Patti Lateranensi: differenze tra le versioni

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La necessità dei Patti Lateranensi si colloca nell'ambito storico della [[questione romana]]. Nel 1870, con la [[Presa di Roma]], il Regno d'Italia aveva annesso quanto rimaneva degli [[Stato Pontificio|Stati della Chiesa]], ponendo fine al potere temporale dei [[Papa|Papi]]. Lo stesso anno, Papa Pio IX promulgò l'enciclica ''[[Respicientes ea]]'', in cui delineò la visione che degli eventi aveva la Santa Sede: l'Italia era un invasore e occupante illegittimo, il Papa era prigioniero dello Stato Italiano, e gli Stati Pontifici andavano restituiti, sia perché presi ''contra legem'', sia perché il Pontefice non poteva esercitare con sicurezza e libertà la propria autorità religiosa, senza la sovranità su un territorio indipendente.<ref>{{Cita web|url=https://w2.vatican.va/content/pius-ix/it/documents/epistola-encyclica-respicientes-ea-1-novembris-1870.html|titolo=Enciclica Respicientes ea (Roma, 1º novembre 1870)|sito=w2.vatican.va|accesso=2019-07-26}}</ref>
 
L'Italia delineò unilateralmentelmente i suoi rapporti con la [[Chiesa cattolica|Chiesa]] e la Santa Sede nel 1871, con la cosiddetta «[[legge delle Guarentigie]]», che Papa [[Papa Pio IX|Pio IX]] non riconobbe mai, appunto in quanto unilaterale, né lo fecero i suoi successori.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/legge-delle-guarentigie/|titolo=guarentigie, legge delle nell'Enciclopedia Treccani|sito=www.treccani.it|accesso=2017-04-27}}</ref> Al contrario, Pio IX nel 1874 [[Non expedit|interdisse la partecipazione dei cattolici alla politica italiana]]. Questo divieto venne gradualmente alleggerito, per poi essere annullato del tutto nel 1919. Con il passare dei decenni, si introdusse fra gli ecclesiastici l'idea che era impossibile aspettarsi una restituzione ''tout-court'' degli Stati Pontifici, ma la sovranità su uno Stato in miniatura avrebbe comunque consentito al Papa di agire liberamente. Il desiderio di [[Papa Pio XI]] salvaguardare giuridicamente la libertà d'azione della Chiesa dopo l'avvento del Fascismo, assieme a quello del dittatore [[Benito Mussolini|Mussolini]] di incanalare nel movimento fascista il cattolicesimo nazionale, portarono alla firma dei Patti Lateranensi.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/questione-romana_(Enciclopedia-Italiana)|titolo=ROMANA, QUESTIONE in "Enciclopedia Italiana"|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2019-07-26|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304060250/http://www.treccani.it/enciclopedia/questione-romana_(Enciclopedia-Italiana)/|dataarchivio=4 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/questione-romana_(Dizionario-di-Storia)|titolo=romana, questione in "Dizionario di Storia"|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2019-07-26|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190713042116/http://www.treccani.it/enciclopedia/questione-romana_(Dizionario-di-Storia)/|dataarchivio=13 luglio 2019|urlmorto=sì}}</ref>
 
I Patti presero il nome del [[Palazzo del Laterano|Palazzo di San Giovanni in Laterano]] in cui furono firmati. Li sottoscrissero il [[Segretario di Stato (Santa Sede)|Cardinale Segretario di Stato]] [[Pietro Gasparri]] per la [[Santa Sede]] e [[Benito Mussolini]], in quanto [[Capo del governo primo ministro segretario di Stato]] del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]].<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.vatican.va/roman_curia/secretariat_state/archivio/documents/rc_seg-st_19850603_santa-sede-italia_it.html|titolo=Accordo tra la Santa Sede e la Repubblica Italiana che apporta modificazioni al concordato lateranense|sito=www.vatican.va|accesso=2017-04-27}}</ref>