Morano Calabro: differenze tra le versioni

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[[File:Morano Calabro-Stemma.png|left|130px]]
;Descrizione
 
IlSul fondo dell'[[Armi (araldica)|arme]] è di colore azzurro, ove campeggia una testa di [[saraceni|moro]] con il [[fez (abbigliamento)|fez]], la quale rievoca simbolicamente la succitata ''battaglia di Petrafòcu'' del [[1076]], nella quale i moranesi sconfissero i saraceni portando in [[patria]] come [[trofeo]] il capo sanguinante di un loro [[soldato]] o capo di [[guarnigione]]. Tale aneddoto è inoltre richiamato più esplicitamente dall'aulica scritta [[Classicismo (letteratura)|classicheggiante]] "''Vivat sub umbra''" (che stia sotto l'ombra [il moro]). Alla base, sono rappresentati tre monti che sono: Morano, Sant'Angelo (di Colloreto) e Pietrafoco.
;Note storiche<ref>Cappelli, Biagio (1989), "Lo stemma di Morano" in ''Morano Calabro e la sua odonomastica'', pp. 27-32</ref>
Le origini dello stemma di Morano Calabro si fanno risalire al [[1561]], anno in cui fuvenne scolpito su una lastra marmorea posta sull'antica [[fontana]] di piazza [[San Nicola di Bari|san Nicola]] ai tempi del sindacato di Decio Feulo. LoAlla composizione più antica dello [[stemma]] si sono aggiunti alcuni arricchimenti nei periodi successivi, hafino subitoall'attuale alcuneaspetto variazioniche nelne corsorappresenta deiun secolidefinitivo acompendio. venire:Infatti, infattinella nell'armeforma più risalente nel suddettatempo, la testa di moro èveniva rappresentata con barba e cappello conico senza i tre colli sottostanti., Similein èmaniera laassai raffigurazionesimile chealla sieffigie ritrova suldel sigillo dell'"''[[Università del Regno|Universitas]] Morani''" con le due varianti ad oggi pervenuteci: la prima è, nel motto "''Vivat sub Umbra''" a cui èera aggiunto il sostantivo "''morus''" (il moro) e la scritta "''Arma Morani''"; la seconda variante è, di tipo iconografico, ovvero,vedeva la testa del moro è rappresentataposta su di un piatto o una coppa, a testimoniare illa sacrificiovittoria compiuto daidei moranesi in battaglia, persuggellata liberaredall'offerta ladel patriacapo dalsanguinante giogodel nemico offrendo il capo sanguinante alla città.
 
DaDal questoprincipio momentodel in[[XVII poisecolo]] a seguire, lo stemma viene progressivamente riprodotto oltre che su altri monumenti cittadini, quali la fontana di piazza Maddalena del [[1604]], anche sul frontespizio dell'opera a stampa dell'erudito Giovan Leonardo Tufarello, il "''trattato della Sagnìa''" del [[1599]], consistente "in uno scudo con tre monti sormontati dalla testa del moro".
 
Dal [[1982]], negli atti ufficiali del comune, spesso si affianca lo stemma della città di [[Porto Alegre]], capitale del [[Rio Grande do Sul]] in [[Brasile]], con cui la cittadina di Morano Calabro è gemellata.