Lietta Tornabuoni: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Nata a Pisa il 24 marzo [[1931]] da un'antica famiglia aristocratica, figlia di un militare, iniziò la carriera giornalistica nel [[1949]], a 18 anni, presso il settimanale ''Noi Donne''. Nel [[1956]] collaborò con ''Novella'' ed in seguito con ''[[L'espresso]]'', ''[[L'Europeo]]'', ''[[La Stampa]]'' e ''[[Il Corriere della Sera]]'' (dal 1975 al 1978)<ref>[http://www3.lastampa.it/spettacoli/sezioni/articolo/lstp/383210/ Addio a Lietta Tornabuoni] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110113235230/http://www3.lastampa.it/spettacoli/sezioni/articolo/lstp/383210/ |date=13 gennaio 2011 }}, [[La Stampa]]</ref>. Oltre che cronista e critica cinematografica, pubblicò libri su cinema e televisione. Si legò in particolare a [[Torino]], come inviata del quotidiano torinese ''La Stampa'', il [[Torino Film Festival]] e le numerose iniziative del [[Museo nazionale del Cinema]] e le principali attività cinematografiche della città.
 
Nel mese di dicembre del [[2010]] fu ricoverata al [[Policlinico Umberto I]] di [[Roma]] per una caduta; morì l'11 gennaio [[2011]], a 79 anni.<ref>Raffaella Silipo, [http://espresso.repubblica.it/dettaglio/addio-a-lietta-tornabuoni/2141985/ Addio a Lietta Tornabuoni], [[L'Espresso]]</ref>. Era sorella del pittore Lorenzo Tornabuoni.