Amaro (bevanda): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 15:
Lo scrittore e giornalista [[Paolo Monelli]] definisce l'amaro come «[[vermut]] senza [[vino]]». Infatti mentre il ''vermouth'' è vino aromatizzato, l'amaro è un [[liquore]] aromatizzato, impreziosito dalla componente vegetale e dalle erbe medicinali. Le due fasi fondamentali per la preparazione dell'amaro, sono quelle dell'infusione e della distillazione. Le erbe e le radici infuse subiscono un certo dosaggio e vengono mescolate, quindi macinate, polverizzate, immerse in una soluzione idroalcolica e lasciate macerare per un periodo lungo vari mesi. Il preparato viene infine fatto decantare per acquistare limpidezza e quindi unito al liquido proveniente dalla distillazione, pronto a fare un percorso di preparazione in comune.<ref name = "Amar">"SAPER BERE. Dal barbera al whisky.", di Marinatto L., Zingales F., Fratelli Fabbri Editori, Milano, 1974</ref>
 
Rientrano nella categoria degli amari alcuni distillati alle erbe come gli [[Centerbe|amari centerbe]]. Tra le marche più prestigiose di amari conosciuti e bevuti in tutti e cinque i continenti sono da annoverare: il [[Petrus]] Boonekamp dai [[Paesi Bassi]], lo [[Jägermeister]] dalla Germania, l'[[Unicum]] dall'[[Ungheria]], e dall'Italia in modo particolare due storici prodotti come il [[Fernet Branca]] e il [[Liquore Strega]], oltre ai due concomitanti e più esportati nazionali, ossia gli amari [[Amaro Ramazzotti|Ramazzotti]] e, [[Amaro Averna|Averna]], Amaro del Capo, Amaro Amara e Amaro Nostrum, provenienti dal sud Italia e dalle isole.
 
Non si deve confondere l'amaro con l'[[Liquore amaretto|amaretto]] né, in generale, con un [[aperitivo]] o un [[digestivo]] dal gusto amarognolo a meno che la bevanda alcolica specifica sia ''anche'' un amaro dal punto di vista legale (vedi nota).