Pterodactylus: differenze tra le versioni

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I crani degli esemplari adulti di ''Pterodactylus'', erano lunghi e sottili e presentavano circa 90 denti stretti e conici. I denti si trovavano solo nella parte anteriore del becco, e diventavano sempre più piccoli man mano che andavano nella parte posteriore del becco (a differenza di altri pterosauri suoi contemporanei, che avevano denti omogenei in tutta la bocca o erano assenti nella parte anteriore del becco). I denti posteriori più piccoli si trovavano soprattutto sotto la parte frontale della ''Fenestra nasoantorbitale'', ossia la più grande apertura del cranio.<ref name=BennettPZ/> Diversamente dalle specie affini, il cranio e le mascelle dello ''Pterodactylus'' erano dritte e non proiettate verso l'alto come nelle specie successive.<ref name="jouve2004"/>
 
[[File:Pterodactylus BMMS7 life.png|thumb|[[Paleoarte|Ricostruzione artistica]] dell'esemplare BMMS 7, il più grande esemplare di ''Pterodactylus'' conosciuto. La forma della cresta di tessuto molle si basa sull'esemplare BSP 1929.<ref name=BennettPZ />]]
Come quasi tutti gli [[pterosauri]], anche ''Pterodactylus'', possedeva una cresta sul cranio, tuttavia questa cresta non era formata da ossa come nelle specie successive, ma formata principalmente da tessuti molli. Negli adulti questa cresta era estesa tra il bordo posteriore della ''Fenestra antorbitale'' (la più grande apertura nel cranio) e la parte posteriore del cranio. La struttura aveva una piccola base ossea, che fungeva da base d'appoggio per i tessuti che la formavano, una simile struttura era presente anche nell'affine ''[[Germanodactylus]]''. Creste solide sono state trovate solo negli esemplari completamente sviluppati, indicando che solo gli esemplari adulti e che avevano raggiunto la maturità sessuale possedevano tale struttura.<ref name="BennettPZ">{{Cita pubblicazione|anno=2013 |titolo=New information on body size and cranial display structures of ''Pterodactylus antiquus'', with a revision of the genus |rivista=Paläontologische Zeitschrift |volume=in press|doi=10.1007/s12542-012-0159-8 |autore=Bennett, S. Christopher }}</ref><ref name="frey&martill1998">{{Cita pubblicazione|autore= Frey, E., and Martill, D.M. |anno= 1998 |titolo= Soft tissue preservation in a specimen of ''Pterodactylus kochi'' (Wagner) from the Upper Jurassic of Germany |rivista= Neues Jahrbuch für Geologie und Paläontologie, Abhandlungen |volume= 210 |pp= 421–441 }}</ref> Nel 2013, il paleontologo Bennett ipotizzò che la struttura di tessuti molli poteva estendersi fin dietro il cranio, tuttavia, lo stesso Bennet ha affermato che non vi è alcuna prova di ciò.<ref name=BennettPZ /> Sulla base di due esemplari adulti (BSP AS I 739 e BMMS 7) la cresta ossea è lunga circa 47,5 (circa il 24% della lunghezza totale del cranio) e alta 0,9 millimetri sopra l'orbita; tuttavia è ignoto quanto fosse alta la struttura in tessuto molle.<ref name=BennettPZ /> Vari esemplari precedentemente riferiti a ''P. antiquus'' conservano ancora la testimonianza di estensioni di tessuti molli di queste creste, tra cui una "linguetta occipitale", una struttura flessibile e simile in forma ad una linguetta che si estende nella parte posteriore del cranio. Tuttavia, la maggior parte di questi campioni sono stati riclassificati nella specie correlata ''[[Aerodactylus|Aerodactylus scolopaciceps]]''. Tuttavia, ancora uno di questi esemplari è ancora considerato uno ''Pterodactylus''. Questo esemplare, catalogato come BSP 1929 I 18, possiede anch'esso una linguetta occipitale simile a quella di ''Aerodactylus''. Questo esemplare possiede anche una piccola cresta vagamente triangolare di tessuto molle che si estende per tutta la lunghezza del cranio, e avente il suo picco sopra le orbite.<ref name=BennettPZ />