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|fondatore = [[Alberto Azzo II d'Este|Alberto Azzo II]]
|ultimosovrano =
*[[Ercole III d'Este|Ercole III]]<br /><small>(''[[Tavole_genealogiche_di_Casa_dTavole genealogiche di Casa d%27Este#Ramo_DucaleRamo Ducale|ramo ducale]]'')</small>
*[[Francesco V d'Asburgo-Este|Francesco V]]<br /><small>(''[[Tavole_genealogiche_di_Casa_dTavole genealogiche di Casa d%27Este#Asburgo_EsteAsburgo Este|Asburgo-Este]]'')</small>
|attualecapo ={{sp}}
*[[Lorenzo d'Asburgo-Este|Lorenzo]]<ref name="asbest">L'effettivo ed ultimo discendente di questo ramo cadetto fu il duca [[Francesco V d'Asburgo-Este|Francesco V]], che morì nel [[1875]]. Tuttavia quest'ultimo concesse il nome, i titoli e gran parte del suo patrimonio al cugino [[Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este|Francesco Ferdinando d'Asburgo-Lorena]], a condizione che questi aggiungesse il nome "Este" al suo cognome; ma Francesco Ferdinando non era un effettivo discendente degli Este e i suoi figli nacquero da un matrimonio morganatico. Tuttavia, l'imperatore Carlo I concesse armi, titoli e nome di Asburgo-Este a suo figlio [[Roberto d'Asburgo-Este|Roberto]] e alla sua discendenza.</ref><br /><small>(''[[Tavole_genealogiche_di_Casa_dTavole genealogiche di Casa d%27Este#Asburgo_EsteAsburgo Este|Asburgo-Este]]'')</small>
|datafondazione = [[1039]]<ref>[[Alberto Azzo II d'Este]] divenne marchese d'Este, verso il [[1039]]; l'anonimo autore di un importante cronaca imperiale che si creda sia stata redatta, verso il [[1150]], nell'abbazia benedettina di [[Nienburg (Saale)|Nienburg]] in [[Sassonia-Anhalt]], Germania, noto come l<nowiki>'</nowiki>''[[Annalista Saxo]]'', quando parla del suo matrimonio con [[Cunegonda di Altdorf|Cunegonda]], lo cita come marchese di Este in nord [[Italia]] ([[Langobardia Maior|Longobardia]]) ({{la}} [http://daten.digitale-sammlungen.de/~db/bsb00001094/images/index.html?id=00001094&fip=yztssdasewqfsdrewqxdsydeayaxdsydxdsyd&no=6&seite=776#ES Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus VI, Annalista Saxo, anno 1126, pag 764].</ref>
|dataestinzione ={{sp}}
* [[1803]]<ref>[[Ercole III d'Este]] ([[1727]]–[[1803]]), duca di Modena e Reggio dal [[1780]] al [[1796]], morì privo di eredi maschi legittimi il 14 ottobre 1803. Sua figlia, [[Maria Beatrice d'Este (1750-1829)|Maria Beatrice d'Este]], sposò nel [[1771]] [[Ferdinando d'Asburgo-Este|Ferdinando d'Asburgo-Lorena]], figlio dell'Arciduchessa d'Austria [[Maria Teresa d'Austria|Maria Teresa d'Asburgo]] e dell'Imperatore del Sacro Romano Impero [[Francesco I di Lorena]] (fondatori della dinastia degli [[Asburgo-Lorena]]); la coppia diede vita in questo modo ad un nuovo ramo, quello degli [[Austria-Este|Asburgo-Este]]. Maria Beatrice morì il 14 novembre [[1829]].</ref> <small>(''[[Tavole_genealogiche_di_Casa_dTavole genealogiche di Casa d%27Este#Ramo_DucaleRamo Ducale|ramo ducale]]'')</small>
* [[1875]]<ref name="asbest" /> <small>(''[[Tavole_genealogiche_di_Casa_dTavole genealogiche di Casa d%27Este#Asburgo_EsteAsburgo Este|Asburgo-Este]]'')</small>
|datadeposizione = [[1796]] <small>(''[[Tavole_genealogiche_di_Casa_dTavole genealogiche di Casa d%27Este#Ramo_DucaleRamo Ducale|ramo ducale]]'')</small><br />[[1859]] <small>(''[[Tavole_genealogiche_di_Casa_dTavole genealogiche di Casa d%27Este#Asburgo_EsteAsburgo Este|Asburgo-Este]]'')</small>
|etnia = [[italiani|italiana]]
|ramicadetti ={{sp}}
:[[Tavole_genealogiche_della_Casa_dei_Welfen#Welfen_cadetti|Welfen]] "''cadetti''"<br /><small>(dal [[1055]])</small>
:[[Tavole_genealogiche_di_Casa_dTavole genealogiche di Casa d%27Este#Este_di_San_MartinoEste di San Martino|Este di San Martino]]<br /><small>([[1501]]-[[1752]])</small>
:[[Tavole_genealogiche_di_Casa_dTavole genealogiche di Casa d%27Este#Este_di_MontecchioEste di Montecchio|Este di Montecchio]]<br /><small>(~[[1545]]-[[1628]])</small>
:[[Tavole_genealogiche_di_Casa_dTavole genealogiche di Casa d%27Este#Este_di_MontecchioEste di Montecchio|Este di Scandiano]]<br /><small>([[1643]]-[[1795]])</small>
:[[Austria-Este|Asburgo-Este]]<br /><small>([[1771]]-[[1875]]<ref name="asbest" />)</small>
}}
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== Nome ==
Il nome della casata è legato alla cittadina [[Veneto|veneta]] di [[Este (Italia)|Este]] perché compresa nei territori in possesso della famiglia a partire dall'[[XI secolo]]. Il marchese [[Alberto Azzo II d'Este]] nel 1073 vi trasferì la sua corte<ref>{{Cita|Claudio Maria Goldoni: ''Atlante estense''|p.33}}.</ref> e lì vi rimase sino al 1242, quando [[Azzo VII d'Este]], dopo aver sconfitto [[Ezzelino III da Romano]] trasferì la famiglia a Ferrara. In questa città poi chiamata estense la famiglia, dalla fine del [[XII secolo]], arrivò per allargare la sua sfera di influenza sino a quel momento in terra veneta.<ref name="Diciassette Signori e la plebe, di Luciano Chiappini">{{Cita|Ferrara1: Po, Cattedrale e Corte|pp.109-115}}</ref>
 
== Storia ==
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Alberto Azzo II ebbe tre figli: Folco, Guelfo e Ugo.
* Da [[Folco I d'Este|Folco]] trasse origine il ramo italiano degli Este, che vide susseguirsi marchesi e duchi sino al 1859.
* Da [[Guelfo IV d'Este]] trasse origine il ramo tedesco col casato dei [[Welfen]]. Guelfo IV fu adottato dallo zio materno [[Guelfo III di Carinzia]] e gli succedette come duca di [[Carinzia]] cambiando il cognome per perpetuarne la discendenza che altrimenti si sarebbe estinta con lo zio. Guelfo divenne duca di [[Baviera]] nel 1070 e originò il ramo cadetto dei [[Welfen]] dal quale discendono gli [[Casato di Hannover|Hannover]], che furono prima [[Ducato di Brunswick-Lüneburg|duchi di Brunswick-Lüneburg]] e poi di [[Ducato di Brunswick|Brunswick]], [[Regno di Hannover|re di Hannover]], [[Regno di Gran Bretagna|re di Gran Bretagna]], [[Regno d'Irlanda|d'Irlanda]] e [[Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda|re del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda]].
* [[Ugo V del Maine|Ugo]] si trasferì in [[Francia]], e divenne conte della regione del [[Maine (provincia)|Maine]].
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Occorre ricordare la situazione a Ferrara in quel periodo, tale da rendere possibile l'affermazione della casata estense. Varie famiglie, tra queste i [[Canossa (famiglia)|Canossa]], si erano contese il suo territorio, la città risultava ancora formalmente retta da un governo comunale, attorno al 1122 si ebbe una prima rovinosa rotta del Po a [[Ficarolo]], seguita da [[Rotta di Ficarolo|numerose altre]], nel 1135 venne eretta la [[Cattedrale di San Giorgio (Ferrara)|nuova cattedrale]], altre potenti famiglie iniziarono a condendersi il controllo della cosa pubblica (Salinguerra e Torelli) inoltre si dovevano affrontare difficoltà economiche legate alle mutate condizioni sia commerciali (deviazione del corso del Po) sia di rapporti con i centri di potere più vicini, come [[Bologna]], [[Ravenna]] e [[Venezia]], oppure relativamente più lontani come [[Milano]] e [[Firenze]].<ref>{{cita|Carlo Bassi: ''Storia di Ferrara''|pp.30-37}}.</ref>
 
[[Alberto Azzo II d'Este]], al potere fino al 1097, fu marchese della città di Este<ref>{{cita|Litta|Tav.II.|cidLitta}}</ref><ref>Il titolo di [[marchese]] gli pervenne da nomina imperiale (v. Litta, Tav.II).</ref> Fu il primo signore di [[Ferrara]], podestà di [[Mantova]] e [[Verona]]. Mentre si trovava a Verona i Salinguerra cacciarono gli Este da Ferrara, quindi Azzo VI si trovò a dover combattere con [[Salinguerra Torelli]] e con [[Ezzelino il Monaco]], suo alleato. L'imperatore [[Ottone IV di Brunswick]] scese in campo in suo favore e ottenne una tregua tra le forze contrapposte. L'imperatore Ottone IV, intanto, venne scomunicato, e Azzo VI, mutando strategia, prese le parti del papa combattendo stavolta al fianco di Federico II, destreggiandosi in modo molto attento con le allenze. Morì nel 1212, senza riuscire a vedere gli effetti della sua diplomazia.<ref name="Goldoni43">{{cita|Claudio Maria Goldoni: ''Atlante estense''|p. 43}}.</ref>
 
=== Marchesi d'Este ===
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Il titolo di [[Marchesi di Ferrara, Modena e Reggio|marchesi d'Este]] può essere inteso come riferito alla casata oppure al luogo al quale si riferisce l'investitura.<br/>[[Obizzo I d'Este]], al potere fino al 1193 fu il primo della casata a scegliere Ferrara come dimora per la sua corte e fu il primo che poté fregiarsi del titolo di marchese d'Este riferito alla città di Ferrara (''Marchiobes de Este'', dal nome dalla città di [[Este (Italia)|Este]], non compare nei documenti storici ufficiali prima del 1171.<ref name="Goldoni34">{{cita|Claudio Maria Goldoni: ''Atlante estense''|p. 34}}.</ref>), godè di grande prestigio e, quando ebbe l'occasione, nel 1177, di prendere parte alle [[Pace di Venezia|trattative di pace]] tra l'imperatore [[Federico Barbarossa]] ed il [[Papa Alessandro III]] si recò a [[Venezia]] con una scorta di 180 armati.<ref name="Goldoni34" />
 
[[Azzo VI d'Este]], al potere fino al 1212, fu il primo signore di [[Ferrara]], podestà di [[Mantova]] e [[Verona]]. Mentre si trovava a Verona i Salinguerra cacciarono gli Este da Ferrara, quindi Azzo VI si trovò a dover combattere con [[Salinguerra Torelli]] e con [[Ezzelino il Monaco]], suo alleato. L'imperatore [[Ottone IV di Brunswick]] scese in campo in suo favore e ottenne una tregua tra le forze contrapposte. L'imperatore Ottone IV, intanto, venne scomunicato, e Azzo VI, mutando strategia, prese le parti del papa combattendo stavolta al fianco di Federico II, destreggiandosi in modo molto attento con le allenze. Morì nel 1212, senza riuscire a vedere gli effetti della sua diplomazia.<ref name="Goldoni43" />
 
[[Aldobrandino I d'Este]], al potere dal 1212 al 1215, dopo la morte del padre, continuò nella sua politica di sostegno a [[Papa Innocenzo III]] ed al futuro imperatore [[Federico II di Svevia|Federico II]] e di contrasto all'imperatore Ottone. Venne coinvolto su vari fronti; i padovani con Ezzelino il monaco assalirono la rocca d'[[Este (Italia)|Este]] e la conquistarono, costringendolo a cedere la città da cui la dinastia traeva il nome, a Ferrara ottenne un accordo con i Salinguerra e tentò di difendere la Marca di Ancona. Per organizzare un esercito fu costretto a chiedere un prestito ai banchieri di [[Firenze]] che vollero come ostaggio a garanzia del pagamento il fratello, Azzo VII. Quando sembrava ormai aver riconquistata Ancona, Aldobrandino morì per cause misteriose, a soli 25 anni. In seguito la Marca di Ancona non appartenne più agli Este, anche se sino al 1330 la dinastia continuò a fregiarsi del titolo. A Ferrara intanto i Salinguerra presero il potere (e lo mantennero per 18 anni).<ref>{{cita|Claudio Maria Goldoni: ''Atlante estense''|p.45}}.</ref>
 
[[Azzo VII d'Este]], al potere dal 1222 al 1264, venne riscattato dai banchieri fiorentini e tentò di riconquistare Ferrara a lungo, senza riuscirvi. I Salinguerra lo invitarono in città tendendogli una trappola, dalla quale si salvò a fatica ma nella quale molti dei suoi furono uccisi. La sua reazione lo portò ad assalire il [[Fratta Polesine#Età medioevale|castello della Fratta]], dominio dei Salinguerra, vi uccise molti della loro fazione, venne nominato ''difensore della Chiesa'' nella lotta contro [[Ezzelino III da Romano]] da [[papa Innocenzo IV]] e nel 1240 riconquistò definitivamente Ferrara.<ref>{{cita|Claudio Maria Goldoni: ''Atlante estense''|p.47}}.</ref> Il ritorno a Ferrara dopo quasi un ventennio di assenza a causa della famiglia Salinguerra avvenne solo grazie all'alleanza con la [[Repubblica di Venezia]]. La Serenissima in cambio ottenne importanti vantaggi commerciali e la presenza, presso la corte estense cittadina, di un [[visdomino]], un suo alto magistrato con compiti di ambasciatore e controllore.<ref name="Diciassette Signori e la plebe, di Luciano Chiappini"/>
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[[Aldobrandino II d'Este]] salì al potere dal 1317 al 1326, in un periodo di rapporti molto difficili con il papato. Figlio di [[Obizzo II d'Este]], alla morte del fratello maggiore [[Azzo VIII d'Este]] divenne solo formalmente marchese di Ferrara.<ref>{{cita|Claudio Maria Goldoni: ''Atlante estense''|pp.53-57}}.</ref>
 
[[Obizzo III d'Este]] divenne signore di Ferrara dal 1326 al 1352 ma riuscì a riconciliarsi col papa solo nel 1344, riottenendo così da [[papa Clemente VI]] il vicariato sulla città. Da [[Manfredo I Pio]] ottenne nel 1336 la città di [[Modena]] in cambio di [[Carpi]] e [[San Marino (Carpi)|San Marino]]. Quando morirono i fratelli ([[Rinaldo II d'Este|Rinaldo]] e [[Nicolò I d'Este|Nicolò]]) rimase unico signore della città. Nel 1344 espanse i suoi domini anche verso Parma ma non riuscì mai a riconquistare la dittà di [[Reggio Emilia|Reggio]].<ref>{{cita|Claudio Maria Goldoni: ''Atlante estense''|p.69}}.</ref>
 
[[Aldobrandino III d'Este]] fu al potere dal 1352 al 1361. All'inizio tentò di raggiungere un accordo con [[Francesco d'Este (1325-1384)|Francesco d'Este]], che viveva a [[Venezia]], ma questi, sostenuto anche dal cugino Rinaldo, si oppose ed ottenne il sostegno dei [[Da Carrara]] di [[Padova]], dei [[Malatesta]] di [[Rimini]] e dei [[Gonzaga]] di [[Mantova]]. Aldobrandino a sua volta ricevette il sostegno di [[Cangrande II della Scala]] e seppe ottenere da [[Carlo IV di Lussemburgo]] per sè e per il casato degli Estensi la signoria di [[Modena]] e [[Frignano]]. Fu per breve tempo in conflitto con i [[Visconti]] di [[Milano]] e per le contese sul dominio di [[Bologna]] si tenne su posizioni neutrali ottenendo in tal modo la riconferma del [[Vicariato#Nel mondo medievale|vicariato]] di Ferrara.<ref>{{cita|Claudio Maria Goldoni: ''Atlante estense''|p.73}}.</ref>
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[[Alfonso III d'Este]] rimase al potere dal 1628 al 1629, per soli sette mesi. Fu una personalità per certi aspetti contraddittoria; fiero difensore dell'onore degli Este sino a diventare assassino per questo ma anche estremamente religioso, legatissimo alla moglie [[Isabella di Savoia]] e capace di abdicare in favore del primogenito [[Francesco I d'Este|Francesco]] facendosi [[Ordine dei frati minori cappuccini|frate cappuccino]] a [[Merano]]. Fondò, col nome di Giambattista da Modena, un monastero a [[Gorizia]]<ref>{{cita web|url=https://books.google.it/books?id=Ni2jpHBm4xYC&pg=PP339&lpg=PP339&dq=concento+gorizia++Giambattista+da+Modena&source=bl&ots=5qG2imiZdJ&sig=ACfU3U3BLQfKXAh7I5lgLq1juVTs-qu_WQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiR7pSlyvjkAhUKKVAKHSnCBKYQ6AEwAnoECAgQAQ#v=onepage&q=concento%20gorizia%20%20Giambattista%20da%20Modena&f=false|titolo=Teatro araldico, ovvero Raccolta generale delle armi ed insegne gentilizi e delle piu illustri e nobili casate|autore=Tettoni e Saladini|sito=books.google|accesso=30 settembre 2019}}</ref>, andò a [[Vienna]] e ad [[Innsbruck]] e poi, alcuni anni dopo, tornò di nuovo a Modena per predicare contro gli ebrei e in difesa di una più rigida morale a corte.<ref>{{cita|Claudio Maria Goldoni: ''Atlante estense''|pp.118-119}}.</ref>
 
[[Francesco I d'Este]] rimase al potere dal 1629 al 1658. Divenuto signore del ducato giovanissimo si dimostrò uno dei sovrani più autoritari tra gli Este. Impose forti tasse al popolo per rafforzare le opere di difesa sul territorio in considerazione del [[Guerra dei trent'anni|periodo di guerre]] che stava attraversando l'intera Europa e, da subito, si trovo a dover affrontare anche una tremenda [[Peste del 1630|epidemia di peste]] che colpì in modo pesantissimo pure Modena, portando alla morte quasi metà della sua popolazione. Francesco fuggì dalla città e trasferì la sua corte a [[Rivalta (Reggio Emilia)|Rivalta]] riuscendo a salvare tutta la sua famiglia. Superati i primi tragici anni cercò di stringere alleanze con Francia e Spagna, e, in un suo viaggio a Madrid, venne ritratto in un [[Ritratto di Francesco I d'Este|celebre dipinto]] da [[Diego Velázquez]]. Francesco fu molto vanitoso, posò per altri ritratti o sculture, come ad esempio per un suo busto scolpito da [[Gian Lorenzo Bernini]] nel 1651, e si circondò di una corte accondiscendente ed adulante. Seppe tuttavia anche ascoltare il popolo, e protesse artisti e letterati come [[Alessandro Tassoni]].<ref>{{cita|Claudio Maria Goldoni: ''Atlante estense''|pp.122-123}}.</ref>
 
[[Alfonso IV d'Este]] rimase al potere dal 1658 al 1662, per soli quattro anni. Ottenne il dominio di [[Correggio (Italia)|Correggio]] con accordi che coinvolsero sia la Francia che la Spagna. Raggiunse tale risultato anche grazie ai consigli di strategia politica che ricevette dal cardinale [[Giulio Mazzarino]], del quale aveva sposato una nipote, la contessa [[Laura Martinozzi]]. Tentò di riportare tra i territori estensi anche Ferrara e Comacchio, ma in questo non ottenne alcun risultato.<ref>{{cita|Claudio Maria Goldoni: ''Atlante estense''|pp.126-127}}.</ref>
 
[[Laura Martinozzi]], al potere come reggente dal 1662 al 1674. Fu l'esponente femminile della casata estense più rilevante nel periodo di Modena e Reggio. Pur non essendo previsto dalla linea di successione fu di fatto duchessa dalla morte del consorte, Alfonso IV, sino a quando il potere le venne sottratto dal figlio Francesco II, arrivato ai quattordici anni, su istigazione di [[Cesare Ignazio d'Este]], che a tal fine ordì una congiura in un momento di assenza da Modena della reggente. Fu duchessa controversa, governò lo stato in un momento difficile ma ne risanò le finanze, fu spietata con alcuni della casata, dura con la comunità ebraica di Reggio che rinchiuse in un [[Comunità ebraica di Reggio Emilia#Formazione del Ghetto|ghetto]] ma capace di grandi atti di carità. A lei si devono i lavori per ultimare il [[Palazzo Ducale (Modena)|palazzo Ducale]] di Modena, della [[Palazzo Ducale (Sassuolo)|Delizia]] di [[Sassuolo]] e la fondazione del monastero della Visitazione<ref>{{cita web|url=http://www.ordinedellavisitazione.org/index.php/monastero-della-visitazione-sm-baggiovara|titolo=Monastero Della Visitazione SM Baggiovara|editore =Monastero Della Visitazione|accesso =1°º ottobre 2019}}</ref> a Baggiovara.<ref>{{cita|Claudio Maria Goldoni: ''Atlante estense''|pp.128-131}}.</ref>
 
[[Francesco II d'Este]] ebbe il potere effettivo dal 1674 al 1694. Divenne duca all'età di 2 anni quindi la madre [[Laura Martinozzi]] ebbe la reggenza sino al 1674 quando, su istigazione del cugino [[Cesare Ignazio d'Este|Cesare Ignazio]], venne spodestata.
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* Delizia di Migliaro - Casa Pavanelli (Fiscaglia)
 
=== Modena ===
* [[Palazzo Ducale (Modena)|Palazzo Ducale]]
* [[Accademia nazionale di scienze, lettere e arti (Modena)|Accademia Ducale Scienze lettere arti Palazzo Coccapani Imperiali]]