Meme: differenze tra le versioni

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Questa definizione ha creato un grande dibattito tra sociologi, biologi e scienziati di altre discipline, perché Dawkins non ha dato una spiegazione sufficiente di come la replica di unità di informazione nel cervello controlli il comportamento umano e, alla fine, la cultura. A causa di ciò, il termine "unità di informazione" è stato definito in molti modi diversi, ed è ancora dibattuto il valore della memetica come disciplina scientifica.
 
{{Citazione|La chiave di ogni uomo è il suo pensiero. Benché egli possa apparire saldo e autonomo, ha un criterio cui obbedisce, che è l'idea in base alla quale classifica tutte le cose. Può essere cambiato solo mostrandogli una nuova idea che sovrasti la sua.|[[Ralph Waldo Emerson]]<ref>Essays and English Traits. Vol. V. The Harvard Classics. New York: P.F. Collier & Son, 1909–14, IX. Circles (1841)</ref>|The key to every man is his thought. Sturdy and defying though he look(s), he has a helm which he obeys, which is the idea after which all his facts are classified. He can only be reformed by showing him a new idea which commands his own.|lingua=en}} Secondo Dawkins le [[cultura|culture]] possono evolversi in maniera analoga a come si evolvono le popolazioni e gli organismi viventi. Molte delle idee che passano da una [[generazione]] alla successiva possono aumentare o diminuire le possibilità di sopravvivenza della generazione che le riceve che a sua volta potrà ritrasmetterle. Ad esempio, più culture possono sviluppare un proprio progetto e un proprio metodo per realizzare un utensile, ma quella che avrà sviluppato i metodi più efficaci avrà più probabilità di prosperare e svilupparsi sulle altre; col passare del tempo una sempre maggior parte della popolazione adotterà quindi tali metodi. Il progetto dell'utensile agisce quindi in modo simile a come agisce un gene biologico appartenente a certe popolazioni e non ad altre, guidando con la propria presenza o assenza il futuro di ogni cultura. Aspetto interessante è anche il procedimento inverso per il quale la tribù dei Fore in [[Papua Nuova Guinea]] sia riuscita tramite pratiche tribali, ad alterare il proprio corredo genetico sviluppando la ([[Kuru (malattia)|malattia Kuru]]) che ha decimato la popolazione indigena, ma al contempo ne avrebbe agevolato i membri, rendendoli geneticamente immuni alla [[malattia di Creutzfeldt-Jakob]].<ref>[https://www.rivistastudio.com/la-tribu-che-e-diventata-immune-a-una-malattia-del-cervello-mangiando-cervelli/ ''La tribù che è diventata immune a una malattia del cervello, mangiando cervelli'' da .rivistastudio.com]</ref>
 
Il dibattito è stato ravvivato in tempi più recenti dalla pubblicazione del libro di di [[Susan Blackmore]] ''[[La macchina dei memi. Perché i geni non bastano]]'' nel [[1999]] in cui si introduce il concetto generalizzato di replicatore, liberando così l'analogia con la genetica da vincoli eccessivi.