Valentino Parlato: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
m Annullate le modifiche di 151.26.66.58 (discussione), riportata alla versione precedente di IrishBot
Etichetta: Rollback
Riga 20:
 
== Biografia ==
Nato a Tripoli da genitori siciliani, trasferitisi in [[Libia]] alla fine degli anni '20 del Novecento: la madre, Angela Sajeva, proviene da [[Favara]], il padre, Giuseppe, da [[Comitini]], due località dell'agrigentino. La tranquilla infanzia nella società coloniale [[tripolina]], termina con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. La famiglia si trasferisce nella campagna di [[Sorman]], dove il nonno materno possiede una [[concessione agricola]]. Non potendo studiare, divora la modesta biblioteca familiare, è il germe di una cultura onnivora curiosa che lo accompagnerà per tutta la vita; con il nonno impara a conoscere la vita di campagna, molto diversa da quella piccolo-borghese vissuta a Tripoli. Dopo la guerra, la Libia passa sotto l'amministrazione britannica. In questi anni forma la propria coscienza politica, conosce Clara Valenziano (che in seguito sposerà) ed è tra i fondatori del Partito Comunista Libico, fatto che ne provocherà nel 1951 l'espulsione dal paese. Si trasferisce a Roma, dove si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza, conosce [[Luciana Castellina]]<ref name="agi">[http://www.agi.it/cronaca/2017/05/02/news/e_morto_valentino_parlato-1733389/ È morto Valentino Parlato]</ref> e lavora per il giornale del partito, ''[[L'Unità]]''. Dal 1953 si trasferisce ad [[Agrigento]] dove lavora per la locale federazione del [[Partito Comunista Italiano|PCI]], divenendo funzionario di partito.<ref name="agi" /> Tornato a Roma, prosegue il lavoro con ''L'Unità'', collabora con [[Giorgio Amendola]] e diviene giornalista di economia per la rivista ''[[Rinascita (rivista)|Rinascita]]''. Nel giugno 1969 è tra i fondatori de ''[[Il manifesto]]'' di cui è stato, a più riprese, direttore.<ref>[http://www.giornalismoedemocrazia.it/2010/05/13/norma-rangeri-nuovo-direttore-del-manifestonavighiamo-su-un-vecchio-vascello-corsaro/ l'elenco completo dei direttori]</ref> Il 24 novembre 1969 viene espulso dal partito comunista, assieme ad [[Aldo Natoli]], [[Rossana Rossanda]] e [[Luigi Pintor]] in seguito alle esplicite critiche mosse al partito, che non aveva condannato l'[[Primavera di Praga|invasione sovietica della Cecoslovacchia]]. Ha introdotto, tra le altre, l'edizione di opere di [[Adam Smith]], [[Lenin]], [[Antonio Gramsci]] e [[Mu'ammar Gheddafi]].<ref>{{Cita web |url=http://ilmattino.it/primopiano/cronaca/addio_a_valentino_parlato_politico_e_cronista_fondo_il_manifesto-2414012.html|titolo = Addio a Valentino Parlato, politico e cronista: fondò «Il Manifesto» |autore =[[Luigi de Magistris]] |editore = [[Il Mattino]] |data =2 maggio 2017 |accesso = 2 maggio 2017 }}</ref>
 
È morto a Roma il 2 maggio 2017, all'età di 86 anni.<ref name="agi" />