Orecchio assoluto: differenze tra le versioni

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== Difficoltà correlate all'orecchio assoluto ==
Premesso che il [[diapason]], oggi universalmente codificato a 440 [[Hertz|Hz]], può variare in ragione del repertorio eseguito (ad es. nella [[musica barocca]] il [[La (nota)|La]] può oscillare da ca. 320 [[hertz]] fino a 520; la differenza è notevole), il vero problema non consiste nella capacità o meno di identificare un suono a una determinata frequenza, ma di avere soltanto un controllo 'equabilizzato' del suono. Il musicista dotato di orecchio assoluto percepisce le intonazioni nettamente solo se accordate secondo il [[temperamento equabile]], cioè quando l'ottava è suddivisa matematicamente (e non musicalmente) in dodici semitoni perfettamente equidistanti tra loro. Sotto questa ottica, dunque, un violinista alle prese con il repertorio classico non sarebbe in grado di distinguere ad esempio un Re# da un Mib, omofoni nel temperamento equabile, ma ben diversificati da un'orchestra che voglia utilizzare la corretta intonazione. Le accordature in uso nel periodo post-barocco utilizzavano ancora versioni tardive del [[temperamento mesotonico]], con ricerca di terze più o meno pure e con leggera 'partecipazione' delle quinte'<ref>Patrizio Barbieri, Persistenza dei temperamenti inequabili nell'Ottocento italiano, in «L'organo», a. XX, 1982.</ref>. Pertanto l'orecchio assoluto sarà un vantaggio per identificare prontamente un La a 440 Hz o a 432 Hz, ma del tutto dannoso se 'bloccato' secondo il temperamento equabile a tutti i suoni relativamente correlati a quel La.
 
== Studi scientifici ==