Giuliana di Norwich: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
FrescoBot (discussione | contributi)
→‎Biografia: Ho aggiuntoil collegamento alla cattedrale di Norwich
Riga 38:
Si conosce molto poco della vita di Giuliana. Perfino il suo nome è incerto e il nome ''"Giuliana"'' deriva semplicemente dal fatto che la sua cella di [[eremita]] fosse addossata al muro della Chiesa di San Giuliano a [[Norwich]]. I suoi scritti indicano che era probabilmente nata nel 1342 e morì intorno al 1416<ref>Ronald Ritchie, Kate Joy, ''Available Means: An Anthology of Women's Rhetoric'', Pittsburgh, University of Pittsburgh Press, 2001 pp. 25–28</ref><ref>F. Beer, ''Women and Mystical Experience in the Middle Ages'', Boydell Press, 1992 p. 130</ref><ref>Era sicuramente in vita nel 1413, poiché l'introduzione del ''Testo Breve'' scritta nel ''Manoscritto Amherst'', che è conservato nella [[British Library]], cita Giuliana e si riferisce a lei come ancora viva; [[Margery Kempe]] le fece una visita intorno al 1414, il che la conferma ancora in vita.</ref> Sembra che appartenesse ad una famiglia privilegiata che viveva a Norwich, o nei dintorni.
 
Norwich era all'epoca la seconda città dell'Inghilterra per importanza dopo [[Londra]]. Dominavano la città il [[Castello di Norwich|castello normanno]] (fatto costruire da [[Guglielmo il Conquistatore]] dal 1066 al 1075) e l'imponente [[Cattedrale di Norwich|cattedrale]], costruita dal 1096 al 1109, dedicata alla [[Santissima Trinità (cristianesimo)|Santissima Trinità]], che era in realtà un [[priore|priorato]] [[benedettino]] e, al pari delle cattedrali di [[Canterbury]] e [[Durham]], possedeva una delle più importanti biblioteche dell'Inghilterra.<ref>Giuliana di Norwich, ''Libro delle rivelazioni''. Milano, Áncora, 2003 (intr., trad. e note di Domenico Pezzini) pp. 22 ss.</ref> Famosa per il numero delle chiese (si calcola ce ne fossero circa 50 per diecimila abitanti),<ref>P. Lasko - N.J. Morgan, ''Medieval Art in East Anglia 1300-1520'', Norwich, 1973</ref> la città era stata presto raggiunta dagli [[ordini mendicanti]]: i [[Domenicani]] e i [[Francescani]] vi giunsero nel 1226, i [[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo|Carmelitani]] nel 1256 e gli [[Agostiniani]] nel 1272; questi ultimi costruirono il loro convento proprio di fronte alla chiesa di San Giuliano, dove si sarebbe trovata in seguito la cella di Giuliana. La presenza sia di una biblioteca importante che di numerosi conventi significava la possibilità di compiere studi approfonditi nelle varie materie all'epoca oggetto di insegnamento, il che potrebbe spiegare la sapienza e la profonda cultura teologica di Giuliana.<ref>Pezzini, 2003 p. 24</ref> All'epoca imperversavano spesso delle epidemie di [[peste]], assai comuni nel XIV secolo, e secondo alcuni studiosi Giuliana sarebbe diventata un'eremita essendo ancora nubile, oppure dopo aver perso i familiari a causa di un'epidemia.<ref name="Bhattacharji">{{cita web|autore=Santha Bhattacharji|titolo=Julian of Norwich (1342 - c. 1416)|url=http://www.oxforddnb.com/view/article/15163|opera=Oxford Dictionary of National Biography Online Ed.|editore=Oxford: OUP|accesso=11 dicembre 2013}}</ref> Diventare eremita avrebbe anche potuto essere una forma di [[quarantena]] per lei. Si discute tra gli studiosi se Giuliana fosse una religiosa del vicino convento oppure una laica [[istituto secolare|secolare]].<ref name="Bhattacharji"/>
 
Quando aveva 30 anni e viveva ancora a casa sua, Giuliana si ammalò gravemente. Credendosi in punto di morte, ebbe invece una serie di intense visioni di [[Gesù Cristo]], che ebbero fine il giorno in cui guarì dalla sua malattia, il 13 maggio 1373.<ref>{{cita web|url=https://www.britannica.com/women/article-9044118|titolo=Julian of Norwich|opera=Encyclopædia Britannica Profiles|editore=Encyclopædia Britannica|accesso=11 dicembre 2013}}</ref> Giuliana scrisse delle sue visioni subito dopo che esse furono avvenute (benché il testo potrebbe non essere stato finito per qualche anno), in una versione delle ''Rivelazioni dell'Amore Divino'' ora conosciuta come il ''Testo Breve''; questo racconto di 25 capitoli contiene circa 11.000 parole.<ref name="ref_A">Bernard McGinn, ''The Varieties of Vernacular Mysticism'', New York, Herder & Herder, 2012 p. 425.</ref> Si pensa che si tratti del primo libro conosciuto scritto in [[lingua inglese|inglese]] da una donna.<ref>{{cita web|url=http://books.google.com/books?id=IPCwHOwX_BgC&printsec=frontcover&dq=julian+of+norwich+showings|autore1= Edmund Colledge, O.S.A.|autore2= James Walsh, S.J.|titolo=Julian of Norwich|opera=Showings|editore=Paulist Press|anno=1978|}}</ref>