Fosco Maraini: differenze tra le versioni

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Finita la guerra tornò in Italia, per poi ripartire verso nuove mete quali il [[Tibet]], [[Gerusalemme]], il [[Giappone]] e la [[Corea]].
[[File:Kyoto-map-c1940-after-Maraini.jpg|thumb|Mappa di [[Kyoto]], da ''Meeting with Japan'' di Fosco Maraini, p. 204]]
Conosciuto per i suoi numerosi lavori fotografici in Tibet e in Giappone, Maraini fotografò le catene del [[Karakorum]] e dell'[[Hindu Kush]], l'[[Asia centrale]] e l'Italia in generale; fu insegnante di lingua e letteratura giapponese all'[[Università degli Studi di Firenze|Università di Firenze]] e uno dei massimi esperti di cultura delle popolazioni [[Ainu]] del Nord del Giappone. Maraini è stato ricercatore al [[St Antony's College]] di [[Università di Oxford|Oxford]] e alle università di [[Sapporo]] e di [[Università di Kyōto|Kyoto]]. Grazie alla sua straordinaria apertura spirituale, alla sua originalità culturale e scientifica e al suo coraggio fisico e morale, nel 1998 ha vinto il [[Premio Nonino]], "come maestro''Maestro italiano del nostro tempo".
 
Maraini si cimentò anche nella composizione poetica, utilizzando la tecnica da lui definita [[metasemantica]], di cui è un esempio l'opera ''Le Fànfole'' (De Donato editore, 1966 - edizione fuori commercio).