalgama<ref>{{Cita web|url=http://www.uaar.it/news/2011/04/18/filosofia-morta-eco-replica-hawking/|titolo =La filosofia è morta? Eco replica ad Hawking|autore=Stefano Marullo |data =18 aprile 2011|editore =UAAR|accesso=2 maggio 2015}}</ref> tra [[Cosmologia (astronomia)|cosmologia scientifica]] e filosofia.<ref>[[Stephen Hawking]] e [[Leonard Mlodinow]], ''[[Il grande disegno (Hawking)|Il grande disegno]]'', traduzione di Tullio Cannillo, 1ª ed., Arnoldo Mondadori Editore, 2011 [2010], ISBN 978-88-04-61001-4.</ref><ref>[[Lawrence Krauss]], ''[[L'universo dal nulla]]. Le rivoluzionarie scoperte che hanno cambiato le nostre basi scientifiche'', traduzione di Valeria Valli, postfazione di [[Richard Dawkins]], 1ª ed., Gruppo Editoriale Macro, novembre 2013 [2012], ISBN 978-88-6229-586-4.</ref>
 
In altri termini è superfluo e quindi, secondo il ''Rasoio di OccamOckham'', sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo. Altri – come [[Immanuel Kant]] – hanno però obiettato la riduttività della tesi, nel senso che la spiegazione corretta della realtà non è necessariamente la più semplice, quella cioè che non ha bisogno di ipotizzare l'esistenza di Dio.<ref name=uaar/><ref>Nel pensiero kantiano comunque il ''Rasoio di Occam'' non avrebbe potuto "tagliare" quella necessità dell'uomo che deve assumere quel "postulato" kantiano dell'esistenza di Dio per l'azione morale diretta al bene più completo.</ref>
 
Esemplificativo della posizione di Kant è l'aneddoto che ha come protagonisti [[Pierre Simon Laplace|Laplace]] e [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]]. Quando Laplace presentò la prima edizione della sua opera ''Exposition du système du monde'' ([[1796]]) a Napoleone, questi osservò: "Cittadino, ho letto il vostro libro e non capisco come non abbiate dato spazio all'azione del Creatore". A queste parole Laplace replicò seccamente:<ref>[http://www.hawking.org.uk/does-god-play-dice.html Does God Play Dice?]</ref> "Cittadino [[Primo console]], non ho avuto bisogno di questa ipotesi."