Ravenna: differenze tra le versioni

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Divenuto imperatore d'Oriente [[Giustiniano I]], avviò un programma politico mirato alla riconquista di quei territori dell'[[Impero romano d'Occidente]] occupati da regni barbarici ([[Ostrogoti]] in Italia, [[Vandali]] in [[Africa]] e [[Visigoti]] in [[Spagna]]).
Per fare ciò diede l'avvio ad un'offensiva militare nota come [[guerra gotica (535-553)|guerra greco-gotica]]. Anche l'[[Italia]] rientrò ben presto sotto il controllo dell'[[Impero bizantino|impero d'Oriente]]. Giustiniano stabilì nella penisola un protettorato che ebbe sede a Ravenna, successivamente controllato da [[Esarca|esarchi]] (έξαρχος in [[greco bizantino]]. Giustiniano, inoltre, si preoccupò di fare occupare il soglio vescovile ravennate da [[Massimiano (arcivescovo)|Massimiano]], suo uomo di fiducia, che assunse, per volontà dell'imperatore e per la prima volta nella storia antica della chiesa, il ruolo di [[arcivescovo]].
 
Nel [[751]] l'Esarcato cadde sotto l'offensiva dei [[Longobardi]]. Per volontà del re dei [[Franchi]] [[Pipino il Breve]], la città nel [[754]] con il [[Promissio Carisiaca|patto di Quierzy]] passò sotto il controllo del [[papa]]. Il patto non fu mai operativo in quanto i Longobardi rimasero in città fino al [[756]] e successivamente a tale data il potere fu esercitato dagli arcivescovi locali con l'appoggio dell'aristocrazia locale e in forza di antichi privilegi che riconoscevano alla chiesa ravennate l'indipendenza dal papato di [[Roma]] ([[autocefalia]]). I privilegi di cui gli arcivescovi godevano portarono questi ultimi a posizioni di aperto scontro con i papi romani: essi appoggiarono gli imperatori, dagli [[Dinastia ottoniana|Ottoni]] agli [[Hohenstaufen|Svevi]].